ROMA

Roma: assemblea pubblica contro carcere, repressione, 41 bis e ergastolo

Il comitato romano per Alfredo Cospito chiama oggi, 28 giugno all’Ex Snia alle 17.30 un’assemblea per parlare di carcere e 41bis

All’indomani della sentenza sul “caso Cospito”, è più che mai necessario continuare a parlare di carcere, di 41-bis e, in particolare, del doppio binario del sistema penale, “garantista” con i forti e giustizialista con i deboli. Questa disparità di trattamento è il risultato di trent’anni deriva giustizialista, alimentata prima dall’anti-berlusconismo del cosiddetto “centrosisnistra” poi dal populismo giudiziario dei Cinquestelle. E così, mentre i reati calano, in particolare gli omicidi (crollati da 1.916 nel `91 a 309 lo scorso anno), il numero di persone condannate all’ergastolo continua costantemente ad aumentare (vent’anni fa erano 990, ora 1.840), due terzi dei quali in regime ostativo. Inoltre, l’attuale governo si sta distinguendo per l’introduzione di nuove fattispecie di reato, dal decreto contro i rave, al decreto contro migranti e ONG. Parallelamente, le sentenze contro attivisti politici sono sempre più dure e sempre meno aderenti ai principi di proporzionalità della pena e alla sua finalità rieducativa. In questo contesto preoccupante è fondamentale tentare di aprire spazi di discussione per alimentare il dibattito pubblico. A tal fine, cogliamo l’occasione per segnalare l’assemblea romana di oggi 28 giugno all’Ex Snia alle 17.30 proprio su queste tematiche (qui sotto il testo di convocazione).

Assemblea pubblica contro carcere, repressione, 41 bis e ergastolo

Siamo un comitato cittadino nato per dare voce alle ragioni di chi non vuole morire di carcere né vivere di questo.Ci siamo costituiti per proseguire la campagna sorta dallo sciopero della fame di Alfredo Cospito e tenere viva una critica radicale al sistema penale. Partendo dalla ferma convinzione che il regime penitenziario di 41-bis e la pena dell’ergastolo siano moderne forme di tortura volte all’annientamento dei detenuti e alla costrizione alla collaborazione, vogliamo allargare il discorso alla funzione sociale che il carcere e il codice penale svolgono in questa società.

Riteniamo necessario e urgente un intervento sul tema della giustizia penale visto il clima repressivo sempre più preoccupante: dopo decenni di populismo giudiziario alimentato dal cosiddetto “centro-sinistra” e dai giustizialisti dei 5stelle, la destra al governo ha colto la palla al balzo introducendo (e tentando di introdurre) nuovi reati e sono state ulteriormente inasprite le pene per i reati di insubordinazione sociale o identificati come espressione delle marginalità.

Questo atteggiamento non ci sorprende affatto. Il codice penale e il carcere sono gli strumenti che chi detiene il potere politico e economico del paese impiega per mantenere gli stessi, perpetuando le diseguaglianze imposte attraverso il sistema di produzione capitalista. In breve, il sistema giudiziario serve a cristallizzare una società diseguale divisa in classi, reprimendo e disciplinando chi non vi si allinea o chi “addirittura” ambisce a trasformarlo per garantire a tutt* una vita all’altezza dei propri desideri. Crediamo profondamente che alla società incentrata sul concetto di “punizione” debba sostituirsi quella fondata sulla rimozione delle cause che generano la commissione dei reati. Non esiste dal nostro punto di vista un concetto di “sicurezza individuale”. Pensiamo anzi che debba essere sostituito dalla categoria della “sicurezza sociale” e che alle politiche securitarie, ovvero la polizia in primis, debbano essere sostituite le politiche sociali di soddisfacimento dei bisogni materiali e immateriali.

Cosa proponiamo? Abbiamo come obiettivo quello di costruire un discorso pubblico sul tema perché anche in questo paese non sia un miraggio parlare di abolizionismo, calando il ragionamento in una prospettiva anticapitalista. Come lo facciamo? C’è l’assemblea di cui ci siamo dotati e nella quale possiamo confrontarci e organizzare i momenti di uscita pubblica. L’obiettivo è di arrivare e intercettare più persone possibili. Tutti e tutte devono sapere che c’è un’alternativa al carcere, alla polizia, alla società del controllo, all’accumulazione della ricchezza senza alcuno scrupolo (che sia attraverso guerre, devastazioni ambientali o sfruttamento di persone) e all’iniquo sistema nel quale viviamo. La speranza che nutriamo è che sempre più singol* e strutture possano abbracciare un punto di vista anticarcerario e antipunitivo, nella consapevolezza che solo una società priva delle predatorie politiche neoliberiste e attenta al soddisfacimento dei bisogni delle persone sarà legittimata al rimproverare alcunché.

Per continuare a discutere e immaginare insieme le forme con cui attivare una campagna abolizionista e per costruire insieme dopo l’estate una due giorni su questi temi, ci vediamo il 28 giugno 2023 alle ore 17.30 al CSOA ex Snia Viscosa per un’assemblea cittadina. A seguire aperitivo e proiezione di un film.

Immagine di copertina di Openverse