Ponte di Nona – Ordigno rudimentale contro occupazione (2)

Gli occupanti e i movimenti: “è una provocazione per criminalizzarci, la rispediamo al mittente”

Un segnale preoccupante ma che non mette paura. Così stanno vivendo gli occupanti di Ponte di Nona la provocazione della notte tra il 6 e il 7 luglio, quando un ordigno rudimentale dotato di timer è stato lasciato, e tempestivamente notato, all’ingresso dell’occupazione. “Quello che importa non è trovare la matrice del gesto – spiegano – ma continuare a portare avanti con forza le ragioni della nostra lotta, le ragioni di quelle migliaia di persone che a Roma in pochi mesi hanno occupato decine di edifici sfitti, non vogliamo che la nostra lotta sia ridotto ad un’emergenza di ordine pubblico ne cadere in provocazioni”.

A costruire un clima di sospetto e di emergenza sicurezza attorno alle occupazioni abitative di questi mesi, per ora con scarsi risultati, ci sono dedicati con cura su alcuni giornali cittadini, in prima fila il Messaggero di Caltagirone, la destra capitolina e le lobby delle rendita e del mattone

Di seguito il comunicato dell’occupazione:

LE RAGIONI DELLA NOSTRA LOTTA, PER DIRE NO UNA PROVOCAZIONE

La notte scorsa, mentre nella casa occupata di Caltagirone a Ponte di Nona si festeggiavano i tre mesi di occupazione, una Bmw bianca modello 95/2000 rallentava e poi si fermava davanti all’entrata della palazzina. La macchina ripartiva ma sulla strada rimaneva uno zainetto. Uno degli occupanti si è avvicinato e ha notato un led luminoso. E’ scattato l’allarme ed è stata chiamata la polizia con gli artificieri. Probabilmente si tratta di un “atto dimostrativo”.

Vogliamo sottolineare che nessuna intimidazione può arrestare le lotte sociali, pubbliche e trasparenti. L’occupazione della palazzina di Ponte di Nona è l’unico atto che molte famiglie hanno potuto mettere in pratica per trovare una soluzione abitativa. Il percorso di lotta per il diritto all’abitare, all’interno dello tsunami tour, è strumento di riappropriazione dei diritti per le famiglie occupanti e per tutti quelli che vivono il dramma dell’emergenza abitativa. Riteniamo grave qualsiasi atto di intimidazione come quello di questa notte, perché è un atto contro la democrazia e la libertà di rivendicare una vita migliore.

Questa sera, alle ore 18, gli occupanti di Action organizzano un primo incontro pubblico con le realtà sociali del municipio per discutere dell’accaduto e stabilire le iniziative da realizzare nei prossimi giorni all’interno del quartiere.

L’incontro si svolgerà nei locali della Biblioteca dell’Associazione Papillon-Rebibbia, in via Raoul Chiodelli 10