EUROPA

Parigi. La Global Debout è contro i confini: bloccata l’ipocrisia

Da Place de la Republique i migranti lanciano un blocco all’ipocrisia. Un corteo transnazionale blocca il forum sull’accoglienza organizzato dal comune di Parigi contro la politica degli sgomberi e dei rimpatri. Presente e contestata anche l’ex ministra italiana Cecile Kyenge.

Ad appena tre giorni dallo sgombero dell’ex liceo abbandonato Jean Jaures, occupato da 300 migranti nel pieno centro di Parigi, la sindaco della capitale francese, Anne Hidalgo del Partito Socialista, organizza in occasione della “festa dell’europa” un dibattito sull’accoglienza nel nostro continente. Un’ipocrisia che non poteva passare sotto silenzio, e così in più di 300 tra migranti, persone solidali, collettivi di sans papiers e semplici persone della Nuit Debout, ci siamo invitati sabato 7 maggio alla discussione.

Il piazzale davanti all’hotel de Ville è stato invaso con determinazione, il dispositivo poliziesco aggirato con agilità. Raggiunto il padiglione dove doveva tenersi il dibattito sono i migranti a prendere la parola, uscendo dall’invisibilità che il comune di Parigi, lo stato francese e tutta l’europa impongono anche grazie ai dispositivi dell’ “accoglienza umanitaria”. Le persone che arrivano non sono soggetti passivi in cerca d’aiuto, ma persone libere che hanno deciso di esercitare la loro libertà muovendosi. Tra le principali ragioni che spiegano queste migrazioni, quelle politiche di guerra che i paese occidentali hanno attuato in Siria, Afghanistan, Iraq, Africa del Nord, e molti altri territori.

Non abbiamo bisogno di una “politica degli aiuti”, di essere smistati nei centri d’accoglienza lontani dalle città, ma di soluzioni politiche: bisogna finirla con gli sgomberi, con i rimpatri, con l’armamento delle frontiere, e con l’ultimo orribile accordo tra l’UE e la Turchia del fascista Erdogan. Un accordo che porta alla legalizzazione di fatto delle deportazioni dalla “civile ed accogliente” europa.

L’azione si è inserita nel weekend internazionale #GlobalDebout. Da Place de la Republique in moltissimi europei, francesi e non, si sono mossi in azione ed hanno gridato il loro NO ad un modello di europa fondato sulle frontiere. Un modello in cui i popoli europei sono sempre più stranieri nei loro territori, in cui le forze dell’ordine sono lo strumento costante per sopprimere ogni agibilità politica e libertà.

A rappresentare l’ “unione europea delle frontiere” al dibattito dell’hotel de ville abbiamo trovato Cecile Kyenge, ex ministro italiano dell’integrazione attualmente parlamentare europea nel gruppo del PD. Quella stessa Kyenge che era presente nel governo italiano ai tempi dell’intervento in Libia e co-responsabile delle stesse politiche di guerra e cancellazione dei diritti dei lavoratori che accomunano i partiti socialisti in tutto il continente.

Dopo circa un’ora abbiamo deciso di partire dalla “festa dell’europa”: una manif sauvage festosa e transnazionale ha percorso le vie di Parigi per tornare a Place de la Republique. Ancora una volta, come molte altre in questi incredibili due mesi di mobilitazioni francesi, il clima repressivo dello stato d’urgenza è stato rotto da azioni concrete, che rivendicano un paese ed un continente con più diritti e libertà di movimento. Contro l’ipocrisia di un potere “accogliente”, continueremo a lottare e muoverci liberamente. No Borders!