EUROPA

Parigi: scontri e feriti alla manifestazione contro la Loi Travail

Il 15 settembre grande manifestazione da Bastille a République: continue provocazioni e violenze della polizia lungo il corteo e durissimi scontri nella piazza di arrivo. Nonostante ciò le persone sono più che determinate a tornare in piazza: che stia per arrivare un altro autunno caldo?

A Parigi è ripartito il movimento contro la Loi Travail della ministra Myriam El Khomri e ieri migliaia di persone hanno partecipato al corteo che ha sfilato da Bastille a Place de la République. Tutto questo in una città militarizzata, dove sono state addirittura chiuse le stazioni metro (una cosa che accade sempre ormai in regime d’état d’urgence) vicino al punto di partenza della manifestazione, e dove la polizia controllava gli zaini a chiunque arrivass.

Un corteo non facile, dove la polizia ha provocato continuamente per tutto il percorso, entrando a più riprese negli spezzoni e picchiando le persone con i manganelli, usando in maniera massiccia e spropositata i gas lacrimogeni, e sparando numerose flashball. Nel corteo del 15 settembre, infatti, un ragazzo ha perso un occhio, e adesso si stanno cercando testimonianze di quanto accaduto.

A Place de la République è continuata a cadere una fitta pioggia di lacrimogeni e i CRS hanno iniziato a picchiare in maniera indiscriminata chiunque gli si trovasse davanti. Persone che hanno visto i propri telefoni sbattuti per terra e che chiedevano spiegazioni del perché si comportassero in questo modo, ricevevano per risposta colpi in testa oppure venivano fermate. Fermati e picchiati anche i giornalisti, ai quali in più di un’occasione è stata distrutta l’attrezzatura da lavoro: uno di loro, per il colpo ricevuto, è rimasto a terra diverso tempo. Aiutato dai colleghi rimasti con lui, alla fine sembra sia riuscito a rialzarsi.

Alla fine della giornata saranno 64 le persone denunciate, di cui 32 poste in garde à vue, mentre non si ha ancora un numero complessivo delle persone ferite in manifestazione ma, a quanto pare, sono anch’esse numerose. Insomma, il movimento francese sembra ripartito, e non parrebbe aver perso la determinazione e la forza avuta nei mesi passati: pronti a un altro autunno caldo?