ROMA

(Omnia Sunt) Communia occupa contro le speculazioni!

Un corteo con centinaia di persone risponde allo sgombero del 16 agosto occupando un nuovo spazio a San Lorenzo

Il grande corteo che il 7 settembre ha attraversato San Lorenzo ha reso questo quartiere una “città di parole”. A partire dal no alla militarizzazione delle strade urlato dai tantissimi che, stretti intorno l’esperienza di Communia, hanno fatto capire alle molte divise che è meglio tenersi “fuori” da queste vie che non hanno dimenticato la prova muscolare del dopo ferragosto quando, con un’invasione militare, prefetto e questore si erano illusi di “cancellare” quello che Communia aveva costruito in quattro mesi di occupazione nell’ex Fonderia Bastianelli.

Il corteo ha deciso, da subito, di riprendere, rilanciandole, proprio le parole che, generalizzate da Communia e dalla Libera Repubblica di San Lorenzo, hanno animato quell’occupazione dando vita a una straordinaria attività di cooperazione e protagonismo sociale: lotta alla rendita, alla trasformazione edilizia senza regole calata in un tessuto urbano segnato sostanzialmente dai timori reverenziali del piano regolatore veltroniano alle non-regole proprie al dominio del capitale finanziario, iniziative culturali a ripetizione (il festival della letteratura), la nascita di sportelli per l’assistenza legale, scolastica, lavorativa, la frequentatissima aula studio etc.

Il quartiere ha accolto il corteo, aspettandolo con i suoi abitanti, sulla soglia di quegli “individui edilizi” capaci di rendere visibili le trasformazioni cementizie messe su dall’ingegneria finanziaria. L’edifico postale “dimissionato” e trasformato in una gigantesca fabbrica di “posti letto” con cui affamare i fuori sede; la chiusura di ogni spazio di servizio in un quartiere che soffre storicamente la carenza anche di quelli più elementari e che non accetta che il Comune possa “negoziare” con la “monetizzazione” quelli che sarebbero dovuti; l’occupazione con nuovi manufatti anche dei cortili a dimostrare che per far soldi si può togliere anche l’area e la vista del cielo e rendere secondo i nuovi canoni dell’architettura liberista le finestre un optional. Così, quando la testa del corteo ha intercettato la grande area a ridosso dello scalo, che il PRG chiama “ambito di valorizzazione” e che da tempo ha visto l’acquisizione da parte di molti gruppi immobiliari/finanziari di quel tessuto frammentato che loro pensano di irrobustire con poderose iniezioni cementizie, ha capito che “ le parole” e le “cose” vanno insieme.

Se l’azione del giorno precedente (il rientro nell’edificio della ex Bastianelli) ha voluto significare che l’attenzione su quell’esercizio di rendita non solo non viene abbassata, occupando, come è avvenuto ieri, l’ex concessionario Piaggio, questa si rafforza. Non c’è spazio a San Lorenzo per gli energumeni del cemento. A partire anche da questa occupazione si vuole ridiscutere con l’Amministrazione di un progetto unitario capace di garantire a tutti il diritto alla città. Il quartiere si riprende i suoi spazi. Poi ne riparliamo.

Communia ha da ieri una nuova casa. Da subito sono iniziati i avori per renderla abitabile. Parole e musica hanno scandito una lunga notte di festa. Lunedì 9 nel pomeriggio di come fare di quest’occupazione un altro spazio liberato nel territorio della libera repubblica di san Lorenzo se ne parlerà in un assemblea.

Communia continua. Communia vive in via dello Scalo San Lorenzo 32.