ROMA

Nella guerra alla libertà di movimento. Mediterranea a Roma

Venerdì 14 a Esc Atelier, via dei Volsci 159. «Vogliamo partire dal mare per salvarci dal razzismo del decreto sicurezza, dal micro-fascismo quotidiano del senso comune, dalla retorica antidegrado. Per salvare il senso stesso della nostra umanità».

A cinque anni dalla Strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013, che ha visto uccise 368 persone mentre cercavano di arrivare sulle coste italiane, le politiche migratorie di questo governo e di quelli precedenti hanno dichiarato sempre più apertamente e ferocemente una vera guerra contro gli uomini e le donne migranti, culminata nella conversione in legge del cosiddetto decreto sicurezza e nella conseguente criminalizzazione di ogni forma di alterità, nativa e migrante, rispetto all’ordine costituito.

La definizione della Libia come “porto sicuro”, il finanziamento della sua Guardia Costiera, la stipula di accordi con i vari Governi africani, a partire dal processo di Khartoum, fino alla conferenza sulla Libia svoltasi a Palermo il 12 novembre 2018, sono tutte misure volte al blocco dei flussi migratori e all’ esternalizzazione delle frontiere della Fortezza Europa.

In questo panorama politico, pochi mesi fa è partita l’operazione Mediterranea per monitorare e denunciare ciò che accade nel Mediterraneo Centrale e predisporsi eventualmente al soccorso. Mediterranea in questi tre mesi ha denunciato l’azione perversa della cosiddetta Guardia Costiera libica e i depistaggi delle autorità italiane e maltesi.

L’operazione di Mediterranea, sfidando l’azione repressiva messa in campo dal Governo italiano, si è resa testimone della strage silenziosa che si voleva occultare: oggi nel Mediterraneo Centrale muoiono in media otto persone al giorno, così come denunciato dall’azione simbolica della Rete Restiamo Umani dello scorso novembre.

I Governi europei di fronte ad ogni nuovo gommone in difficoltà aprono un gioco di rimpalli ipocriti tra le autorità competenti preferendo lasciare le persone al largo o riconducendole in Libia, piuttosto che salvarle. Questo è ciò che accaduto, ancora una volta, nelle scorse settimane quando è stato avvistato un barcone con a bordo dodici persone salvato da un peschereccio spagnolo, ora a Malta, lasciato per giorni in mare aperto, in attesa di un porto sicuro..

Vogliamo partire dal mare per salvarci dal razzismo del decreto sicurezza, dal micro-fascismo quotidiano del senso comune, dalla retorica antidegrado. Per salvare il senso stesso della nostra umanità.

Per questo come Rete Restiamo Umani vogliamo costruire un momento di dibattito, mettendo insieme l’esperienza in mare di Mediterranea, la condivisione di conoscenze e competenze necessarie per leggere il presente, per interrogarci su come costruire un legame che strutturi relazioni solide, sostenibili, flessibili e durature al tempo stesso, pronte a resistere al salto di qualità imposto dal “governo del cambiamento”.

redazione

Un cerchio aperto per un momento di incontro tra mare e terra.

>> 18.30 Confronto aperto, con :

– Parole e immagini da Mediterranea (membri equipaggio)
– Nancy Porsia (giornalista)
– Sandro Metz (armatore “sociale” di Mediterranea)
– Sandro Mezzadra (Università di Bologna)
– Enrico Calamai (Mani Rosse Antirazziste – Comitato Nuovi Desaparecidos)

>> 21.00 “Exodus – fuga dalla Libia”
Un radio-documentario di Michelangelo Severgnini e Piero Messina.

I messaggi vocali dei migranti-schiavi in Libia. Centinaia di migliaia in fuga da un sistema di schiavitù. Tornare a casa attraverso il deserto non è possibile. Attraversare il mare è proibito. Moltissimi di loro, scoperto l’inganno della “promessa Europa”, chiedono di essere rimpatriati nei loro Paesi. Le voci dei migranti inviate attraverso Whatsapp agli autori, alla ricerca di un sogno che cresce con la loro voce: un esodo dalla Libia, ora, un volo per tornare a casa.
https://www.facebook.com/exodusfugadallalibia/

>> 22.00 Concerto di Poor ambassador – band Meticcia – jazz reggae

——- Cena senegalese a cura di Baobab Street Food ———

Durante tutta la serata sarà presente il banchetto di Mediterranea

Durante l’iniziativa verranno proiettate foto di Valerio Nicolosi e Michelle Seixas

 

Foto di copertina di Mich Seixas