ROMA

Movimenti per la casa intervengono in immobile pubblico abbandonato al centro di Roma

Continua la mobilitazione cittadina contro il DUP del Commissario Tronca. #RomaNonSiVende‬, moratoria su sfratti e sgomberi subito!

Questa mattina i movimenti per il diritto all’abitare hanno occupato simbolicamente un palazzo al centro di Roma. Un’azione importante che ha segnalato come le precedenti amministrazioni comunali e gli attuali organi commissariali trattano il patrimonio pubblico.

Mentre continuano gli sfratti e crescono le minacce di sgombero, ci sono decine di palazzi vuoti. Questi palazzi devono diventare case per le tante persone che non riescono a pagare un affitto. Questi palazzi devono diventare spazi sociali , in cui far crescere una cultura di solidarietà e rispetto reciproco. Azioni come questa dimostrano che l’attacco condotto contro i movimenti utilizza la retorica della legalità per coprire la sua natura politica: vogliono fare fuori i poveri e le esperienze di resistenza che da anni si battono in città per i diritti di tutti.

I palazzi vuoti sono ancora troppi: perché sgomberare chi li ha restituiti alla città? Perché sfrattare chi non riesce ad arrivare a fine mese e pagare l’affitto?

Alla fine dell’azione è stato annunciato che la mobilitazione continuerà. Intanto nel pomeriggio l’appuntamento è a Magliana, per un muro popolare antifascista contro chi diffonde odio e razzismo.

Il comunicato dell’azione

S–Tronca la vendita del patrimonio pubblico!

Con una spettacolare azione di lotta i movimenti rivendicano un uso sociale e abitativo degli immobili comunali.

Da giorni, a Roma, una grande attenzione si concentra sul tema del patrimonio pubblico e della sua mala – gestione: stando alle cronache, arrivato il Prefetto Tronca alla giuda della Capitale, i riflettori sembrano finalmente accesi ed il problema avviato alla soluzione finale.

Ma chi e cosa intende in realtà colpire il Prefetto Tronca? Qual è la soluzione da lui prospettata? Come intende gestire questo importante patrimonio?

Questo non viene detto e la narrazione confusa che emerge dalle dichiarazioni e dalle cronache, sembra accreditare l’idea che il patrimonio pubblico nel suo complesso sia un peso da rimuovere ed allo stesso tempo che la legalità sia un valore in se da affermare anche a scapito della giustizia sociale.

Ma è chiaro che un conto è colpire “gli amici degli amici” che hanno preso (anche legalmente), possesso di un prezioso patrimonio quando potrebbero, con redditi alti, tranquillamente camminare con le loro gambe. Ben altro conto è accanirsi contro chi è illegale per necessità, perché massacrato dalle politiche di austerità, perché non arriva alla fine del mese ed è escluso da un mercato della casa dai prezzi gonfiati e irraggiungibili.

Sorge il dubbio, quindi, che dietro questa operazione, oltre al conseguimento di un facile consenso mediatico, ci possano essere forti interessi economici legati alla messa a reddito o alla vendita del patrimonio capitolino. Colpire, quindi, non per risarcire la città, soprattutto quella più sofferente, dai torti e dalle ingiustizie subite negli anni, ma all’opposto per regalare ancora una volta ciò che dovrebbe essere di tutti, ciò che potrebbe dare risposte importanti a pochi “fortunati”, passando magari dai furbetti ai furboni, o magari semplicemente fare cassa per tirare avanti ancora qualche mese.

In questo contesto l’’iniziativa messa in campo oggi dai movimenti per il diritto all’abitare, dimostra ancora una volta l’incredibile stato di incuria e abbandono, lo spreco nella mala gestione del patrimonio pubblico di Roma Capitale. Rivendica la necessità immediata di recuperare tale patrimonio per dare risposte ai problemi reali, quotidiani, drammatici della nostra città: emergenza abitativa, spazi scolastici, servizi, cultura.

Oggi, con l’occupazione dell’ex sede dei vigili urbani di via Montecatini, lanciamo al Commissario Tronca un messaggio chiaro: Caro Prefetto, se non si tratta di fare gli interessi dei privati, come a Roma sempre si è fatto, allora ora le case devono andare all’emergenza abitativa! Inoltre diciamo no alla vendita del patrimonio pubblico, alle privatizzazioni, all’aumento delle rette degli asili, all’aggressione alle realtà di base e ai movimenti!

Fermiamo la guerra ai poveri, moratoria giubilare degli sfratti e degli sgomberi.

Movimenti per il diritto all’abitare

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