ROMA

La città solidale occupa la Basilica di Massenzio. Roma non si vende!

Mentre si svolgeva il tavolo su ordine e sicurezza tra il prefetto Gabrielli e il commissario Tronca, gli attivisti e le attiviste della campagna Roma Non Si Vende hanno occupato le impalcature della Basilica di Massenzio, chiedendo di consegnare al Prefetto una lettera aperta

Di seguito il comunicato di Roma Comune

Stamattina decine di attivisti della campagna Roma Non Si Vende – Decide Roma hanno occupato le impalcature della Basilica di Massenzio, nella parte più visibile dei Fori Imperiali. All’ordine del giorno della mobilitazione è l’emergenza sgomberi che si è violentemente abbattuta su centinaia di spazi sociali e realtà associative della città.

Il ‘‘riordino’’ del patrimonio pubblico messo in atto da Marino prima, e da Tronca poi, rischia infatti di cancellare la parte migliore di Roma, quella che in questi anni ha garantito servizi pubblici ai quali l’amministrazione non è in grado di provvedere, ha prodotto cultura indipendente? ha organizzato meccanismi di solidarietà, di mutualismo, di resistenza alla povertà, alla solitudine, alla marginalità, alla precarietà . Gli attivisti hanno consegnato una lettera al Prefetto Gabrielli, oggi impegnato con il Commissario Tronca proprio nel tavolo dell’ordine pubblico e sicurezza. La richiesta al Prefetto è che la questione non venga declassata a problema di mero ordine pubblico, ma che si trovi una soluzione che assicuri alla città la continuità dei servizi e delle attività degli spazi sociali.

La necessità, insomma, è quella di una ‘‘moratoria giubilare’’ egli sgomberi e degli sfratti, che accompagni in questi mesi il processo di discussione democratica, dal basso, della ‘‘Carta di Roma Comune’’, una documento programmatico che pone – tra le altre cose – nuovi principi e nuovi criteri per la gestione libera e partecipata del patrimonio immobiliare di Roma. Un atto di dignità politica di un’Amministrazione troppo tecnica, che rispetti l’attivazione e la mobilitazione di migliaia di romani – 20mila in corteo soltanto lo scorso 19 marzo – intenzionati a cambiare la città, assumendo la possibilità della decisione diretta sul governo dei territori. La richiesta d’incontro degli attivisti è stata accolta, con un appuntamento con il Prefetto Gabrielli fissato per domani pomeriggio.