ITALIA

Italia, quattro giorni di mobilitazioni contro Erdogan. «Rojava è ovunque»

Le mobilitazioni nelle diverse città italiane continuano dal giorno dell’attacco turco: cortei, sit-in, blocchi, sanzionamenti delle società turche. Migliaia di persone chiedono la fine dell’offensiva militare del regime di Erdogan

Quando la mattina di lunedì scorso si è diffusa la conferma che il presidente statunitense Trump era pronto a tradire i curdi, la popolazione che aveva sconfitto l’Isis e iniziato a realizzare il progetto rivoluzionario del confederalismo democratico, le reti di solidarietà costruite in questi anni tra Italia e Kurdistan hanno immediatamente iniziato a fibrillare. È una storia lunga quella che lega i movimenti italiani al popolo curdo. Affonda le radici nel sostegno ai curdi accorsi a Roma nel 1999 per difendere il presidente Abdullah Ocalan, nel corteo “Nati sotto il segno dell’ariete” del 16 febbraio di quell’anno, nella successiva occupazione del centro socio-culturale Ararat di maggio. E poi nelle tantissime iniziative di solidarietà internazionale che hanno consolidato negli anni conoscenza, rapporti e fiducia reciproca tra tanti gruppi italiani e il popolo curdo.

È la resistenza di Kobane, però, che tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 fa riesplodere su larga scala il desiderio di sostenere la battaglia rivoluzionaria contro l’Isis e per la costruzione del confederalismo democratico. Attiviste e attivisti partono verso il confine turco-siriano per capire cosa sta accadendo, in tantissime città nascono nodi locali di sostegno alla resistenza, iniziano le raccolte fondi, parte una staffetta sanitaria, alcuni militanti si arruolano nelle unità internazionaliste delle Ypg/Ypj (tra loro, Giovanni Francesco Asperti e Lorenzo Orsetti perdono la vita), iniziano forme di cooperazione internazionale per permettere la ricostruzione del sistema sanitario, ovunque si organizzano in diverse occasioni manifestazioni, presidi e cortei.

Sulla base di tutte queste esperienze poche ore dopo che aerei e artigliera dei turchi hanno aperto il fuoco, in tutta Italia è scattata una mobilitazione spontanea e diffusa che continua da quattro giorni.

SABATO 12 OTTOBRE

Alle 12 di oggi attiviste e attivisti hanno bloccato i check-in della compagnia di bandiera turca all’aeroporto di Fiumicino (Roma) per protestare contro l’aggressione turca al Rojava. Contemporaneamente dall’alto è stato esposto uno striscione: «Contro ogni fascismo, fino alla vittoria».

TURKISH AIRLINESAlle 12 di oggi attiviste e attivisti hanno bloccato i check-in della compagnia di bandiera turca all'aeroporto di Fiumicino (Roma) per protestare contro l'aggressione turca al Rojava. Contemporaneamente dall'alto è stato esposto uno striscione: «Contro ogni fascismo, fino alla vittoria». Al momento il blocco è ancora in corso. Fuori l'esercito di Erdogan dalla Siria del nord-est!

Pubblicato da DINAMOpress su Sabato 12 ottobre 2019

Nel pomeriggio sono previste manifestazioni a Napoli, Torino, Firenze, Avellino, Pescara, Perugia, Padova, Ancona, Empoli, Imola e Brindisi. Domani, invece, nuova mobilitazione a Roma “Mille candele per il Rojava: contro le bombe accendiamo la pace”. Lunedì presidio a Riace, nel paese di Domenico Lucano detto “o curdo”.

VENERDÌ 11 OTTOBRE

A Roma centinaia di persone presidiano piazza Indipendenza, nei pressi dell’ambasciata turca. Interventi dal megafono della comunità curda e di tantissimi giovani: «Siamo tutti Rojava!».

Presidi di solidarietà anche a Treviso, Bussoleno (Val di Susa) e Venezia.

A Vicenza sanzionata la caserma americana Ederle.

GIOVEDÌ 10 OTTOBRE

Roma, mobilitazione solidale con le popolazioni della confederazione del nord-est della Siria e con le forze rivoluzionarie curde.

Foto di Ilaria Turini

Firenze, oltre mile persone in corteo da piazza Santa Maria Novella in direzione del Consolato americano, per protestare contro gli Stati Uniti che hanno abbandonato nelle mani della Turchia di Erdogan chi ha sconfitto l’Isis. (L’articolo completo di Sara Ligutti)

Foto di Sara Ligutti

A Napoli bloccati i chek-in della Turkish Airlines nell’aeroporto Capodichino.

#Napoli – Oggi gli attivisti e le attiviste solidali con la resistenza del #Rojava hanno messo in atto un #blitz all'aeroporto di #Capodichino per bloccare il check-in della #TurkishAirlines e per invitare al #boicottaggio dei prodotti e delle aziende della #Turchia, contro i bombardamenti turchi a danno dei combattenti e delle combattenti del #Kurdistan. Dopo aver sconfitto i tagliagole dell'Isis, i curdi sono stati abbandonati dalla comunità internazionale e sono attualmente sotto attacco da parte delle forze del secondo esercito più forte della #Nato sotto il comando del terrorista #Erdogan. Nel silenzio complice dell'Unione Europea, che già nel 2016 affidò ad Erdogan la complessa questione dei migranti, donne, uomini, anziani e bambini stanno morendo sotto il fuoco dell'esercito turco.Sabato saremo in #piazza alle 16.00 a largo Berlinguer (metro Toledo) per una grande manifestazione di solidarietà con il popolo curdo, contro qualsiasi invasione e qualsiasi guerra. https://www.facebook.com/events/380827082829625/?ti=asGiù le mani dai popoli in #rivolta, boicottiamo la Turchia! #BijiKurdistan #RiseUp4Rojava #KatîlErdogan

Pubblicato da Insurgencia su Giovedì 10 ottobre 2019

Torino, numerose scritte di solidarietà con il popolo curdo sono comparse nella notte nella zona di Porta Nuova, a Torino. Denunciate due ragazze.

Immagine di copertina di Sara Ligutti