Il Mietshäuser Syndikat o “come ho comprato una casa senza soldi”

Da Berlino una sperimentazione contro il caro affitti per un nuovo modo di abitare la città.

Mentre tutti credono che la crisi non sia mai arrivata a Berlino, qui si parla continuamente degli affitti alti, la ricerca di appartamenti e, negli ultimi giorni, anche dei cosìddetti avvisi ed esecuzioni di sfratto: 23 al giorno solo a Berlino!

Si potrebbe dire che il mercato e la speculazione immobiliare non solo ruba i nostri soldi, ma anche la possibilità di immaginare un futuro a Berlino.

Quali sono le conseguenze di tutto ciò?

Io ho deciso di rimanere a Berlino e non ho alcuna voglia di cercare posti fuori dal Ring (la rotta circolare tracciata dai treni che delimita la fine del centro di Berlino).

Ma la crescita degli affitti minaccia questo desiderio. E non sono l’unica che la pensa così.

Sapendo che questo problema non si risolve in modo individuale, ho cercato delle persone che avessero il mio stesso problema e nessuna voglia di lasciare la città. Persone che, come me, non hanno nè soldi per comprare una casa, nè la prospettiva di un lavoro garantito. Così abbiamo deciso di provare a comprare una casa con il sistema del Mietshäuser Syndikat.

Che cos’è il Mietshäuser Syndikat (MHS)?

Il Mietshäuser Syndikat esiste dal 1992. Oggi, in tutta la Germania, ci sono 70 progetti con una casa di proprietà e altre 25 iniziative che hanno intenzione di acquistare una casa. Le idee basilari del MHS sono:

• pagare un affitto molto basso

• autogestione della casa da parte dei suoi abitanti

• abitare in una proprietà non privata, che viene sottratta per sempre dal mercato immobiliare e della speculazione.

Chi condivide questi tre punti può avviare un progetto all’interno del MHS.

Nel Mietshäuser Syndikat tutti progetti sono autonomi, vale a dire indipendenti in senso giuridico. Tutti i progetti hanno una una associazione dove si organizzano i abitanti della casa ed una propria impresa che possiede la casa, una “società a responsabilità limitata”(in tedesco, GmbH) che fa proprio un modello di tipo capitalista con lo scopo di ritirare le case dal mercato.

Il Mietshäuser Syndikat stesso è – giuridicamente – una associazione in cui tutti progetti costituiscono un socio.

Ogni società, l’impresa di ogni progetto del Mietshäuser Syndikat, è composto a sua volta da due associazioni:

1. l’associazione di tutte persone che abitano nella casa (chi non abita nella casa non ha nessun diritto di intervenire).

2. l’associazione del MHS.

Nella società il MHS ha solo in certi casi un diritto di voto. Ad esempio, se l’associazione vuole vendere la casa il MHS è in grado di porre un veto e impedire che questo avvenga. Ma le questioni relative alla ristrutturazione, l’affitto o gli inquilini della casa sono questioni di competenza dell’associazione degli abitanti della casa.

Come si compra una casa senza soldi? Ve lo spiego passo dopo passo!

A dir la verità tutto ciò non funziona senza soldi in generale, ma funziona senza soldi privati: cioè io non ho dei soldi per comprare una casa, ma sono stata in grado di comprare una casa poche settimane fa.

Primo passo: trovare una casa.

Casa nostra si trova in Magdalenenstraße 19, un ex-ufficio del “Ministero per la Sicurezza di Stato” (Stasi) prima 1989. Dopo è stata usata per uffici dell’amministrazione comunale e poi per cinque anni non è stata utilizzata. C’è spazio per 60 persone in questo edificio. Per quattro anni, con altri amici, ho cercato casa finchè non siamo riusciti a trovare questa che non era troppo cara e la contrattazione è riuscita a proseguire.

Trovare la Magdalenenstraße è stato una fortuna perchè la casa era libera, mentre in altre case c’era sempre gente che non volevamo mandare via. Poi, dopo esser stati sicuri di voler comprare questa casa, abbiamo cercato più gente che la volesse comprare con noi.

I futuri inquilini si organizzano

Nel gruppo abbiamo cominciato a discutere: Come vogliamo abitare? Come ci organizziamo in una casa con 60 persone? Che cos’è una casa sociale, ecologica e aperta per i vicini?

In gruppi tematici abbiamo cominciato a lavorare su questioni finanziarie e di amministrazione, di costruzione, presentazione del progetto e della struttura della casa (inclusi gli spazi pubblici del pianterreno dove nessuno abiterà). Per evitare di perderci nelle discussioni sulla casa ci organizziamo in riunioni collettive e riunioni per delegati, dando maggior importanza ai piani che ospitano più inquilini. Così – speriamo – possiamo continuare a essere attivi fuori della casa, ma creare uno spazio dove collettivamente si decidono le cose.

In seguito, ci siamo dovuti affiliare come gruppo al MHS, fondare l’associazione degli abitanti della casa e la nostra società. Il progetto si chiama “WiLMa – Wohnen in Lichtenberg, Magdalenenstraße 19” (it: abitare al quartiere Lichtenberg – Magdalenenstraße 19)

Infine, abbiamo iniziato la contrattazione con il proprietario della casa e con la banca. Entrambe le cose contemporaneamente.

Oggi siamo 35 adulti e 6 bambini e speriamo di traslocare nella casa alla fine di quest’anno. Fino ad allora c’è molto da fare, cercare degli altri inquilini e proseguire con il dibattito.

Il finanziamento e la contrattazione

Il gruppo deve cercare crediti diretti: soldi di amici, genitori o altre persone, che hanno disponibilità e voglia di appoggiare il progetto. Questi creditori siglano un contratto di credito diretto con la nostra società. Un esempio. Mia nonna ci ha dato 500€, noi gli paghiamo il 2% di interessi e se volesse rientrare del proprio credito dovrebbe darci un preavviso di 6 mesi.

In questo modo abbiamo trovato molti soldi. Poi, con questi crediti diretti andiamo alla banca che li accetta come capitale iniziale: senza capitale iniziale non è possibile ottenere un credito bancario.

La banca ci dà il resto dei soldi per comprare la casa come credito bancario, con condizioni peggiori rispetto a quelle dei crediti diretti (interessi piu alti etc). Con questo finanziamento abbiamo comprato la casa e pagato anche la ristrutturazione necessaria. Tutto ciò costa quasi due milioni di euro. Un sacco di soldi…

E così si capisce anche perchè si chiama Mietshäuser Sydikat – il sindacato delle case d’affitto.

Ovviamente, il credito bancario, i crediti diretti e gli interessi devono essere ripagati, quindi, sulla base dei costi viene calcolato l’affitto. Per far funzionare questo sistema è necessario pagare, quindi, l’affitto si paga sempre.

Nel nostro caso l’affitto è più o meno 270€ al mese, una somma pagata anche dal Jobcenter e che non supera gli affitti nel quartiere. Abitando nella casa l’affitto non aumenterà più e c’è sempre la possibilità di redistribuire l’affitto dentro della casa e pensare a modelli secondo cui chi ha più soldi paga un pò più e chi non li ha un pò di meno.

Questo sistema funziona se e solo se non si hanno mai troppi soldi sul conto della propria società, dal momento che se si guadagna troppo, allora si debbono pagare imposte più alte e di conseguenza l’affitto viene innalzato.

Se vuoi uscire dal progetto puoi farlo. Nella situazione degli affitti in cui versa Berlino è decisamente sicuro che il progetto troverà un’altra persona disponibile a divenire un nuovo inquilino. Se esco io – e spero di non uscire presto dal progetto – porto via i miei crediti diretti, se mia nonna e gli altri non vogliono più appoggiare il progetto. Questi crediti diretti vengono rimpiazzati continuamente da altri, come anche i crediti ritirati di altre persone.

Chi abbandona la casa perde anche i diritti sulla casa, perchè il potere è solo e sempre quello degli inquilini.

Chissà se ci sono altre possibilità di rimanere a Berlino, lavorare meno e avere più tempo libero – un lavoro che si deve fare per comprare una casa, come forse potete immaginare.

Ma con un pò di fortuna fra poco potrò abitare insieme ai miei amici, in una casa con affitti bassi, una casa autogestita dove mi posso immaginare un futuro. A Berlino.