EDITORIALE

Guerra alla scienza

Guerra alla scienza è il quinto numero di Dinamoprint. 135 pagine, 22 autorə e 4 sezioni per entrare nelle intercapedini della guerra e del sapere scientifico, senza fermarsi in superficie, per scavallare il pensiero binario. Qui in anteprima l’editoriale di apertura del numero

Dinamo Print è nata insieme alla pandemia nel marzo del 2020. Eppure nessun numero di questa rivista ha parlato fino a oggi del Covid-19 nei suoi risvolti più propriamente “scientifici” ed epistemologici, soprattutto da quando il dibattito pubblico si è diviso in una contrapposizione netta tra vax e no vax. Abbiamo avuto bisogno di tempo, di far posare le parole, di far scorrere le pagine social in silenzio. Mentre questo accadeva, però, un altro evento è arrivato a destabilizzare completamente il mondo nel quale viviamo: la guerra di aggressione contro l’Ucraina da parte della Russia. Così questo numero si divide in due sezioni: “Guerra” e “La scienza di classe”. 

Il nuovo conflitto ha dilaniato le sinistre, spazio dai confini sempre più incerti, ancor di più che la questione vaccinale. Le linee di frattura per alcuni versi hanno seguito le stesse faglie del dibattito pandemico, per altri hanno fatto tremare nuovi territori che sembravano più stabili. E la terra ha tremato anche nella nostra redazione, la quale ha risposto come meglio sa fare: provando a porsi domande senza cadere nelle contrapposizioni binarie, così come abbiamo imparato con il numero 4 Transizioni. Città e corpi fuori norma. Ma la guerra, si sa, è il campo dell’amico-nemico e non rende facile alcun cammino sbilenco, alcuna prospettiva trasversale.

Primo passaggio è stato quindi porre delle domande a chi guarda questa guerra da punti di vista diversi dalla contrapposizione ovest-est, come Vijay Prashad, storico marxista e studioso del terzomondismo. La sua intervista apre la prima sezione: «L’Ucraina, purtroppo si trova stretta fra le “fantasie” anglo-americane e la realtà euroasiatica e il popolo ucraino sta pagando tragicamente il prezzo di questo scontro», dice Prashad.

Nel suo reportage dal confine moldavo Francesco Brusa, redattore di Dinamopress, scrive: «L’invasione dell’Ucraina ha messo tante persone “con le spalle al muro”: la scelta spesso è solo fra provare a scappare e combattere (…) Ma la sensazione – anche stando al di qua di questa frontiera che al momento separa diversi destini –  è che si fosse con le spalle al muro già da tempo». Le parole sono accompagnate dalle immagini di Andrea Tedone.

La sezione si conclude con una riflessione di Emanuele Giordana su luci e ombre del nuovo giornalismo di guerra, tra precarietà e molteplicità dei punti vista, e un’inchiesta di Fabrizio Fenghi sulla figura di Aleksandr Dugin, tra cospirazionismo eurasiatico e costruzione dell’ideologia putiniana. 

L’intermezzo è dedicato al movimento studentesco la Lupa, nato lo scorso autunno dalle occupazioni delle scuole romane contro un rientro nelle aule non in sicurezza, le morti avvenute in alternanza scuola lavoro e il definanziamento costante della scuola. Gli scatti sono di Ilaria Turini, Daniele Napolitano e Renato Ferrantini. 

La seconda sezione “Scienza&Politica” è dedicata a una lunga riflessione sul ruolo dei saperi scientifici e medici nel mondo capitalistico e la loro relazione contraddittoria con i movimenti sociali. Dopo due anni di pandemia e discussioni aggressive sulla vaccinazione di massa, ci siamo fermati e chiesti: che cosa ha permesso la diffusione di atteggiamenti antiscientifici? La relazione tra scienza e lotte sociali è sempre stata come quella che abbiamo visto negli ultimi due anni?

Alla prima domanda rispondiamo con i primi quattro articoli della sezione, che affrontano da diversi punti di vista il tema del ruolo sociale della scienza. In apertura l’intervista a tutto tondo al premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi che spiega: «Non si può chiedere alla scienza delle soluzioni chiavi in mano, come a volte si pretende».

Andrea Capocci, giornalista scientifico e fisico, analizza la trasformazione dell’organizzazione della ricerca che ha portato allo sviluppo del vaccino contro il Covid-19, in un’inedita commistione tra finanziamenti pubblici e privati e gestione della proprietà intellettuale «senza tuttavia mettere in piedi un sistema di ricerca pubblica più forte».

Sulla scia di questo ragionamento Luca Galantucci, ricercatore di fisica, approfondisce il tema della ricerca in un’università pubblica definanziata e precarizzata ma sottoposta ai rigidi criteri di valutazione della cosiddetta “eccellenza”. «Obiettivo da perseguire attraverso un utilizzo ossessivo della bibliometria», cioè una rincorsa alla pubblicazione e alla citazione. Questo processo di depauperamento «ha prodotto una graduale perdita di fiducia non solo nell’istituzione stessa, ma anche nel metodo scientifico», scrive.

L’intervista a Francesco Chiodo racconta come a Cuba la ricerca scientifica non sia finalizzata al profitto ma alla salute collettiva. Conclude questa prima parte della sessione Augusto Illuminati con una storia della relazione tra movimento operaio, pensiero marxista, scienza e tecnologia, individuando il punto di incrinatura: «sarà la guerra a infliggere a livello di massa un colpo mortale all’ottimismo progressista». 

Alla seconda domanda, se è possibile una diversa relazione tra lotte sociali e scienza, provano a rispondere tutti gli altri articoli della sezione.

Luigi Pellizzoni, professore di sociologia dell’ambiente, interroga la relazione tra politica e scienza che oscilla tra affidamento agli esperti e capacità dei movimenti sociali di incidere sul suo sviluppo.

Giuliano Santoro, giornalista del manifesto, analizza «questo irragionevole eppure spiegabilissimo malessere» in cui la «la lotta alle multinazionali del farmaco diventa antiscientismo e quella antimperialista si riduce a becero antiamericanismo reazionario».

Gianfranco Bettin, con i fumetti di Claudio Calia, racconta le lotte intorno al petrolchimico di Porto Marghera dove «l’incontro tra l’esperienza e la conoscenza operaie e la competenza di tecnici e scienziati è stata determinante per avviare una delle più drammatiche e incisive lotte per la salute e l’ambiente della seconda metà del ‘900».

Chiara Giorgi, docente di storia, descrive «la sfida dei movimenti nati attorno all’urgenza di riformulare in termini nuovi il rapporto tra medicina, scienza e politica» negli anni ’60 e ’70. L’intervista a Luciana Percovich, scrittrice e attivista femminista, approfondisce come il femminismo abbia ribaltato il sapere medico sul corpo delle donne, riscrivendolo a partire dalla conoscenza fisica di quel corpo, dal radicamento ridando stima, fiducia e quindi potenza. 

Conclude questo numero della rivista la sezione “Fieroposotiv*”, dedicata all’attivismo di chi ha subito – e ancora subisce – lo stigma della positività al virus dell’ HIV. Apre la sezione una lunga intervista a Philippe Mangeot, membro storico di Act-up Parigi, che ci porta dentro le pieghe dell’epidemia di AIDS e di come la sieropositività sia stata ribaltata in un’esperienza di lotta dentro e contro le case farmaceutiche, il sistema sanitario e il sapere medico.

Conclude la sezione il racconto dell’esperinza del collettivo Conigli Bianchi, che – tra le tante iniziative –  ha recentemente lanciato, in collaborazione con Cheap, la campagna di poster art “Fuck stigma”. In conclusione il fumetto di Erbaghetta, attivista di Conigli Bianchi.   

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L’INDICE

EDITORIALE

Scienza, guerre, complessità

di Dinamopress

GUERRA

INTERVISTA

L’illusione di un mondo multipolare. Intervista a Vijay Prashad

di Francesco Brusa e Luca Peretti

REPORTAGE

Est Europa anno zero

di Francesco Brusa

OPINIONI

Luci e ombre dell’informazione di guerra

di Emanuele Giordana

ANALISI

Alekandr Dugin, o della performance reazionaria

di Fabrizio Fenghi

SCUOLA

REPORTAGE

Di scuola non si può morire

Foto di Ilaria Turini, Daniele Napolitano, Renato Ferrantini

Testo di Giansandro Merli

SCIENZA & POLITICA

INTERVISTA

Giorgio Parisi: «Scienza come problema politico»

di Francesca Colaiori, Luca Galantucci e Lorenzo Sansonetti

ANALISI

Il vaccino tra ricerca pubblica e capitale

di Andrea Capocci

ANALISI

La (s)valutazione dell’Università

di Luca Galantucci

INTERVISTA

Cuba, il vaccino isolato. Intervista a Fabrizio Chiodo

di Giansandro Merli

ANALISI

La lotta di classe e i limiti del “progresso”

di Augusto Illuminati

ANALISI

Scienza, politica e i movimenti sociali

di Luigi Pellizzoni

OPINIONI

Il futuro della scienza e il suo doppio

di Giuliano Santoro

STORIE

Porto Marghera tra ambientalismo e lotte di classe

di Gianfranco Bettin

STORIE

Le lotte per la salute tra gli anni ’60 e ’70

di Chiara Giorgi

INTERVISTA

Femminismo e medicina delle donne. Intervista a Luciana Percovich

di Vanessa Bilancetti e Patrizia Montesanti

FIEROPOSITIV

INTERVISTA

Act-Up. Siamo positivi non morti. Intervista a Philippe Mangeot

di Vanessa Bilancetti e Lucas Guillaume

CAMPAGNA

Fuck stigma

di Conigli Bianchi

COMIX

Posso dirti una cosa?

di Er Baghetta