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Sofia Garcia Pacheco: le sfide della democrazia energetica in Messico

Intervista a Sofia Garcia Pacheco, attivista messicana della cooperativa Onergia che lavora sul tema della democrazia energetica e della transizione ecologica. L’attivista sarà a Roma il 14 luglio per condividere la propria lotta, invitata dalla coalizione LAPAZ Roma

Mentre tutti parlano di transizione e gran parte del sistema capitalistico sta cercando di usare il termine per costruire nuove campagne di greenwashing, è molto importante cercare pratiche e percorsi dal basso e a sinistra per formulare le nostre esperienze di democrazia energetica e di transizione ecologica verso modelli più giusti e costruiti sull’autonomia dei popoli.

Per tutti questi motivi abbiamo intervistato Sofía Garcia Pacheco, socia fondatrice, operaia e presidente del Consiglio di Amministrazione di Cooperativa Onergia, che si occupa delle energie rinnovabili di Puebla.

Sofia e i suoi colleghi formano i giovani sulle energie rinnovabili presso la cooperativa Tosepan Titataniske a Cuetzalan e nelle comunità del popolo indigeno Totonaku, situati negli altipiani a Nord di Puebla, oltre a collaborare da 7 anni con organizzazioni comunitarie, accademiche e sociali.

Offrono diversi workshop sull’energia solare, sull’interconnessione degli impianti fotovoltaici alla rete elettrica convenzionale e sui cambiamenti delle abitudini di consumo di energia elettrica.

Avremo occasione di parlare con lei di questi temi durante l’incontro pubblico del 14 luglio 2022 presso Loa Acrobax organizzato dalla rete Lapaz Roma in collaborazione con LEA Berta Cáceres.

Che ruolo ha oggi l’energia e, in particolare, la transizione ecologica nel dibattito pubblico messicano?

L’energia nel dibattito pubblico messicano svolge lo stesso ruolo che svolge in molte parti del mondo, ovvero quello di merce, di prodotto, poiché l’accesso ad essa è stato privatizzato; ciò significa che quando si parla di energia ci si riferisce solo alla quantità di elettricità che è necessaria per produrre beni.

Pertanto, il principale settore che ne beneficia è il settore industriale, secondo cui è necessario progettare un grande impianto elettrico con centrali efficienti per sostenere la domanda nazionale.

Cosa si muove dall’alto con la riforma 4T di AMLO sull’energia?

A causa della 4T [insieme di riforme strutturali che AMLO ha definito la Quarta Trasformazione del paese, ndt] di AMLO si sta sviluppando un’idea di sovranità energetica, mossa dalla concezione della nazionalizzazione delle risorse e dei mezzi di produzione per garantire l’accesso all’energia, ma purtroppo si parla di progetti su larga scala e che hanno una matrice energetica basata sugli idrocarburi.

Si stanno innescando una serie di progetti di sviluppo o “progresso” che hanno una prospettiva molto distante dalla visione del territorio e del mondo dei popoli originari.

Come è nata l’esperienza della Cooperativa Onergia? E quali obiettivi vi ponete nel contesto messicano?

Onergia nasce nel 2017 come una scommessa, un modo per dare un lavoro dignitoso ai giovani che vivono in un contesto urbano; giovani che cercano di contribuire a una transizione energetica equa e popolare che nasce dall’impegno per un modello economico alternativo, cioè basato dall’economia sociale e solidale e dal recupero del senso di comunità.

Il nostro gruppo di lavoro è composto da persone specializzate in diverse discipline e in questo modo offriamo un servizio di qualità superiore. Abbiamo più di sette anni di esperienza nella gestione dell’energia fotovoltaica, ma insieme abbiamo anche accumulato anni di esperienza in progetti sociali, sviluppo economico e ingegneria.

Il nostro obiettivo è essere un centro di formazione sui temi energetici ed elettrici con un focus sull’approccio di genere. In questo senso, il nostro scopo è consolidare le risorse necessarie per istituire un centro di formazione che permetta agli uomini e alle donne interessati di acquisire gli strumenti e le competenze necessarie per svolgere in autonomia diverse attività nel campo dell’energia e dell’elettricità.

Quali sono le caratteristiche principali del lavoro che fai in comunità?

Le caratteristiche principali del lavoro che sviluppiamo sono il senso di comunità, la partecipazione attiva e l’interdisciplinarietà. Cerchiamo di fare in modo che il nostro lavoro significhi un’equa distribuzione del lavoro, ma che rappresenti anche l’interrelazione di diverse prospettive, cioè una costruzione che parte dalle differenze.

Senza anticipare molto, cosa avete provato nel documentare l’opera “Energía de los Pueblos”?

“Energía de los Pueblos” è un documentario realizzato tra il 2019 e il 2020 da Sandía Digital. Ci siamo incontrati con coloro che, oltre a resistere e a difendere i propri territori, stanno costruendo progetti di vita collettiva, articolando l’energia con tanti altri aspetti della vita: acqua, cibo e salute, tra gli altri.

Questo documentario è stato realizzato grazie a una preziosa collaborazione tra gruppi, organizzazioni e movimenti per la difesa del territorio. Raccoglie le voci e le riflessioni di coloro che quotidianamente costruiscono queste alternative ed è supportato dal lavoro di ricerca del collettivo Geocomunes e dell’ufficio Rosa Luxemburg Stiftung in Messico.

La nostra intenzione è infine quella di rendere visibili esperienze che ispirano speranza e che incoraggiano una riflessione sull’importanza di costruire una transizione energetica popolare, equa e solidale.

Da dove si può iniziare a costruire l’energia dei popoli?

Si potrebbe partire dalla costruzione di un modello di gestione energetica comunitaria che consenta autonomia energetica ai popoli e che nasca da un’organizzazione sociale, inclusiva e partecipata, così da mobilitare una riflessione collettiva su tematiche come: Cos’è l’energia? Perché la vogliamo? Per chi la vogliamo? E come lo vogliamo?

Filippo Taglieri è parte di Recommon

Traduzione a cura di Francesco Caracci

Immagine di copertina di Creative Commons