Cina: sciopero dei portuali di Shenzen

I lavoratori dei porti asiatici scioperano per un salario piu’ alto

Gli operai dei porti di Yantian e Shekou a Shenzen (costa sud della Cina, poco a nord di Hong Kong) sono entrati in sciopero per un salario piu’ alto. La situazione di Yantian e’ stata rapidamente risolta in un paio di giorni, mentre la susseguente protesta a Shekou e’ durata dieci giorni e si e’ chiusa il 26 settembre dopo una prolungata impasse.

Gli scioperi di Shenzen hanno seguito quello durissimo della vicina Hong Kong che ha visto coinvolti 500 portuali per 40 giorni. Quest’ultimo e’ terminato il 6 maggio dopo che i lavoratori, votando, hanno accettato l’offerta di un incremento del 9.8% in busta paga e il miglioramento delle condizioni lavorative. I lavoratori avevano inizialmente avanzato la richiesta di una aumento del 20% per compensare l’immobilita’ salariale prolungatasi per piu’ di dieci anni.

L’immobilita’ dei salari e’ stata ragione principale anche degli scioperi di Shenzen. La mattina del 1° settembre centinaia di addetti alle gru e al caricamento degli Yantian International Container Terminals sono scesi in sciopero lamentando bassi salari e pesanti condizioni lavorative. La paga media di un addetto alle gru si aggirava intorno ai 6000 yuan al mese, ma poteva aumentare fino ad 8000 in periodi con piu’ alta domanda.

Il governo locale e’ prontamente intervenuto ed ha trattato un accordo attraverso il quale i lavoratori hanno ottenuto dai 600 ai 700 yuan in piu’ al mese in indennita’ e sussidi. Il salario base resta comunque lo stesso. Nonostante i lavoratori abbiano acconsentito alla fine dello sciopero, in molti hanno dichiarato al China Labour Bulletin che non considerano questa una vittoria.

Il 17 settembre anche circa 400 scaricatori del porto di Shekou, amministrato da China Merchants Port Services, sono entrati in sciopero. Guadagnavano solo 1600 yuan mensili ed hanno chiesto un aumento tra gli 800 e i 1000 yuan al mese, secondo quanto riportato da Jing Yang, giornalista del Lloyds List, che ha parlato con gli scioperanti a Shekou.

Dopo il rifiuto della dirigenza di accettare le richieste dei lavoratori, questi hanno selezionato 11 rappresentanti per far pressione sul loro caso al dipartimento del lavoro del distretto e per avere colloqui diretti con la dirigenza stessa. Ma i progressi sono stati scarsi, vista l’ampia distanza tra le due parti, con la dirigenza che avrebbe, secondo quanto riportato, offerto un aumento di soli 500 yuan al mese.

Il 27 settembre tuttavia un portavoce di China Merchants Port Services ha dichiarato al China Labour Bulletin che il lo sciopero sarebbe stato risolto il giorno precedente che i lavoratori sarebbero stati regolarmente al lavoro. Non ha voluto dare ulteriori dettagli ma si presume che i portuali abbiano accettato l’offerta di 500 yuan.

Duan Yi, esperto di relazioni sul lavoro che vive a Shenzen, ha messo in luce che il fallimento dei terminal container di Shenzen nel mettere in atto un sistema di trattativa collettiva a lungo termine all’indomani dei diffusi scioperi del 2007 nei porti della citta’, ha fatto si’ che le lamentele dei lavoratori riguardo le paghe e le condizioni di lavoro non siano mai state ben indirizzate; e cosi’ stando le cose i portuali non hanno altra soluzione che scendere in sciopero ogni qualvolta vogliano che qualcosa sia fatto.

tratto da China Labour Bollettin

Traduzione a cura di dinamopress – nella foto: il porto di Hong Kong