EUROPA

Berlin vs Airbnb

Come accade in altre grandi città europee, anche a Berlino il mercato edilizio sta diventando un campo di violenta speculazione, segnato da un aumento vertiginoso dei prezzi, costante negli ultimi dieci anni della città.

Tra l’aumento degli arrivi in città, i nuovi piani di sviluppo urbano che prediligono la costruzione di appartamenti di lusso in zone fino a poco tempo fa popolari, il processo di espulsione dei residenti e di allontanamento dei redditi bassi dalle zone che diventano ambite sta diventando sempre più feroce. Cosa possa produrre in una città che negli ultimi 100 anni si è già dovuta ricostruire quasi completamente tre volte é facile da intuire: fratture sociali e alienazione urbana, tutto per una spettacolarizzazione in funzione turistica e normalizzata della “Berlino luna park”.

Uno dei nuovi trend speculativi della città è quello delle case vacanza, che rendono mediamente 5 volte il valore dell’affitto normale e a lungo termine. Se sui normali canoni di locazione infatti il senato cittadino ha posto un tetto massimo di aumento nell’eventuale rinnovo dei contratti, e solo motivato per lavori di adeguamento, le case affittate per brevi periodi hanno quasi carta bianca nel fissare i prezzi. In questo contesto molti piccoli, ma anche grandi proprietari, sono incentivati a svuotare le case di residenti e gestirle come case vacanza su piattaforme ad hoc, come Airbnb (a questo link trovate un po’ di dati sul fenomeno)

Nelle zone più centrali quindi assistiamo a un progressivo allontanamento degli abitanti e appiattimento della vita di quartiere, sostituita da ostelli fai da te attraversati da turisti e servizi e negozi che aumentano i loro prezzi in base alla nuova clientela. Questo processo sta devastando il tessuto sociale dei quartieri popolari, per storia specifica proprio i quartieri più centrali, della città. Nonostante il divieto di affittare case private su Airbnb (con multe fino a 100.000 euro e un corpo specifico di polizia locale dedicato) molti proprietari continuano a farlo impunemente. Per questo motivo da alcuni mesi alcune reti cittadine contro la gentrification e l’esclusione sociale stanno organizzando una campagna per il diritto all’abitare. Uno degli strumenti per far emergere il problema e contrastarlo direttamente è proprio la pratica di occupazioni lampo di appartamenti che sono abusivamente affittati come case vacanze. L’ultimo è avvenuto il due maggio a Kreuzberg, dove un gruppo di persone ha occupato la casa e altre centinaia hanno formato un presidio nella strada sottostante.

La giornata, lo diciamo per completezza, si è conclusa con lo sgombero del posto e undici arresti, a dimostrare come anche nella democratica Berlino gli interessi dei proprietari, in questo caso proprietari di un bar il Kino con sede sia a Roma che a Berlino, hanno la priorità su quelli dei residenti, dei migranti, di coloro che hanno bisogno di una casa e non possono permettersi prezzi esorbitanti (lo sgombero è stato ordinato dai proprietari dopo aver rifiutato un affitto ai prezzi “normali” per gli occupanti). Ironia della sorte, la polizei tedesca, sempre zelante nel rispettare la legge, ha “trattato” una deroga alla legge “abtiairbnb” (che entrava in vigore il 1 maggio) con la proprietaria degli appartamenti. Deroga temporanea di due settimane.

Leggi il comunicato di rivendicazione dell’azione