ROMA

Alemanno e le case last minute

Un bando per case pubbliche “segreto”. Gli ultimi favori agli amici?

Alemanno ricorre al last minute per gli ultimi favori. Il comune ha delle case in varie parti della città e lui decide di affittarle. Gli appartamenti sono diffusi in più quartieri; sono di vario taglio e in differenti condizioni.

La loro esistenza e “disponibilità” è nota visto che già sono giunte al Dipartimento Patrimonio richieste di locazione. Ci sono persone che quelle case conoscono e che, in quelle case, vogliono entrare.

Solo che, per legge, prima della stipula del contratto è necessario fare una “gara”: una formalità per il Sindaco fastidiosa. Bisogna promuovere un bando di evidenza pubblica al fine di “dare concreta attuazione ai principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità dell’attività amministrativa nonché al fine di non abbandonare immobili del territorio”.

Sembrerebbe un programma perfetto per iniziare, almeno, ad affrontare il problema dei cinquantamila cittadini senza casa invece di richiedere sgomberi e far saltare tavoli con chi è costretto ad occupare case sfitte.

Il Comune ha delle case. Le case sono pubbliche. Ci sono cittadini senza casa. I conti potrebbero tornare facilmente. Non più abbandono, spreco, disprezzo sociale, soluzioni virate verso il cosiddetto “ ordine pubblico”, ma cittadini con case e case con cittadini. Un’equazione impossibile per Alemanno.

Un “bingo” per chi ha già fatto domanda prima del 24 aprile (data di pubblicazione del Bando) e che non dovrà neppure rispettare il termine di scadenza indicato in 15 giorni. Un tempo ridicolo perché, ma questo va riconosciuto è un colpo di genio, le case sono solo descritte come metratura ma nessuno conosce l’esatto indirizzo.

Gli indirizzi non li indichiamo, dicono al Dipartimento Patrimonio, per evitare il pericolo di occupazioni.

Per “vederle” si deve: andare al Dipartimento, lasciare un documento e poi andare sul posto. C’è pure da sottoscrivere la “regola del silenzio”?

Non vorremmo che il concetto di efficacia ricercato dal bando in realtà significhi garantire ancora, senza vergogna, il solito schema alemanniano sperimentato all’Atac: favori per amici.

Il bando è infatti chiaro: “nel caso che non pervengano richieste entro i termini stabiliti, l’Amministrazione procederà a concedere il bene al richiedente che ha già presentato domanda.”

Alemanno: come volevasi dimostrare…