ROMA

Acampada di Porta Pia: le risposte non arrivano

I movimenti rilanciano: il 31 ottobre assedio a Palazzo Chigi

“La proroga del blocco degli sfratti è una risposta vecchia”. A dirlo è il Ministro ciellino Lupi. Se lo è sentito dire ieri, subito dopo l’incontro con i rappresentanti dell’accampata, il giornalista[…] dell’Avvenire che lo intervistava sul dopo Berlusconi. Pochi minuti prima, lo stesso ministro, non aveva mostrato tanta perentorietà, e il risultato dell’incontro non ha certo soddisfatto le oltre duemila persone che, strette intorno le tende piantate da sabato sulla piazza di Porta Pia, attendevano di sapere “come era andata”.

Male, è stato gridato dai microfoni, e tra le parti “c’è molta distanza.” Alle richieste di moratoria degli sfratti ( il loro numero è oggi di 270mila); a quella di “girare” verso un piano di edilizia pubblica i fondi destinati alle grandi e inutili opere, alla proposta di assicurare ai “rifugiati” il diritto di cittadinanza e, quindi, il diritto alla città, il ministro ha risposto solo con l’impegno di poter studiare la possibilità di incrementare il fondo di 40 milioni di euro da destinare ai comuni per l’aiuto agli affitti. “Una beffa!”, come è stato immediatamente sottolineata nel corso dell’assemblea

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Un’assemblea a cui avrebbe voluto partecipare il Sindaco di Roma Marino che, scortato da un servizio d’ordine della Digos, ha chiesto di parlare alla piazza. Per raccontare forse, come intanto aveva già fatto con le televisioni e rappresentato al ministro, la sua soluzione: andare ad una mini moratoria degli sfratti fino a quando i comuni non saranno messi in grado di elaborare risposte concrete, ovvero: riceveranno soldi.

Solo che la piazza non glielo ha permesso e al grido di “ non ci rappresenta nessuno” fermamente ha chiesto a questo strano “trenino”, che aveva raggiunto il microfono, fatto di: guardie, vigili, reggi borsa, funzionari, Sindaco e Vice Sindaco di girare su se stesso e togliere il disturbo. Andato via il Sindaco sono rimaste le ragioni espresse nella giornata del 19 . Di questo si è discusso e dell’impossibilità del governo delle “larghe intese” di comprendere il diritto sovrano di decidere sul proprio futuro e su come costruirlo di chi i territori abita.

Si è deciso di togliere l’acampada di fronte a un palazzo muto, di trasferirsi tutti,oggi, sotto Regina Coeli per richiedere la liberazione immediata dei fermati di sabato pomeriggio; di preparare la presenza del movimento alla riunione del 24 e 25 a Firenze dell’ANCI (associazione dei comuni italiani) che ha all’ordine del giorno il tema dell’accoglienza e di essere presenti con una manifestazione di massa il prossimo 31 ottobre a Roma sotto palazzo Chigi quando la Conferenza Stato-Regioni affronterà il tema degli sfratti.

Un lunghissimo applauso ha salutato questi appuntamenti e il suo clamore raggiunto forse il Sindaco Marino che arrancava con la sua bicicletta verso il Campidoglio, una casa che sembra paralizzata nel proprio compito di assicurare il diritto all’abitare a chi Roma vorrebbe abitare.

Intanto il ministro Lupi concludeva l’intervista dicendo che il problema degli sfratti va risolto “con proposte radicali”. Nessuno le conosce e di cui, lui, si è ben guardato di far cenno all’incontro con i movimenti.