ROMA

A San Lorenzo non si gioca solo una partita di pallone

Con un blitz si tenta di smantellare l’unico campo di calcio della zona, dove si allenano i bambini e le bambine della scuola calcio dell’Atletico San Lorenzo. Ma il quartiere non ci sta

C’è un solo campo sportivo a San Lorenzo. È lì dal 1926, realizzato dalla società di mutuo soccorso Cavalieri di Colombo, nata con la finalità di aiutare i più bisognosi. A Roma ha costruito numerosi centri ricreativi e sportivi che avevano sul portone una targa con il motto “Tutti sono benvenuti – Tutto è gratuito”. Quella targa ora non c’è più.

È qui che, grazie un accordo raggiunto con la proprietà, si allena la squadra di calcio dell’Atletico San Lorenzo , una polisportiva nata nel 2013 che oggi, accanto alle squadre che partecipano a competizioni federali in molte discipline, ha la scuola di calcio popolare, che raccoglie più di 100 iscritti e iscritte dai 6 ai 16 anni. Il diritto allo sport per tutti e tutte è garantito dall’impegno di ognuno degli associati nelle attività di supporto, sostegno, organizzazione e finanziamento della polisportiva.


È stata una brutta sorpresa quella a cui si sono trovati di fronte i giovani atleti e atlete il 7 ottobre. Il loro campo era racchiuso fra recinzioni metalliche e le porte erano state rimosse. La voce che girava da un po’ si è dimostrata vera. Si parlava da tempo dell’intenzione della proprietà di sostituire quell’impianto con campi di padel e parcheggi, da concedere sicuramente non in uso gratuito.

Questo progetto si aggiunge alle tante trasformazioni che hanno interessato San Lorenzo con un’operazione di gentrificazione imponente, contro la quale la Libera Repubblica di San Lorenzo, una rete di associazioni di quartiere della quale fa parte anche l’Atletico San Lorenzo, si batte da anni.

Il verde pubblico a San Lorenzo semplicemente non c’è. È caduta nel vuoto la richiesta avanzata alle istituzioni dalle associazioni del quartiere di liberare spazi, giardini e parchi per i 9.000 abitanti del quartiere e per tutte le persone che lo attraversano ogni giorno per lavoro o per studio. Nel quartiere con la densità di popolazione otto volte superiore a quella cittadina, gli abitanti hanno a disposizione 2,25 mq di verde a persona, quando per legge dovrebbero essere nove. La mancanza di questi spazi è stata resa ancora più evidente con la situazione sanitaria che si è creata con la pandemia, quando tutti hanno percepito l’importanza dello spazio pubblico e delle aree verdi.


A San Lorenzo negli ultimi anni gli spazi verdi si sono ridotti a causa dell’immobilismo delle istituzioni incapaci di intervenire nella cura (Villa Mercede) e troppo spesso inerti di fronte all’arroganza del privato che, sembra incredibile a dirsi, qui riesce addirittura a sottrarre aree pubbliche destinate al verde (è il caso del Parco dei Galli e della Particella 26).

Mentre non si è mai fermata l’attività edilizia delle costruzioni in barba ai limiti di edificabilità del piano regolatore stravolto da piani casa, piani rigenerazione, bonus e premi in cubature che stanno trasformando il volto del quartiere.

Adesso si tenta di smantellare anche lo spazio dei Cavalieri di Colombo e tagliare gli alberi rimasti. L’ennesima violenza ai danni del quartiere. L’area in questione era stata destinata dal Piano Regolatore adottato nel 2003 a verde pubblico attrezzato per attività sportive e servizi pubblici, poi a seguito dell’accoglimento dell’osservazione presentata dalla proprietà, nel Piano adottato nel 2008 è classificata come verde privato di valore storico ambientale, a condizione che la Fondazione Cavalieri di Colombo mantenga la fruizione gratuita degli spazi e delle attrezzature, garantendone la manutenzione.

Il lavoro svolto dall’Atletico San Lorenzo non è stato solo quello di consentire l’attività sportiva a tutti e tutte, ma ha anche rappresentato uno spazio aperto capace di trasmettere attraverso la pratica sportiva e le attività sociali valori di solidarietà e inclusione. Per continuare questo prezioso lavoro l’associazione sportiva aveva aperto un tavolo di confronto con i Cavalieri di Colombo presentando un progetto per la riqualificazione dell’impianto e la sua gestione economica.


L’Atletico San Lorenzo non intende restare immobile in attesa degli eventi minacciosi che si preparano.


«A questo punto chiediamo a tutte le parti in gioco di prendere parola, – scrivono nel loro comunicato – In primo luogo alla Fondazione Cavalieri di Colombo rendendo pubbliche le loro intenzioni e i loro progetti. Poi alle istituzioni locali e alle federazioni sportive, opponendosi a questo scempio e ponendo al centro quelle che sono le necessità della comunità.

Dal Secondo Municipio Roma a Roma Capitale con il suo Dipartimento Ambiente e l’Assessorato allo Sport, passando per la Figc-Federazione Italiana Gioco Calcio, il Comitato Regionale Lnd Lazio, il Coni e Sport e Salute. Tutti enti che nel corso in questi anni hanno mostrato interesse per la vertenza e supportato i progetti alternativi per non smantellare lo storico campo di calcio a 11 di San Lorenzo».

Un’affollata assemblea che ha visto la partecipazione di tutto il quartiere e dei tanti giovani atleti e atlete con le loro famiglie ha deciso di presidiare quello spazio. Nel frattempo è stata spedita una lettera a Papa Francesco, grande tifoso del Club Atletico San Lorenzo di Almagro, scritta dai bambini e dalle bambine che esprimono il desiderio di portare avanti la loro passione per lo sport e chiedono aiuto per questo.

«Lunedì e nei prossimi giorni, come sempre, saremo al campo e non permetteremo che venga smantellato. Saremo presenti, con il coraggio dato dalla convinzione di stare dalla parte del giusto e non faremo un passo indietro. Chi ci vorrà stare saprà dove trovarci. NOI DA QUI NON CE NE ANDIAMO» – è l’impegno preso nel corso dell’assemblea.

Tutte le immagini dalla pagina Facebook dell’Atletico San Lorenzo