ROMA

Povertà: La scuola ci casca addosso

Quando i tetti delle scuole cadono in testa agli studenti per la mancanza di fondi.

Roma Municipio III San Lorenzo: cade un pezzo di controsoffitto sulla stanza di un nido proprio dove dormono i bambini. Per fortuna è successo di notte. Solo due giorni prima a Ciampino la stessa cosa a seguito del distacco di una pignatta dal solaio. Far sì che non accadano cose come queste per amministrazioni comunali e/o municipi ha un costo. Lo fissa, per restare al Lazio, il preziario regionale in vigore dal 2012 alla voce manutenzione ordinaria. Guardando il numero di codice A13.01.12 alla voce “controsoffitto fono isolante e fonoassorbente (..) compresa struttura metallica e ponteggi e tutto quello che occorre per dare l’opera finita” si scopre che per evitare quanto accaduto servono 32,85 euro a metro quadro.

Con poche centinaia di euro tutto questo non sarebbe accaduto, ma prima forse sarebbe stato necessario monitorare lo “stato di fatto” e ricorrere a una periodica manutenzione ordinaria. Non certo una grande opera. Sarebbe bastato (e perché no per riguardo ai giovanissimi utenti, alle loro famiglie e insegnanti), provvedere alla revisione di alcune pignatte, alla sostituzione di qualche pannello di controsoffitto, all’impermeabilizzazione di qualche metro di lastrico solare, per evitare infiltrazioni d’acqua. Nulla di più, dunque, che l’insieme di quelle azioni che hanno quale unico scopo quello di riportare un organismo edilizio in stato di avaria, allo stato di buon funzionamento. Lavori di manutenzione dal costo molto contenuto.

Ma nulla si è fatto, se queste cose sono accadute a San Lorenzo e a Ciampino. Se è stato fatto i genitori di san Lorenzo sostengono che non è successo) non è stato fatto accuratamente. Nulla si farà. Intanto le scuole cadono a pezzi sulle teste degli studenti. Non da oggi. Come non ricordare la morte di un ragazzo di 17 anni a Torino nel 2008. La FLC/CGIL basandosi su dati del Ministero dell’Università e Ricerca fissata al settembre 2012 ha redatto un’analisi dell’anagrafe dell’edilizia scolastica da cui apprendiamo che: una scuola su tre necessita di interventi urgenti, che si potrebbero fare con poche migliaia di euro. Il patrimonio edilizio scolastico è fatiscente. Le scuole del nostro paese sono state costruite in media tra i 30 e i 50 anni fa, il 4% risale addirittura a prima del 1900. Solo il 55% risponde a standard di sicurezza, che gli enti locali, Comuni per l’83,3% e Province per l’11,5% non riescono a garantire. Solo il 45% delle scuole italiane ha il certificato di agibilità statica, contro il 97% della Germania, il 94% della Francia e il 92% dell’Inghilterra. Su 25.000 scuole 2.328 sono nella zona più a rischio sisma, la zona 1; 11.414 edifici sono in zona 2, dove si possono comunque verificare forti terremoti e sono costruiti secondo standard ormai superati. A Roma, addirittura, alcuni edifici scolastici sono “fantasma” non risultando neppure accatastati.

A San Lorenzo e a Ciampino sarebbe bastata una manciata di euro per intervenire; così come sarebbe necessario intervenire lì dove, sempre secondo l’analisi della FLC/CGL, ci sono lesioni strutturali in una scuola su dieci, distacchi di intonaco in una su cinque, muffe ed infiltrazioni in una su quattro, vengono continuamente richiesti interventi di manutenzione, ma in oltre la metà dei casi l’ente proprietario non è mai intervenuto. Ma i soldi non ci sono, ci dicono. Anche questo è un esempio della povertà con cui ci vogliono costringere a vivere.