ROMA

iI Tempo della xenofobia

“Marino sindaco di Rom” titola oggi il destrorso quotidiano romano “Il Tempo”, di proprietà del noto palazzinaro Bonifaci. Sulla prima pagina campeggia un grossolano fotomontaggio degno della Padania [..] , dove alla foto di una donna rom seduta a terra è stata applicato la faccia del sindaco Ignazio Marino.

L’articolo denuncia come il primo cittadino della Capitale avrebbe pensato prima “agli zingari” e poi “agli italiani” sfollati dal quartiere di Prima Porta, portando i cittadini tricolori, vergogna delle vergogne, nello stesso albergo dove erano ospitati i “nomadi”. Viene poi riportata una serie dei dichiarazioni dei cittadini che oltre ad essere sfollati sono terrorizzati dalla convivenza con i rom della porta accanto.

Ed ecco che il comune destino degli ultimi di questa città, siano essi cittadini dell’estrema periferia o rom, invece di essere occasione d’incontro diventa una guerra tra poveri. Su come il nubifragio abbia non casualmente colpito i più deboli e messo a nudo una città in cui le sperequazioni sociali sono più acuite che mai, ha già scritto tutto Roberto Ciccarelli in un bel reportage pubblicato su il Manifesto.

I giornali del centrodestra capitolino ormai non hanno più argini e non si fanno remore nel costruire una notizia per starnazzare slogan razzisti e caricare a testa bassa contro il governo di centrosinistra, lungi da noi difendere Marino ma il punto qua è un altro: il Tempo non solo non ha scritto una riga d’indignazione per l’abbandono dei cittadini migranti “ospitati” nel CARA di Castel Nuovo di Porto completamente allagato, ma più o meno esplicitamente chiede una sorta di apartheid metropolitana, costruendo una gerarchia tra cittadini che vanno soccorsi prima e cittadini che vanno soccorsi dopo.

Pensando a questa vicenda e alla città alluvionata viene in mente il finale di Una vita violenta di Pasolini, dove il protagonista trova un tragico riscatto mettendo in salvo gli altri baraccati di Pietralata dall’onda di piena dell’Aniene. Oggi come ieri per fortuna Roma non è solo il Tempo, ma c’è anche una città solidale, comunità che si aiutano e riconoscono nella difficoltà: tra le barecche e le periferie, nei quartieri meticci e nei palazzi occupati.