ROMA

Neuropsichiatria infantile: la lettera aperta in difesa di cura e riabilitazione

Lettera del Grande Cocomero per denunciare il taglio dei trattamenti educativi e riabilitativi all’interno della Neuropsichiatria infantile di via dei Sabelli e il blocco della libera uscita per attività di quartiere, trasformando così la cura in contenimento

Di seguito la lettera che l’associazione il grande cocomero ha scritto sulle condizioni di cura degli adolescenti ricoverati alla neuropsichiatria infantile di via dei Sabelli dove ogni attività riabilitativa e le uscite per il quartiere sono state vietate, trasformando la struttura in un “carcere” e utilizzando la “sicurezza” come strumento di isolamento e paura. L’associazione fa appello alle figure sanitarie preposte, alla stampa e a tutta la comunità affinché sia garantita la cura a chi deve riprendere a crescere e affrontare i proprio disagi e patologie.

-Al Direttore Generale, al Direttore Sanitario, al Direttore NPI, alla dirigente Professioni Sanitaria, alla Stampa tutta

OGGETTO: Convenzione Policlinico Umberto Primo-Associazione Grande Cocomero per le attività riabilitative dei reparti e diurni della neuropsichiatria infantile di Via dei Sabelli.

Da molto tempo siamo in attesa di una determina che renda ufficiale la convenzione tra l’Azienda Policlinico e la nostra associazione. Un paradosso insostenibile se si pensa che, per più di 20 anni, tutte le attività clinico-riabilitative concretizzatesi nella Neuropsichiatria Infantile di via dei Sabelli siano state concepite grazie a una proficua e consolidata collaborazione con il Grande Cocomero, ufficializzata sia dall’Azienda che dall’Università Sapienza. L’offerta degli spazi, dei volontari specializzati per i diversi laboratori (teatro, musica, movimento, arte, scrittura creativa, tutoraggio, studio …), delle idee da cui sono sorte esperienze di gruppo di ragazz* dei reparti degenza e del diurno della NPI, unitamente a una cornice di adulti operator*, capaci di esserci senza invadere e imporre ruoli, ha permesso un cambio di passo storico, all’interno della concezione dei trattamenti di salute mentale in età evolutiva. Divenendo un modello virtuoso di collaborazione tra Sanità Pubblica e cooperazione sociale, siamo stati protagonisti di una stagione di cambiamenti radicali nella cura di tanti ragazzin* e ragazz* incontrati nel tempo. Oggi invece scontiamo una incomprensibile e pericolosa “interruzione” non solo di tutte le attività del Grande Cocomero ma anche di tutti i trattamenti educativi e riabilitativi all’interno della Neuropsichiatria infantile: dalle uscite di quartiere, all’utilizzo degli spazi comuni di gioco e occupazionali ospedalieri, della piscina e della palestra. Vorremmo poter pensare che siano le lungaggini burocratiche a ritardare questo rapporto di collaborazione ma è alto il sospetto che questo tempo sospeso manifesti la non volontà di considerare la riabilitazione UNO STRUMENTO DI CURA realmente efficace per la ripresa armonica della crescita di bambini e/o adolescenti.  Oggi alla NPI si rischia di restare “rinchiusi” dentro un tempo e un luogo statici, dove il ritorno al passato, quello della psichiatria custodialistica e retriva, neutralizza l’utilizzo sempre nuovo di questi indispensabili trattamenti per la salute mentale

A oggi denunciamo una violenza condita di superficialità e ignoranza, non solo per la cura delle patologie psichiatriche in adolescenza, ma il blocco delle uscite e la partecipazione ai laboratori artistico-creativi già calendarizzati per l’intero 2025. La Direzione generale, quella sanitaria e delle professioni sanitarie, stanno trasformando in un “carcere” quei Reparti e quei Servizi che da Bollea, a Lombardo Radice, Giannotti, Carratelli, Ferrara e oggi Pisani hanno rappresentato e rappresentano un riferimento teorico/clinico per tutta Italia.

Sotto il nome della garanzia di “sicurezza” (irraggiungibile specialmente in adolescenza!) si abdica un percorso di cura: si annullano le testimonianze di migliaia di adolescenti, ora adulti guariti e non psichiatrizzati. Dietro lo schermo della sicurezza si nasconde una medicina difensiva che non educa, né sa gestire l’imprevedibilità. Si annulla il lavoro della cooperazione e della cura dei pazienti per educare delle/gli operatrici/ori alla difesa e ai trattamenti coercitivi.

La Sanità Pubblica, come il diritto alla salute e al benessere, sta involvendo in una deriva di privatizzazioni e di diritti negati.

Come Associazione Grande Cocomero, storicamente e attivamente partecipe dei numerosi progetti legati ai percorsi di cura individualizzati dei ragazz* della NPI, useremo tutti gli strumenti possibili, compresa una denuncia pubblica su giornali e TV, per NON PERMETTERE che questa storia e questo modello di cura vengano annullati o, in modo ancora più  subdolo, dimenticati fra le scartoffie dell’Azienda Policlinico Umberto I.

Non possiamo aspettare ancora! Gli adolescenti ci insegnano che il tempo è oro: per vivere il presente e costruire, anche immaginandolo, il loro futuro.

Vi chiediamo, quindi, di attivare TEMPESTIVAMENTE la nostra convenzione e tutte le attività dei nostri laboratori per poter utilizzare i nostri spazi a Servizio della Neuropsichiatria Infantile. Tra i nostri grandi progetti, desideriamo che la rappresentazione teatrale del Condominio di via dei Sabelli nel quartiere San Lorenzo a conclusione dei nostri lavori, possa realizzarsi. Perché la voce del grande cocomero è la voce e l’anima di chi è nel tempo giusto per scommettere sul proprio futuro.

Roma, aprile 2025.

Immagine di copertina: il grande cocomero su Facebook


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