EUROPA

#Evrosfence basta morti in mare, abbattiamo i confini

Ieri 31 ottobre la manifestazione lanciata dai movimenti antirazzisti greci. In diverse centinaia in corteo al confine greco-turco, la polizia ha lanciato lacrimogeni sul corteo (VIDEO). Nello stesso giorno si sono tenute assemblee e azioni in Slovenia, a Marsiglia e Barcellona.

A breve comunicato e news dalla manifestazione: su twitter segui l’hashtag #Evrosfence, qui a seguire il comunicato di lancio del corteo

Ogni giorno, migliaia di persone perseguitate dai bombardamenti occidentali, regimi totalitari e violenza integralista, sradicati dalla povertà estrema e dalla “crescita” delle imprese, lottano per attraversare le frontiere e venire in Europa. Sono guidati dalla lotta per la sopravvivenza, in cerca di una vita di pace e dignità. In migliaia sono annegati sulle coste del Mediterraneo; ma quelli che riescono a raggiungere gli Stati europei vivi, si trovano di fronte a campi di detenzione, attacchi fascisti e razzisti, violenza della polizia e sciacallaggio, o vengono utilizzati come forza lavoro a basso costo e facilmente sfruttabile.

I leader europei, che invocano tutti ipocritamente il loro presunto umanesimo, si concentrano sul rafforzamento dei controlli alle frontiere, l’aumento degli eserciti e di Frontex, dei campi di detenzione, deportazione e rimpatri forzati, rivelando così il vero volto della Fortezza-Europa.

La recinzione ad Evros (al confine tra la Turchia e la Grecia) non è solo il simbolo di esclusione, demonizzazione dello “straniero” e protezione della sicurezza nazionale ed europea a tutti i costi, ma anche la causa per cui tutte queste persone sono annegate nel Mar Egeo e nel Mar Mediterraneo. Le recinzioni forzano i rifugiati e gli immigrati a seguire pericolose rotte marittime per attraversare le frontiere. L’evidenza mostra che da quando è stata costruita la recinzione, le persone che sono annegate nel Mar Egeo sono schizzate alle stelle e il numero continuerà a crescere, visto che nessun filo spinato potrà fermare un uomo o una donna che combatte per la sopravvivenza e una vita dignitosa.

Abbiamo creato il Coordinamento contro le recinzioni di Evros per abbattere la recinzione, aprire le frontiere e fermare la tragedia umana nel Mediterraneo. Gruppi e individui si sono incontrati per unire le forze, ognuno con un diverso portato ideologico, uniti dalla comune convinzione che fermare l’incubo dei confini macchiati di sangue è una questione che riguarda tutta la società e i movimenti. Le assemblee del team di coordinamento sono aperte e orizzontali in un processo che persegue il coordinamento e la cooperazione con iniziative simili, sia in Grecia che all’estero, visto che la questione dei confini riguarda tutti noi.

Non possiamo rimanere in silenzio di fronte alla morte. Fino a quando il recinto è lì e le frontiere sono chiuse, lo Stato greco e l’Unione europea stanno commettendo l’uccisione di migliaia di migranti e rifugiati sulle coste del Mediterraneo, che muoiono dentro “carrette del mare” di trafficanti di esseri umani.

Per questo chiamiamo a una mobilitazione, una manifestazione a Evros contro il muro e le frontiere, Sabato 31 Ottobre 2015.

• Libera circolazione dei rifugiati e degli migranti

• Documenti per tutti – Nessuna deportazione

• No ai campi di detenzione

• Contro la Fortezza-Europa

• La nostra solidarietà abbatterà le recinzioni e le frontiere

SABATO 31 OTTOBRE MANIFESTAZIONE ALLE RECENZIONI DI EVROS

Bus in partenza da Salonicco a 8:00 dalla Statua della Venizelos (Prenotazioni: +30 6949591336, +30 6970395852)

Tratto dal sito del coordinamento contro le recinzioni, traduzione dall’inglese a cura di Dinamopress