ROMA

#EuropeForAll: migliaia in piazza, fermi preventivi in tutta Roma

Nel 60esimo anniversario dei Trattati fondativi della Comunità Economica Europea, si sono riuniti a Roma i 27 capi di stato e di governo in una città blindata, e sottoposta ad una campagna mediatica di paura e terrore

La giornata è iniziata alle 6 del mattino con blocchi in diverse parti della città: all’imbocco della tangenziale su via Prenestina, all’ingresso dell’A24 e a Ostiense, sono stati rappresentati simbolicamente i muri, il filo spinato, i divieti e le violenze che i migranti sono costretti a subire ogni giorno ai confini d’Europa.

Alle 11 da piazza Vittorio è partito il corteo “La Nostra Europa”, dove era presente anche lo spezzone #EuropeForAll: uno spezzone composto da migliaia di persone, uno spezzone meticcio, costruito da diverse realtà nazionali e romane, che hanno voluto tenere come tema centrale quello della libertà di movimento contro ogni confine. La manifestazione è arrivata fino a Colosseo, dove si è fermata prima del comizio finale ed è tornata indietro verso San Lorenzo: nel corso del percorso numerosi migranti sono intervenuti dal camion per portare la propria testimonianza e parlare della propria idea di Europa. Un’Europa che accolga e che non respinga le persone condannandole a morte certa. Prima di questa manifestazione sono stati fermati almeno 5 manifestanti impedendogli di partecipare al corteo, così come si è ripetuto nel pomeriggio.

Alle 14.30 è partito invece il corteo di #EuroStop da Piramide, con migliaia di persone che attualmente stanno sfilando per le vie del centro città. Prima della manifestazione sono stati fermati i pullman provenienti da Marche, Nord-Est e Val Susa con scuse irrisorie: più di 150 persone sono state fermate, perquisite e portate a Tor Cervara per l’identificazione. Nessuno di loro è riuscito a raggiungere il corteo a Piramide, e sembra che la Questura abbia dato il foglio di via a tredici persone. Questo è un atto gravissimo, che lede il diritto garantito a manifestare, e rientra nel clima di terrore, costruito ad arte, in questi giorni in città: militarizzazione crescente, persone fermate per un fumogeno o un giubbotto nero, fogli di via dati per impedire il diritto di manifestare.

Oggi a Roma il dissenso è stato gestito in un clima da stato d’assedio, peraltro non dichiarato e non motivato. I controlli, i fogli di via, la repressione delle forze dell’ordine, la campagna di paura dei media, le misure anti-democratiche del Ministro Minniti rappresentano bene la crisi che quest’Europa sta vivendo, proprio nel giorno del suo anniversario. Quest’Europa non ha più diritto di parola sulle nostre vite.