ROMA

A piazza Indipendenza non basta fare il tifo

Ci vogliono far credere che da ieri, a Piazza Indipendenza, sia in corso una partita: la squadra blu contro la squadra nera . La squadra nera, composta da dilettanti, è schiacciata in difesa, la squadra blu, dove giocano professionisti stipendiati, predilige invece il gioco offensivo. Lo scontro è impari ma, del resto, la squadra blu deve vincere per forza, ne va della “sicurezza” di tutti.

Gli “ultras” della squadra blu seguono la partita sulle pay tv, comodamente seduti sulla sedia del loro ufficio. Incitano i propri beniamini e insultano quelli della squadra nera. Vogliono una vittoria schiacciante, vogliono umiliarli, vogliono spazzarli via, vogliono essere, per una volta nella loro vita, dalla parte di chi vince e non di chi prende solo calci in bocca e il modo migliore per farlo è prendersela coi più deboli.

Gli ultras della squadra nera, anche loro guardano la partita in streaming e pontificano, pontificano, pontificano. Per fortuna qualcuno dei supporter della squadra nera va ancora allo stadio: è li a bordo campo e fa il possibile per i suoi. Soprattutto ci ricorda che la partita non si gioca fra i neri e i blu, bensì tra umanità e barbarie, tra persone e profitti, tra deboli e forti. È una partita che non si gioca solo nello stadio di Piazza Indipendenza oggi, ma da tempo in tutto il Paese, in tutto il mondo.

Ed è una partita dove non si deve solo tifare, è una partita che va giocata sul campo. I supporter della squadra nera, quelli che guardano la partita in streaming, dovrebbero capirlo al più presto. Quelli della squadra blu, magari sì, qualcuno cambierà pure casacca se la situazione peggiora. Per tutti gli altri, per quelli che sceglieranno la parte della barbarie, del profitto, dei forti, per tutti loro è doverosa una proposta: prima di ricevere il trofeo per l’agognata vittoria della squadra blu, un trofeo fatto di disoccupazione, precarietà, povertà, paura, prima di quello, magari, uno scampolo di partita potrebbero pure giocarselo.

Noi siamo qui. Non sarà un’amichevole. Sarà partita vera e qualcuno di loro lo alzerà infortunato, il Trofeo dei Vigliacchi. Certo potrebbe anche andare diversamente, potrebbe essere che le curve finalmente si riempiranno, che non saremo sempre in pochi dietro lo striscione “Restiamo umani”. Anche questo non si può solo sperare, bisogna costruire insieme le condizioni affinché succeda.

Per ora è un traguardo lontano e il primo passo per raggiungerlo è andare a Piazza Indipendenza, subito.

#RefugeesWelcome