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Solo un mondo senza adulti può salvare il nostro pianeta

La collana Libri Monelli di Momo Edizioni si arricchisce di un prezioso volume, scritto da Gina e illustrato da Alessio Spataro. Gli adulti fanno schifo ci porta in un mondo fantastico popolato solo da bambini e bambine che costruiscono una città più giusta e vivibile.

«Prima di essere diventato aceto, sono stato vino», dicono gli adulti e sembrano sottintendere che sanno bene cosa si prova a essere bambini e bambine per averlo già vissuto. Non è così!

Si dimentica, una volta diventati adulti, la magia di quell’età meravigliosa. Bastano pochi anni e ogni bambino e bambina scompare per diventare “grande”. Cosa significa ce lo racconta il libro Gli adulti fanno schifo appena uscito per la collana Libri Monelli della casa editrice Momo.

Sono quattro i cospiratori che si riuniscono sotto la scala di emergenza della loro scuola per mettere a punto un piano di fuga dal mondo degli “adulti schifosi”, che poi sono tutti gli adulti che popolano il mondo. Quelli non schifosi sembrano scomparsi lasciando spazio a individui che pensano solo ai soldi, incapaci di sentimenti, di empatia, di generosità.

La Grande Scuola è la prigione dove 2000 bambini sono costretti a passare otto ore ogni giorno, costruita come un carcere con il suo cortile di cemento e le sbarre alle finestre. Gli adulti non vedono dove hanno relegato i loro figli, li credono al sicuro e questo solo conta per loro.

L’adulto al quale capiterà di leggere le pagine scritte da Gina e illustrate da Alessio Spataro proverà un senso di disagio, perché le descrizioni degli adulti che i giovani protagonisti fanno di “noi grandi” ci corrispondono perfettamente.

Possiamo dirci che noi non siamo adulti schifosi, ma poi eccoci a passare ore sullo smartphone, a mandare i nostri figli in scuole opprimenti, a considerare normale spostarsi in macchina anche per fare pochi metri, ad accettare di lavorare per ore e ore per salari da fame, a sopportare che si continuino a fabbricare armi, mentre il pianeta brucia. E tanto tanto altro!

I bambini arrabbiati, così hanno deciso di chiamarsi, lo sanno e per questo non vogliono diventare adulti.

«Noi non saremo mai come loro!» è l’urlo che cementa la loro promessa. La lettura del prezioso libretto ci porta a conoscere il coraggio dei protagonisti e sarà esilarante seguirli nelle loro piccole azioni di sabotaggio.

Poi, si sa, il mondo dei bambini è pieno di sorprese e anche di magia. Scopriremo il Genio del computer che altro non è che la Lampada di Aladino dei nostri giorni. Sono tre i desideri che il genio può esaudire, ma quali scegliere? Tocca a Mira decidere e lei decide!

«Il mio primo desiderio è questo: che tutti i bambini rimangano per sempre bambini».  «Fatto», disse il genio. «Il mio secondo desiderio è questo: che tutti gli adulti scompaiano dalla terra». «Fatto», ripeté il genio senza la minima esitazione. Così, per magia, da un giorno all’altro gli adulti scompaiono in tutto il mondo e i bambini restano per sempre bambini.

Appare un mondo fantastico dove le città cambiano volto. Lo spazio pubblico diventa il protagonista, attraversato liberamente, senza alcuna regola o restrizione. Le automobili non ci sono più – i bambini non hanno la patente di guida! – e nelle strade si può giocare.

Perfino la Grande Scuola si trasforma, con il cortile pieno di alberi e fiori, le aule senza porte e i muri colorati, dove si può scrivere e dipingere. I bambini si scambiano lezioni ed esperienze. Sono felici.

«Le città sembravano davvero liberate da un dominio di terrore. Niente automobili, niente stress, niente ru­mori. Nessuno lavorava più. Nessuno produ­ceva più niente. L’idea stessa di lavoro fu presto quasi dimenticata. Nessuno se ne spaventò. Non ce n’era più bisogno».

Infatti il mondo ha prodotto di tutto in quantità esagerata, vestiti, mobili, giocattoli, basterà distribuirli in maniera equa e ognuno potrà goderne.

I bambini adesso si troveranno ad affrontare mille problemi, ma sapranno risolverli senza avere tra i piedi “adulti schifosi”. Il mondo trasformato da loro avrà un altro aspetto, sicuramente sarà più giusto e più bello. E poi non dimentichiamo che il Genio del Computer aveva detto di poter esaudire tre desideri…ne resta uno!

Io chiederei che noi adulti fossimo costretti a guardare, impossibilitati ad agire in alcun modo, muti di fronte al mondo dei bambini, per imparare da loro come si può vivere insieme, senza competizione, senza distruggere la natura, uccidere gli animali, avvelenare i fiumi e i mari per continuare a produrre merci che diventano rapidamente rifiuti.

Il Paese dei Balocchi è quello che abbiamo costruito noi e i bambini non vogliono viverci. Proviamo ad ascoltarli.

Immagine di copertina di Alessio Spataro per gentile concessione di Momo edizioni