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ROMA

Renoize: il festival verso le lotte dell’autunno

Inizia giovedì 4 settembre lo storico festival antifascista giunto alla sua diciannovesima edizione, nel quartiere San Paolo di Roma. Tre giorni di dibattiti, laboratori, musica e cultura guardando all’autunno dei movimenti sociali e con un pensiero speciale alla Global Sumud Flotilla che in quei giorni sarà in partenza dall’Italia.

Anche quest’anno parco Schuster, a San Paolo, sarà la cornice di Renoize, Festival antifascista di 3 giorni, nella memoria di Renato Biagetti, giovane attivista del laboratorio sociale Acrobax, ucciso a coltellate da un gruppo di fascisti a termine di una serata musicale nella spiaggia di Focene, il 27 agosto del 2006.

Giovedì 4, venerdì 5 e sabato 6 settembre saranno pertanto i giorni del festival, costruiti con un ricchissimo programma che include musica, dibattiti, teatro, laboratori, cucina e molto altro ancora. Il festival, anche quest’anno, sarà totalmente autogestito e autofinanziato e si svolgerà solo grazie all’enorme sforzo volontario di decine di persone che durante mesi lavorano all’organizzazione delle serate.

Negli anni infatti la costruzione del festival si è sempre più allargata in un’ampia assemblea di differenti gruppi e collettivi territoriali e cittadini che desiderano ricordare Renato e organizzare un festival che riesce a esprimere in modo simbolico e concreto che può esistere un mondo dove non c’è spazio per il fascismo.

Ogni anno il festival permette un confronto e uno scambio sui temi politici principali che animeranno la stagione di movimento che si appresta a iniziare. Quest’anno invece molti temi in qualche modo già attraverseranno il festival e non saranno solo lo spunto dei dibattiti, in primis il genocidio in Palestina e in particolare la partenza della Global Sumud Flotilla dall’Italia.

Presso Renoize, infatti sarà attrezzato un vero e proprio Media Center per seguire e supportare passo passo le vicende della flotta che in quei giorni ha in programma la partenza dal porto di Catania.

Similmente sabato 6 il festival si collegherà idealmente e concretamente con il corteo di Milano in difesa del Leoncavallo e degli spazi autogestiti.

Guardando nel dettaglio i dibattiti organizzati, giovedì 4 alle 18.00 vi sarà un incontro a tema scuola ed educazione. Il dibattito “Dentro e fuori la scuola: pratiche di rottura e autonomia nel mondo dell’educazione” vedrà la presentazione di due libri Dietro la cattedra, sotto al banco di Lea Melandri e Cattive Maestre, Prospero edizioni, 2024 ed Educazione Autonoma in Messico – esperienze urbane, a cura di Nodo Solidale. I due libri verranno presentati in modalità world cafè, per permettere a chi partecipa di contribuire con impressioni ed esperienze a partire dalla lettura di stralci di libri. Viene infatti spiegato nella presentazione della iniziativa che «Per rafforzare i percorsi di mobilitazione, l’autodifesa, la convergenza e la cura, abbiamo pensato di articolare il confronto attraverso un cerchio fatto di più cerchi, che dia modo a chi sta dentro e fuori dalla scuola, e con ruoli e posture diversi, di confrontarsi politicamente sulle pratiche di rottura, autonomia e possibilità che si sono sperimentate e si possono sperimentare dal basso per costruire il sistema educativo di cui sentiamo il bisogno. Un’alternativa in opposizione a quello calato dall’alto, condizionato dall’economia di guerra e dalla deriva autoritaria che stiamo vivendo».

Si continua venerdì 5 alle 18.00 con il dibattitoo “Quando il fascismo si fa istituzione, costruiamo nuove reti di resistenza globali“. Dinamopress sarà moderatore di un confronto sul tema con un’ampia platea di esperienze internazionali. Nel comunicato di invito si legge: «Le destre hanno sempre utilizzato la repressione istituzionale e di piazza come strumento per imporre il proprio potere. A questo oggi si aggiunge un tentativo strutturale di stravolgere il quadro normativo preesistente al fine di rendere insufficienti gli strumenti giuridici a tutela della persona, svuotando così molti dei tratti che erano distintivi della democrazia liberale. Abbiamo sempre ferocemente criticato i limiti di quel quadro normativo, ma sarebbe miope non riconoscere che ormai sta venendo meno. Se viene meno la democrazia liberale dobbiamo utilizzare nuovi strumenti di comprensione della realtà e costruire nuove forme di resistenza. Siamo convinte che quanto avviene all’interno dei confini nazionali è il riflesso simmetrico della guerra come strumento di governo, nuovo paradigma del (dis)ordine mondiale che sta emergendo e che ha la sua massima espressione nel genocidio in corso in Palestina».

Sempre venerdì 5, al termine del dibattito, alle h. 20.00, ci sarà una assemblea pubblica cittadina a sostegno della Global Sumud Flotilla.

Sabato 6 alle 18.00 invece il tema sarà la guerra al centro del dibattito “Scioperare contro guerre e genocidio”, organizzato in collaborazione con la rete Reset. Nell’invito all’incontro si legge «Lo slogan di Renoize è “un mondo in cui il fascismo semplicemente non è previsto”, con lo stesso spirito immaginiamo che incrociando le lotte possiamo moltiplicarne la potenza e auspicare di alimentare un processo in grado di bloccare il paese e aprire un conflitto generale contro il Governo italiano e le alleanze internazionali che alimentano il regime di guerra. Proprio perché le lotte si muovono ma in un nuovo scenario, sentiamo l’urgenza di raccontarci come “funziona” e come disinnescarlo e sabotarlo. Vogliamo confrontarci insieme sul bi-sogno di disertare, scioperare e sabotare la guerra. La guerra contro la vita che hanno scatenato non è ineluttabile. Il genocidio può essere fermato. Il capitalismo non è il nostro destino».

La parte artistica culturale inoltre quest’anno vede nomi importanti tra attori, band e cantanti. Nei differenti giorni si alterneranno dal palco Ascanio Celestini, Queen of Saba, i Meganoidi le Hi-Shine e molto altro ancora come si può leggere nel programma.

Il festival vedrà infine la collaborazione consolidata con la fondazione Tetrabondi che aiuterà a rendere la tre giorni più inclusiva e che ricorderà che non c’è antifascismo senza antiabilismo, e viceversa.

Immagine di copertina dalle pagine social di Ionondimentico


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