ROMA

Ostia: ragazzo aggredito da cinque fascisti di Casapound

Ostia, un ragazzo aggredito da cinque militanti di Casapound mentre si dirigeva verso la sua macchina. Era stato minacciato più volte. Gli abitanti di Ostia denunciano l’escalation di aggressioni di matrice fascista.

Diego Gianella – questo il nome del ragazzo che è stato picchiato da cinque militanti di Casapound – è un attivista di Alternativa Onlus, associazione che opera da tempo sul territorio occupandosi di assistenza ai senza fissa dimora e alle ragazze che vogliono uscire da giri di prostituzione, racket e usura. Molto attivo a Ostia, era già stato minacciato in passato dagli appartenenti all’organizzazione neofascista, che stavolta sono passati all’azione. Ieri, i militanti di Casapound si sono presentati in forza al Municipio – mentre si teneva il primo incontro sul piano regolatore del sociale, “Roma ascolta Roma” – sbarrandone l’ingresso.

Diego ha provato a entrare dall’entrata principale, ma gli è stato impedita con la forza. Nel frattempo, è volato anche qualche spintone tra il ragazzo e i militanti fascisti. Dopo aver subito questo primo soprusso, e resosi contro dell’impossibilità di partecipare all’incontro, Diego si è diretto verso la sua la macchina per tornare a casa. Ma non si è accorto di essere seguito da cinque militanti di Casapound, che poi lo hanno aggredito, buttandolo a terra e picchiandolo violentemente con calci e pugni. Il risultato sono due costole rotte e quindici giorni di prognosi. Diego ha sporto denuncia ai carabinieri di Ostia e ha raccolto tutta la solidarietà del territorio, che non ne può più delle scorribande di Casapound.

Le aggressioni compiute dall’organizzazione fascista negli ultimi anni, a Ostia ma non solo, crescono a una velocità impressionante: in genere i camerati agiscono di notte, coperti dal buio, e se la prendono con persone che spesso si trovano isolate. Come nel caso di Diego che, nonostante sia stato stato picchiato in un parcheggio alla luce del giorno, ha dovuto sostenere un improbabile cinque contro uno. Tutto questo avviene in un clima di silenzio e omertà in cui le forze dell’ordine, che pure erano presenti fuori dal Municipio quando è avvenuta l’aggressione, si guardano bene dall’intervenire contro Casapound. Allo stesso modo, anche le istituzioni continuano a tollerare il fatto che un’organizzazione neofascista violenta e xenofoba continui le sue scorribande completamente impunita.