ROMA

«Dalle scuole alle strade è tempo di riscatto!», domani corteo studentesco nella capitale

Sono più di 40 i licei e istituti tecnici e professionali di Roma che hanno occupato dall’inizio dell’anno. Domani la protesta si sposta nelle strade

L’appuntamento è alle 10 a Piramide, il percorso è quello tipico dei cortei studenteschi: destinazione Miur, viale Trastevere. Domani lx studenti dei licei romani scenderanno in piazza tuttx insieme dopo un autunno di vivacissime occupazioni. Dalle periferie al centro, dai licei agli istituti tecnici e professionali, lx studenti della capitale stanno elaborando un piano di rivendicazioni radicale e dettagliato che, a partire dai problemi che vivono quotidianamente, arriva a mettere in discussione il modo in cui si fa didattica e l’idea stessa di scuola. Che cosa chiedono?

Prima di tutto, investimenti sulla scuola. I fondi del Pnrr destinati alla scuola non sono sufficienti, perché «su 191,5 miliardi soltanto 19,4 andranno alla scuola – dice il comunicato congiunto – e saranno spesi senza alcun confronto con gli studenti, nella direzione di una sempre maggiore aziendalizzazione del sistema d’istruzione».

Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) è il nuovo nome di quella che è meglio conosciuta come alternanza scuola – lavoro, introdotta dalla riforma della “Buona Scuola” del 2015. A quanto dice il comunicato, i Pcto sono l’esempio di come l’insegnamento si stia piegando sempre di più a un modello manageriale, perché «molti di noi sono costretti a lavorare per aziende private senza diritti né la possibilità di controllare i progetti all’interno delle scuole».

È su questo che lx studenti chiedono di essere ascoltatx nel momento in cui si prendono decisioni sul loro futuro. Ma se la loro voce fosse stata presa in considerazione anche soltanto per ciò che riguardava la gestione dell’emergenza Covid-19, si sarebbero potuti evitare grossi disagi come quello provocato dallo scaglionamento degli orari d’ingresso, che, oltre a essere inefficace, «aumenta lo stress e la mancanza di tempo libero».

Il tutto mentre le scuole italiane continuano a cadere a pezzi, letteralmente. Gli edifici scolastici hanno problemi di ogni tipo, dai sistemi di riscaldamento malfunzionanti a infiltrazioni e veri e propri crolli che in più occasioni hanno messo a rischio la salute di studenti, docenti e personale Ata.

Come dice il comunicato: «Studiare in luoghi sicuri e accoglienti è per noi una condizione fondamentale anche per proporre un modello alternativo di scuola, nella quale gli studenti siano i protagonisti dei propri spazi e possano unire apprendimento, crescita e socialità». Le esigenze più concrete si legano così a questioni altrettanto importanti come quella della salute mentale, su cui lx studenti si stanno interrogando per iniziare a costruire un nuovo modello di scuola, «che ci accompagni, non che ci lasci indietro» e «che educhi, non che punisca».

La determinazione non manca, le rivendicazioni sono tante e domani dai licei occupati si libereranno anche per le strade romane. Ore 10, Piramide.

Foto di Sofia Cabasino