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ITALIA

Servi della Glera. Fotoreportage sui danni provocati dalle monocolture del prosecco

La proclamazione a patrimonio dell’umanità delle colline del prosecco avvenuta a Baku (Azerbaigian) il 7 luglio è la conclusione di una tragedia annunciata; ciò che pare essere un prestigioso riconoscimento può diventare la condanna per un territorio già duramente colpito dagli effetti della monocoltura intensiva.

Il successo mondiale del vino Prosecco ha comportato un notevole cambiamento nella configurazione del paesaggio rurale del Veneto tra Valdobbiadene e Conegliano: nella zona DOC e DOCG si producono circa cinquecento milioni di bottiglie di prosecco l’anno.

La viticoltura tradizionale si è rapidamente trasformata in monocultura intensiva, con notevoli investimenti e la diffusione di nuove imprenditorialità. Nell’ultimo Rapporto sulle Acque 2018 di Ispra è rilevato che circa in Veneto il 36,7% delle acque di falda superficiali è avvelenato, in alcuni casi i pesticidi superano i livelli di allarme e nella pubblicazione “Note sull’inquinamento da pesticidi in Italia” pubblicata dall’Isde nel 2018 emerge che il Veneto è il maggior importatore ed utilizzatore di pesticidi in Italia insieme all’Emilia Romagna.

Il carattere industriale della produzione vinicola si legge nella dilatazione dei vigneti che sta trasformando le colline dell’area DOCG e DOC alterandone il gradiente naturale per fare spazio a nuove piantagioni di viti, come pure nella riduzione della superficie dei boschi originari.

Nella zona tra Valdobbiadene e Conegliano sono stati rilevati moltissimi casi di intossicazione da pesticidi ed un incremento di tumori alla tiroide pure attribuiti ai frequenti irroramenti per atomizzazione.

Vista la pervasività dei nuovi impianti non sono tardate le reazioni degli abitanti in opposizione a quanti sono coinvolti nella viticoltura: agricoltori locali e investitori esterni trovano l’opposizione di comitati come Marcia Stop Pesticidi che riuniscono associazioni come ISDE Associazione Medici per l’Ambiente, Legambiente, PAN Europe, WWF.

Al paesaggio bucolico, gioia del turista, corrisponde una redditizia attività speculativa il cui primo effetto è la contrapposizione tra residenti, l’opposizione tra lo sfruttamento di un territorio e la sua conservazione.

Il “bollino” dell’Unesco è molto probabile che diventi, se non supportato da provvedimenti a tutela del territorio, l’alibi per nuove costruzioni mascherate da ristrutturazioni di antichi casali, sottrazioni di suolo e nuovi impianti.

Non vorremmo che questa onorificenza sia la certificazione di un’attività meramente speculativa invece che motivo di orgoglio per il Veneto, per la filiera enogastronomica italiana e per quel valore culturale che vendiamo soprattutto all’estero.

Ancora una volta il difficile rapporto tra capitale e ambiente, tra lavoro e salute è conciliato per votazione lì dove dovrebbe valere il principio di precauzione che tuteli persone e luoghi dalla pervasività degli interessi economici.

L’umanità pare sia lontana dall’essere proclamata Patrimonio dell’umanità.

 

Colle Umberto. (TV). Confrontando alcune foto scattate negli anni ’90 è visibile la trasformazione del territorio; le colline sono state spianate e le gole interrate per rendere la lavorazione più agevole per le macchine operatrici. Ampie porzioni di bosco e macchia sono state sbancate.

 

Roncoi, San Gregorio nelle Alpi (BL). Filippo De Martin. Viticoltore biologico. Nei suoi ripidi terreni sperimenta varietà resistenti che non necessitano di trattamenti specifici. Conduce da solo le proprie vigne, senza mezzi meccanici secondo i precetti tipici del viticoltore antico. Nonostante ciò si assicura una discreta produzione grazie alla scelta di varietà coerenti al territorio.

 

Montello (TV). La geologia tipica della zona del Montello è caratterizzata dalle doline e dai prati habitat. Le doline sono il collassamento di porzioni di collina dovute ai fenomeni di erosione sotterranei specifici del tratto prealpino. In molti casi le doline vengono interrate e spianate per ospitare nuovi vigneti.

 

Manifestazione del 2018 promossa dal Comitato Marcia Stop Pesticidi. Il comitato nato nel 2017 riunisce numerose associazioni e comitati ambientalisti locali e nazionale. Tra gli aderenti il WWF, Legambiente Italia, ISDE Medici per l’ambiente, PAN Europe. 

 

Volpago del Montello (TV). La sicura redditività del prosecco ha consentito investimenti privati notevoli, anche a fronte degli incentivi regionali. Cantine private spuntano anche nei quartieri residenziali. 

 

Susegana (TV). I nuovi impianti destinati a Prosecco in pianura, zona non ideale per il tipo di vite ed interni alla zona abitata. Dato l’impiego di grandi macchine operatrici e l’estensione dell’impianto è immaginabile che non si tratti di piccoli agricoltori locali ma di investitori esterni. I residenti sono preoccupati ipotizzando un largo uso di pesticidi e fungicidi. 

 

Cavaso del Tomba (TV). Nonostante sia una zona caratterizzata da terreni umidi quella di Cavaso ha visto recentemente l’installazione di nuovi impianti. Per liberare spazi utili sono stati disboscati ampie porzioni di boschi e siepi secolari tipiche del territorio. 

 

Tarzo (Tv). Piccoli viticoltori vendemmiano manualmente. Diversamente dagli agricoltori limitrofi le loro vigne sono piantate a Chardonnay che sembra essere più adatto al terreno, alle temperature ed umidità della zona. Conferiscono e vendono in cantina sociale l’uva vendemmiata. 

 

Padova (PD). Dipartimento di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità. Francesco Ferrarere è responsabile tecnico del laboratorio di cartografia e dati GIS (Sistema Informativo Geografico). Lavora alla mappatura e rilievo fitosociologico dei prati habitat per il progetto Rete Natura 2000 della regione Veneto. La finalità del progetto è di garantire il mantenimento o all’occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, dei tipi di habitat naturali e degli habitat delle specie interessati nella loro area di ripartizione naturale. Dal suo lavoro è anche possibile notare quanto suolo sia stato consumato e trasformato in vigna. 

 

Legnaro (PD), Campus di Agripolis. Coltivazione sperimentale di barbatelle di Glera, necessaria per la produzione del Prosecco. 

 

Silea (TV), Dott. Francesco Cavasin, Presidente della sezione ISDE di Treviso. 

 

Revine Lago (TV) Assemblea del Gruppo Mamme di Revine. Il gruppo è nato dalla sensibilità di un gruppo di mamme e opera su tutto il territorio del tratto preralpino. Considerando le numerose adesioni ricevute è al voto la modifica della denominazione. 

 

Vittorio Veneto. Sulla sinistra sbancamenti per ospitare nuovi impianti viticoli. Le nuove installazioni seguono la massima pendenza della collina per facilitare il passaggio dei mezzi meccanici. In questo modo però sono favoriti erosione del terreno e lo scivolamento a valle delle sostanze nocive con conseguente penetrazione in falda. 

 

Cavaso del Tomba (TV). Prima dell’installazione dei nuovi vitigni la zona rurale era caratterizzata da colture di mais per allevamento e pascolo. Damiano Salvestro è una delle sentinelle cittadine che monitora e denuncia l’invasione di piantagioni di Glera nella sua zona. 

 

Cavaso del Tomba (TV). Da quando molti agricoltori hanno convertito le coltivazioni in Glera per prosecco alcuni allevamenti hanno dovuto chiudere sia per la mancanza di materia prima che di pascolo utile.

 

Legnaro (PD), Campus di Agripolis. Una sperimentazione condotta dall’agronomo Donato Loddo evidenzia gli effetti delle dispersioni fuori bersaglio delle irrorazioni aerosol di pesticidi e dei trattamenti fitosanitari. 

 

Refrontolo (TV). Gianluigi Salvador, nell’orto della sua abitazione costruita ed attrezzata secondo principi ecosostenibili. Funzionario IBM in pensione si è trasferito in questa zona per godere dei boschi e dell’aria pulita. Da qualche anno i terreni limitrofi sono stati convertiti a prosecco ed a causa dei trattamenti è costretto, su indicazione dell’Asl, a chiudere le finestre oppure ad allontanarsi nel periodo di trattamenti. Sostenitore dei principi di decrescita e consigliere del Pesticide Action Network si batte per la totale eliminazione dei pesticidi e delle colture intensive.

 

Il 13 maggio 2018 circa 3 mila persone si sono radunate per la seconda marcia Stop Pesticidi organizzata dal Comitato Campagna Liberi dai Veleni. La manifestazione si è svolta in contemporanea a Verona e Bolzano.

 

Roncoi, San Gregorio nelle Alpi (BL). Mauro Zanini, agricoltore e viticoltore biologico, membro del Movimento Terra Bellunese è tra i promotori dell’inserimento nei regolamenti comunali di una regolamentazione dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari fondamentale per la tutela della salute umana, soprattutto nelle vallate montane dove vi è uno scarso ricambio di aria. 

 

Volpago del Montello (TV). Considerata la natura paludosa e la conformazione geologica del territorio le associazioni ed i movimenti ambientalisti locali sono preoccupati dall’inquinamento causato dall’utilizzo dei pesticidi nei nuovi e grandi impianti di prosecco nati sulle colline del Montello. E’ molto probabile che data la natura argillosa del terreno le viti necessitino di frequenti trattamenti e che i residui possano facilmente raggiungere corsi d’acqua sotterranei e falde superficiali

 

Foto e testi di Pierfrancesco Lafratta