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Fuga dal golpe Borghese

Ideato da We Are Müesli – duo italiano composto dall’artista Claudia Molinari e dallo scrittore Matteo Pozzi già conosciuto anche all’estero per videogiochi a tema storico e politico – “Colpo di stato” è un gioco da tavolo a enigmi e cooperativo che ha per tema il tentativo di golpe di Junio Valerio Borghese del 1970

La notte tra il 7 e l’8 dicembre del 1970 Junio Valerio Borghese, ex capitano della X Flottiglia MAS, ex repubblichino, ex presidente del partito neofascista Movimento Sociale Italiano e poi fondatore dell’ancora più neofascista Fronte Nazionale, provò a compiere un colpo di Stato militare in Italia. Il “golpe Borghese”, come è chiamato l’evento, avvenne grazie al contributo di elementi delle Forze armate italiane, della polizia (il Corpo Forestale), dei Ministeri dell’Interno e della Difesa, della massoneria e della mafia e forse con l’approvazione degli USA, ma terminò all’improvviso per mano di Borghese stesso.

 

 

Il golpe Borghese è al centro del gioco da tavolo a enigmi e cooperativo Colpo di Stato, primo di una serie chiamata Dewey Rooms. Si tratta di giochi incentrati su tematiche storiche e artistiche e ispirati alle escape room, quelle esperienze in cui un gruppo di giocatori viene chiuso in una stanza e deve risolvere insieme una serie di enigmi entro un limite di tempo per uscire vincitore. Colpo di Stato ripropone gli stessi concetti (una sequenza di enigmi da risolvere in compagnia in un certo tempo) senza bisogno di una stanza appositamente allestita per giocare ma distillando questa esperienza in un singolo mazzo di carte.

 

 

I creatori di Colpo di Stato e del progetto Dewey Rooms sono noti come We Are Müesli, duo italiano composto dall’artista Claudia Molinari e dallo scrittore Matteo Pozzi. Molinari e Pozzi sono conosciuti anche all’estero per i loro videogiochi caratterizzati da una grafica sintetica e da temi come il racconto dell’occupazione nazifascista e della resistenza nel Nord Italia tra l’armistizio e la liberazione di Milano (nel videogioco/documentario Venti Mesi, 2015), o del cibo di strada tradizionale palermitano (nella ballata interattiva The Great Palermo, 2016). Hanno inoltre contribuito alla narrazione del videogioco Wheels of Aurelia di Santa Ragione, ambientato negli anni Settanta durante un viaggio in macchina sull’Aurelia sino in Francia. Le loro opere digitali sono in gran parte scaricabili gratuitamente dal loro sito ufficiale, ma Colpo di Stato è il loro primo gioco fisico.

“L’idea generale del progetto Dewey Rooms è di applicare questo mezzo, l’escape game, che ormai è un linguaggio compiuto, non alle convenzionali storie di fiction ma a storie reali prese dalla Storia, dall’arte e dalla cultura” ci spiega Pozzi in un’intervista telefonica. “I temi storici ci sono sempre interessati e i misteri italiani ci sono sembrati il contenuto giusto per una forma basata sull’investigazione, la risoluzione di enigmi e l’unire i puntini di fatti sparsi.”

 

 

Dewey Rooms è nato nel 2018 all’interno del bando Innovazione Culturale di Fondazione Cariplo” continua Pozzi. “Ragionando su come realizzare un prototipo per il nostro escape game, per poi arrivare a sviluppare anche escape room dal vivo, abbiamo pensato al formato del gioco di carte. E quello che era nato come un prototipo a uso nostro ci è sembrato che potesse avere una sua dignità come gioco. Abbiamo anche un progetto di escape room dal vivo che faremo in autunno, a novembre. Un’escape room temporanea (durerà un mese) presso il Polo del Novecento di Torino, per il trentennale della caduta del Muro di Berlino.”

In Colpo di Stato i giocatori (da 2 a 6) interpretano una redazione di reporter impegnati a completare un’inchiesta sul golpe Borghese in 90 minuti, in tempo per l’uscita del giornale. “Non è un gioco in cui c’è competizione tra i giocatori, ma si lavora tutti insieme alla risoluzione degli enigmi” dice Pozzi. “Le carte raccontano, non in ordine cronologico ma seguendo una struttura non lineare, le vicende storiche attraverso una serie di puzzle basati su osservazione, logica e deduzione che hanno come soluzione pezzetti della vicenda storica.” Dietro ci sta un approfondito lavoro di ricerca, basato su più di venti fonti bibliografiche e la collaborazione degli storici Giulio Garlaschi e Riccardo Lichene. “Le soluzioni sono legate a dettagli molto specifici, conoscere le vicende non comporta alcun vantaggio (a meno che tu non abbia scritto un libro sul golpe Borghese)” spiega Pozzi. “Se non ne sai niente di questo fatto storico, o della Storia d’Italia in generale, puoi giocare a Colpo di Stato e l’esperienza è perfettamente godibile anche approcciandola come un qualsiasi escape game. Ma alla fine, anche prendendo così il gioco, si arriva a sapere qualcosa di più sul fatto storico.”

 

 

Il golpe Borghese è un fatto poco noto della Storia italiana. È la tipica storia, come spiega We Are Müesli, “fuori dai programmi educativi in quanto troppo recente e fuori dal dibattito sulla stretta attualità in quanto troppo passata”. È anche una storia ancora piena di ombre. Non ne è mai emersa una verità ufficiale nei tribunali, non sappiamo neanche con certezza perché il golpe venne interrotto, Borghese trovò rifugio nella Spagna franchista dove morì e tutti i 48 arrestati vennero assolti o condannati a pene ridotte per reati secondari (detenzione e porto di armi da fuoco). La giustizia italiana non è mai arrivata a riconoscere l’esistenza di un grande e complesso apparato eversivo, riducendo il golpe all’imbranata iniziativa di un gruppo di vecchi nostalgici.

“Il gioco avrà dei finali multipli, che dipendono da come è stato affrontato il percorso e la risoluzione dei puzzle” afferma Pozzi. “Mettendo da parte, durante il corso del gioco, gli ingredienti di una delle possibili interpretazioni del fatto storico nel finale si arriva a costruirne un quadro più o meno preciso. È stata una storia tutta italiana? Anche internazionale? In che misura era coinvolta la politica italiana? Se non garantiscono rigiocabilità, questi finali garantiscono almeno un po’ di varietà aggiuntiva. Più che la rigiocabilità, ci interessava una rileggibilità: Colpo di Stato è un piccolo libro non rilegato sul golpe Borghese, e dopo può essere riletto approfondendo la storia più che il gioco in sé.”

 

 

Attualmente We Are Müesli sta cercando fondi sulla piattaforma di crowdfunding Eppela per stampare la prima tiratura di Colpo di Stato: 1000 esemplari, 60 carte fronte/retro con 22 enigmi e 11 personaggi da scoprire. “Abbiamo scelto il crowdfunding per due motivi” spiega Pozzi. “Il primo è abbattere per quanto possibile i costi di produzione (stampa e spedizione). E poi è un modo per verificare la dimensione della micro-comunità a cui può interessare un prodotto del genere.”

“Oggi leggiamo molte cose come ‘ci vorrebbe un bel colpo di Stato militare!’. Quindi ci sembra utile raccontare i lati oscuri e inquietanti di un vero tentativo di colpo di Stato militare. Parlando di una cosa di cinquanta anni fa non dico che cerchiamo di parlare dell’oggi, ma cerchiamo di mettere in fila una serie di valori, prima di tutto l’antifascismo, che pensiamo vadano coltivati anche oggi” conclude Pozzi.