TERRITORI

Zam, si chiude un portone si “apre” un cantiere

Dopo lo sgombero di ieri Zam rilancia la sua battaglia dentro la metropoli milanese che dal prossimo maggio ospiterà l’Expo 2015. Intanto la giunta Pisapia continua a lavarsene le mani.

Inutile nascondercelo, lo sgombero di Zam non è stato solo frutto della non volontà politica da parte di questa amministrazione di prendere parola in merito alla questione degli spazi sociali ma è anche figlio delle logiche di cambiamento e mutamento che stanno attraversando Milano in vista del grande appuntamento di Expo 2015.

In una città che risponde sempre di più alle logiche del mercato, che si sta mettendo addosso il bel vestito della città vetrina un luogo liberato come era Zam in Largo Don Gallo (ex via Santa Croce 19) era scomodo e faceva paura a chi non aveva altri interessi se non quello di normalizzare la zona del Ticinese e proseguire quindi in quel processo di gentrificazione che ha radicalmente cambiato il modo di intendere, vivere e agire la città stessa.

Al termine di una lunga giornata di mobilitazione, iniziata sin dal mattino presto, proseguita con un presidio e la convocazione del tavolo sugli spazi sociali al di fuori delle mura di Zam abbiamo deciso di attraversare Milano con un corteo per ribadire ancora una volta che per noi queste logiche di speculazione e devastazione foriere di debito cemento e precarietà non possono essere accettate e passare sotto silenzio ma che debbono essere combattute e rese pubbliche ogni giorno.

Per questo motivo il corteo che ha preso il via da Largo Don Gallo dopo aver percorso poche centinaia di metri ed essere arrivato in prossimità del cantiere di Expo 2015 sulla Darsena ha deciso di effettuare un blitz dimostrativo all’interno al fine di denunciare tutto ciò.

Il vento di Expo unito alla forza gentile dell’amministrazione arancione è un mostro che va fermato, non possiamo restare passivi di fronte alla devastazione di una città intera e di fronte a sgomberi come quelli visti in questi ultimi 3 anni ( maggiori di numero rispetto anche a quelli effettuati dalla giunta Moratti) perché il filo conduttore è unico ed è sulla base di questo che dobbiamo agire per affermare la nostra esistenza ed identità e lottare.

ZAM (per ora senza fissa dimora)

Lambretta

Il video racconto dello sgombero: