MONDO

WSF2013 – Qualche riflessione (non) conclusiva

Il Forum mondiale di Tunisi è stato lo specchio delle tensioni e delle contraddizioni postrivoluzionarie.

*Vanessa Bilancetti e Carlotta Macera

Il Forum Sociale si è concluso con migliaia di persone in piazza, ma il corteo finale è stato emblematico delle contraddizioni che hanno percorso tutto il forum. Tensioni, spintoni, provocazioni tra il corteo e gruppi venuti con l’intento di creare problemi, come i gruppi pro-Assad o gruppi di islamisti.

Dal 26 marzo Tunisi è stata invasa da migliaia di persone, tutti i bar, i ristoranti e gli hotel erano pieni, camminando per le strade ci si imbatteva continuamente in sit-in, piccoli cortei spontanei, canti e balli. Il forum erano un flusso interminabile di persone che parlavano, discutevano, si incontravano, ovunque si respirava un’aria effervescente.

Ma già il primo giorno le contraddizioni che attraversano la società e il mondo politico tunisino sono emerse con forza all’interno del forum sociale. Durante il corteo del 26 marzo alla testa del corteo si è inserito, contro ogni volontà degli organizzatori, un gruppo islamico, che è stato debitamente tenuto a distanza dal servizio d’ordine del Forum Sociale.

Tutto il FSM è stato attraversato da realtà in forte contrasto tra loro. Era presente il sindacato degli studenti islamici con i suoi stand, tra i dibattiti più seguiti c’è stato quello tra Tariq Ramadan e Alain Gresh su “Islam e governance nell’era della primavera araba: etica referenziale o progetto alternativo?”. Come ci racconta Monica di Sisto su Comune.info ad un dibattito sul Commercio Equo e Solidale si sono presentati dei responsabili delle Comunità Europea, e ancora erano diversi i dibatti organizzati su Islam e liberalismo, come quello della Jasmine Foundation.

Non è un caso che l’Assemblea di Convergenza finale sul Mashrek e sul Maghreb sia finita praticamente in rissa, perché le tensioni tra le realtà politiche erano troppo alte: da un lato lo scontro tra i siriani che sostengono il regime di Assad e coloro che lo vogliono abbattere, un movimento di resistenza che – almeno all’interno dell forum – non si è presentato come un movimento islamista; dall’altro le tensioni tra i marocchini che difendono il loro stato e il popolo Sahrawi; e poi ancora lo scontro tra movimenti laici e chi vorrebbe inserire dei richiami alla religione islamica nelle nuove costituzioni.

Il corteo del 30 marzo per la Palestina e contro l’occupazione ha coinvolto meno persone del primo, con gruppi di salafiti che hanno provato ad infiltrarsi per tutto il corteo finché alla fine, di fronte l’ambasciata palestinese, sono stati definitivamente allontanati.

Il Forum ha rappresentato la possibilità per la sinistra tunisina di dimostrare nuovamente la sua capacità di mobilitazione, facendo emergere con forza che non tutta la società tunisina condivide un progetto di società che si ispiri ai principi della tradizione islamica.

Certo però rimane una società in transizione con un governo tecnico di dubbia provenienza. Sembra che questo Forum sia servito un po’ a chiunque abbia voluto usufruirne. Un po’ come la rivoluzione, che si rivendicano tutti, anche chi in piazza non c’era oppure stava dall’altra parte. La società tunisina, come sappiamo e abbiamo potuto constatare in questi giorni, ha davanti a sé grandi sfide. Questa “fase rivoluzionaria” vede il mescolarsi di molte questioni. Da quelle più umane, come la storia di Amina delle Femen o dei rifugiati di Choucha, a quelle più strettamente politiche, le nuove elezioni e la redazione della Costituzione, a quelle economiche, come il prestito di 1 350 milioni di euro dal FMI in cambio dell’applicazione di precise riforme strutturali che cambierebbero il futuro del paese (più potere alle banche, al settore privato, e grandi sgravi fiscali per chi dall’estero investe a Tunisi).

Ciò che è certo, è che la Tunisia si trova in un momento storico molto interessante da osservare e partecipare (per quanto possibile) ed è un terreno fertile per nuovi scambi, relazioni e reti da una sponda all’altra del mediterraneo.

Stay Tuned…