DIRITTI

“Uteri senza frontiere”: dopo il 26N, al via la due giorni a Bologna

Il 16 e il 17 dicembre si terrà a Bologna una due giorni di dibattiti e assemblee organizzati dalla Favolosa Coalizione con attiviste femministe e LGBTQ di vari paesi, verso lo sciopero delle donne dell’8 marzo

Uteri senza frontiere. Lotte transnazionali per i diritti alla non riproduzione

Venerdì 16 dicembre ore 15

Seminario a cura dell’Associazione Orlando

Le politiche a sostegno della riproduzione vogliono trasformare l’utero in un luogo di controllo delle donne. È evidente nelle proposte di legge che hanno attaccato la già precaria libertà di abortire in Polonia e Spagna, nel fatto che in paesi come Irlanda e Malta l’aborto sia tuttora un reato, nella media italiana di obiezione di coscienza al 70%.

Da Polonia, Irlanda, Spagna e Argentina si sono alzate molte e forti voci per la libertà di scelta. Da sineddoche per i movimenti femministi, che scelsero lo slogan “l’utero è mio e lo gestisco io” per rivendicare il diritto a disporre liberamente del proprio corpo, a simbolo delle piazze polacche per la libertà di aborto: solo nelle lotte l’utero si configura come zona incarnata di sperimentazione e autodeterminazione, fuggendo qualunque cattura e superando qualsiasi frontiera.


Vogliamo parlarne con attiviste femministe e LGBTQ di diversi paesi, ascoltare le loro storie e comprendere il loro contesto. Dopo il 26N e verso lo sciopero delle donne dell’8 marzo, che vorremmo attraversare con la pratica dello sciopero dai generi, desideriamo rilanciare spazi di confronto transnazionali, percorsi comuni ed esperienze diverse ma motivate da obiettivi condivisi: piena autodeterminazione, libertà di scelta e diritto alla salute per tutt*.

Ne discutiamo con attiviste dei diversi paesi:

Agata Ambroziak; Michalina Pągowska; Adrianna S.; Rita Harrold; Leticia Mariano Zenevich.

20:30 Concerto Oh the lady stone

Ohtheladystone

Sabato 17 dicembre ore 15

Assemblea Favolosa Coalizione

Dopo il 26N e verso lo sciopero delle donne dell’8 marzo

Le recenti mobilitazioni per l’autodeterminazione dei corpi e delle scelte non riproduttive organizzate dalle donne in Polonia, in Irlanda, in Argentina e in Italia hanno riproposto la pratica dello sciopero delle donne. Nella prospettiva di costruzione dello sciopero globale delle donne lanciato dalle Argentine per l’8 marzo e già raccolto dal movimento italiano, vogliamo condividere le pratiche di sciopero sperimentate e inventarne altre future. Per questo ci chiediamo: come articolare lo sciopero delle donne con uno sciopero dei generi e dai generi e sottrarre tutto il lavoro del genere almeno per un giorno per rivendicare autodeterminazione e reddito? Come costruire percorsi politici transnazionali che connettano le lotte delle donne con quelle delle soggettività LGBTQ?

Ne discutiamo con tutte le attiviste presenti il 16. Sono previsti collegamenti skype con Argentina, Spagna, Messico.

Qui l’evento facebook

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Utérus sans frontières. Transnational struggle for non-reproductive rights.

Friday 16th of December, h.15.00

“Associazione Orlando” seminar

We live in a reactionary age, way more conservative than before, characterized by a pervasive pro-life and reproduction at-all-cost rhetoric that makes the uterus a place to employ a dispositif to control and subjugate women.

This intention is represented in the law proposals that tried to threaten the precarious abortion rights in Poland and Spain, and in the fact that in Ireland and Malta abortion is still illegal. Also Italy severely hampers non reproductive choices: national average of conscientious objection is 70%, women who decide to have an abortion outside the public health system incur in fines up to 10.000 euros and there is a lack of attention about illegal voluntary termination of pregnancy.

Poland, Ireland, Spain and Argentina have raised high and loud voices to protect freedom of choice for women. From synecdoche for the feminist movement, that chose the slogan “My uteurs, My choice” to claim a wider right for women to freely dispose of their own body, to symbol showed in Polish protest in 2016 for the abortion right: the uterus, today, just like yesterday, represent an embodied area for experimentation and self- determination, able to escape any capture and overcome any border.

We want to talk about all of this with feminist and LGBTQ activists from different countries who animated the struggle of these past years. Above all we want to launch a transnational forum for discussion, try to interbreed in common paths different local experiences based on shared purpose: full self- determination, freedom of choice and health rights for every subjectivity.

Invited activists: Agata Ambroziak; Michalina Pągowska; Adrianna S.; Rita Harrold; Leticia Mariano Zenevich. Feminist activists from other countries will participate via Skype.

h. 20.30: Oh the Lady Stone concert

Ohtheladystone

Saturday 17th December, h.15.00

Assembly “Favolosa Coalizione”

After November 26th and toward the strike of women, March the 8th

The recent mobilization for bodies self-determination of and non-reproductive choices organized by women in Poland, Ireland, Argentina and Italy repurposed women strike as struggle tool.

In the perspective of preparing the global women strike floated by Argentinian for the coming 8th March, and already embraced by Italian movement, we want to share well-tried strike practices and create brand new practices. So we ask: How to build transnational politic paths that could link the women struggles to the LGBTQ ones after November 26th and toward the strike of women, of gender and from gender, March the 8th?

We will discuss with Agata Ambroziak, Michalina Pągowska, Adrianna S.; Rita Harrold, Leticia Mariano Zenevich. Feminist activists from Argentina, Spain and Mexico will participate via Skype.