“Uno sgombero non ci ferma, ma ci moltiplica!”

Questa mattina lo studentato occupato Verdi15 di Torino è stato sgomberato. Un’operazione che ha coinvolto gli agenti della Digos e i reparti della celere, con il contorno insulti sessisti alle compagne e alle attiviste, epiteti razzisti verso un occupante apostrofato come “Balotelli”.

Di fronte a questo ennesimo episodio di cui si sono rese protagoniste le forze dell’ordine crediamo sia importante ribadire come tematiche delicate e fondamentali come ad esempio l’antirazzismo e la violenza di genere siano affrontate in questo paese solo attraverso provvedimenti di facciata e securitari.

Ancora una volta ci troviamo a dover denunciare l’accaduto.

In uno scenario di crisi come quello che ci circonda, dove il tasso di disoccupazione giovanile supera ormai il 40%, il vero delitto è sgomberare studenti e precari che per far fronte all’impossibilità di pagare un affitto si autorganizzano e decidono di occupare stabili sfitti e abbandonati, sottraendoli alla rendita e alle speculazioni private di chi crea e sfrutta la crisi per il proprio profitto. Come al solito le esperienze che in questo paese nascono come risposte alla dismissione del welfare giovanile e dell’università vengono trattate come un mero problema di ordine pubblico.

Roma come Torino, la Sapienza come il Palazzo Nuovo e il nuovo Campus, vedono l’istituzione universitaria crollare sui quartieri circostanti modificandone natura e costo della vita. Se da una parte Adisu nel Lazio e Edisu in Piemonte negano la messa in atto di un vero diritto allo studio, dall’altra le città rispondono con caro affitti e lavoretti precari e sottopagati, in perfetta linea con i mantra della Troika. La Verdi15 è un modello riproducibile, è riappropriazione di tempi e spazi di vita per resistere alla crisi, per questo siamo convinti che debba continuare a esistere.

“Uno sgombero non ci ferma, ma ci moltiplica!”

Al fianco di Paul e Pablo! Liberi subito!

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