Un’estate di lotta per liberare la Sicilia dal MUOS!

Un racconto dalla Sicilia che lotta contro il Muos, verso la manifestazione nazionale del 9 agosto

Ultime news del 9 agosto: dieci attivisti si arrampicano sulle antenne e resistono, violata la base USA Guarda il video

Articolo di Alioscia Castronovo, videointerviste a cura di di Luca Cafagna

Alcuni mesi dopo la grande mobilitazione del 31 marzo, molto è cambiato, il dissenso rispetto al Muos si è esteso, diffuso, è cresciuto. Il 31 marzo è stato un momento decisivo: è il giorno delle migliaia di persone all’assedio della base, la grande marcia dei ventimila della marea No Muos che hanno imposto con forza nel dibattito politico le ragioni di chi si oppone all’ampliamento della base, al Muos e alla guerra, per difendere invece il diritto alla salute, il territorio e la democrazia.

La mobilitazione è proseguita nei mesi a venire, giorno dopo giorno: il presidio di Niscemi, che in questi giorni ospita il campeggio no Muos, è attivo da mesi. Ed in questi giorni ospiterà workshops, dibattiti, fino all’assemblea nazionale con delegazioni provenienti dalle resistenze territoriali contro la speculazione e la guerra, dai no tav al no ponte, dal no dal molin ai comitati contro l’Ilva di Taranto. Leggi qui il programma del Campeggio No Muos e le iniziative in tutti i paesi siciliani.

In questi mesi, come riportato anche da questo sito, le mobilitazioni dei comitati no muos sono cresciute sui territori, in particolare a Niscemi, ma non solo: vi sono stati blocchi ai cancelli, cariche e fermi (guarda il video), intimidazioni e denunce da parte della polizia, azioni, campagne di sensibilizzazione della cittadinanza, incursioni nei consigli comunali e provinciali, fino all’azione a Gela (ecco il video) in occasione della commemorazione dello sbarco americano della seconda guerra mondiale.

Venerdì 9 agosto la manifestazione nazionale alla Sughereta, il parco naturale all’interno della quale si trova la base USA: si tratta della prima grande mobilitazione dopo “la revoca della revoca” da parte di Crocetta, definito da Paola Ottaviano (avvocato del legal team No Muos) “un atto estremamente scorretto e sbagliato sia dal punto di vista politico che giuridico”. Dal comune di Niscemi occupato e dai comitati di base si annuncia già di voler arrivare alle reti della base militare davanti ai lavori del Muos: venerdì alle 16 ci si ritroverà al concentramento per assediare ancora una volta il cantiere del Muos.

Dalla prima sospensiva dei lavori targata Crocetta (ne abbiamo parlato con Salvatore del Comitato di Modica) fino alla revoca pochi giorni prima della manifestazione nazionale di marzo, anche dal punto di vista dell’iter legale ed amministrativo molto è cambiato: è arrivata la revoca della revoca di Crocetta, dopo la vittoria dei movimenti legata alla sentenza del TAR e i continui scontri attorno alle perizie degli esperti rispetto alla nocività delle antenne già presenti, purtroppo tragicamente comprovata dall’incidenza delle malattie e dalle morti per tumore nell’area limitrofa alla base. Su questi temi vi proponiamo qui una videointervista all’avvocato Paola Ottaviano, del legal team dei comitati No Muos

Se le istituzioni, fino alla revoca della revoca avvenuta poche settimane fa (ecco il comunicato presentato in occasione della conferenza stampa dei comitati), avevano formalmente chiesto il blocco dei lavori, questi sono andati comunque avanti illegalmente dentro la base USA: quasi nessuna figura istituzionale si è posta il problema di verificare e denunciare quel che stava accadendo.

Solo alcuni parlamentari all’ARS hanno accompagnato gli attivisti dei comitati dentro la base, ma poi il solito: qualche occasionale proclama e nessun azione concreta. I lavori, come denuncia Peppe Cannella del comitato no muos di Modica, durante il suo intervento al consiglio comunale aperto convocato su pressione dei no muos, sono stati rallentati solo dalle azioni di disobbedienza portate avanti dagli attivisti e dai cittadini con i propri corpi. Cittadini che hanno ricevuto fogli di via, multe, intimidazioni, manganellate, denunce e arresti. Come quello di Turi Vaccaro, liberato dopo due settimane di custodia cautelare in carcere, assolto “per non aver commesso il fatto”: una gravissima intimidazione poliziesca, come sono tante quelle che avvengono giorno dopo giorno contro gli attivisti di Niscemi e del sud della Sicilia.

Per questo i comitati di base hanno dato vita in questa settimana a diverse iniziative, occupazioni dei comuni, consigli comunali aperti, volantinaggi e azioni comunicative in diverse città siciliane, in vista della manifestazione di domani a Niscemi. A Caltagirone, Modica, Piazza Armerina e Niscemi i sindaci e i consiglieri comunali, su pressione degli attivisti, hanno espresso solidarietà e annunciato che parteciperanno alla manifestazione, mentre giovedì 8 agosto a Comiso si è svolta un’altra iniziativa a 30 anni dalle cariche poliziesche contro l’Imac ’83. Occorre andare avanti, rafforzare le lotte, la legittimità dell’opposizione al Muos, la difesa della salute e il rifiuto etico delle guerre: “fermare i lavori si può”, dicono dai comitati, “e in queste settimane noi non ci fermeremo”.

Dai comitati di base No Muos è stato lanciato l’appello alla partecipazione, vi proponiamo qui una videointervista ad Armando del comitato di Modica:

Nei prossimi giorni seguiremo le mobilitazioni su twitter e sul sito, con news dal campeggio e dalla manifestazione No Muos – segui tutte le news su www.nomuos.info

Foto di copertina di Maddalena Migliore, striscioni dal Comune di Modica.