TERRITORI

Torino, in piazza l’opposizione al G7 sul lavoro


Giovedì una street parade notturna. Venerdì, mattina segnata dal corteo degli studenti delle scuole superiori e pomeriggio ricco di assemblee organizzative e incontri. In serata cortei selvaggi e tentativi di violare la zona rossa. Oggi il corteo unitario che chiude la tre giorni di contestazione al vertice.
Anche a Torino nascono le CLAP: durante la mobilitazione contro il G7

Le giornate di contestazione al G7 sul lavoro sono iniziate giovedì sera con una street parade notturna che ha sfilato per le vie di Torino sanzionando diversi luoghi di sfruttamento del lavoro. Tra loro, il Carrefour h 24. La partecipazione è stata ampia e rumorosa.

Venerdì mattina, 29 settembre, intorno alle 9 è partito il corteo nazionale degli studenti medi. Centinaia di ragazzi si sono mossi da piazza XVIII Dicembre, inondando le strade di Torino. In questo caso, la mobilitazione, che si inserisce nell’ambito delle iniziative organizzate dalla rete Reset G7 contro il summit internazionale sul lavoro, è stata focalizzata sull’opposizione all’alternanza scuola-lavoro che dal 2015, con la “Buona Scuola”, è diventata legge. Gli studenti, inoltre, si sono opposti alla completa militarizzazione del capoluogo piemontese, che va avanti già da giorni con lo scopo di chiudere gli spazi di agibilità delle proteste.

Nel corso della mattinata il corteo delle scuole torinesi e nazionali è diventato una manifestazione selvaggia che ha messo in crisi il dispositivo di controllo della polizia, arrivando a toccare alcuni dei cordoni delle forze dell’ordine. La risposta della polizia è stata scomposta e ha portato allo stato di fermo di due studenti, di cui uno minorenne. Le deviazioni improvvise hanno avuto come obiettivi la sede di Confindustria, tra i firmatari dell’alternanza scuola-lavoro, e le residenze dei ministri del lavoro dei sette paesi più potenti del mondo.

Il corteo si è concluso con l’occupazione della sede universitaria di Palazzo Nuovo. Lì è stata indetta un’assemblea per il pomeriggio. Gli studenti hanno ribadito con determinazione la volontà di contestare un vertice che parla di politiche del lavoro, i cui unici effetti, però, sono di rendere sempre più precarie le vite di studenti e studentesse.

Nel pomeriggio si sono tenuti diversi appuntamenti di mobilitazione e organizzazione. In particolare, una partecipata assemblea di riders provenienti da diversi Paesi europei e il lancio pubblico delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario di Torino.

Nel tardo pomeriggio e in serata, invece, sono stati praticati cortei selvaggi e blocchi stradali, con l’obiettivo di disturbare i ministri asserragliati nella zona rossa. Intorno alle 20 un concentramento chiamato a Palazzo Nuovo si è trasformato in un corteo selvaggio che ha praticato dei blocchi nelle strade del centro. Dopo le 22, invece, un corteo spontaneo partito dall’università occupata ha puntato dritto alla zona della città protetta dalla polizia. Con un lancio di petardi e fuochi d’artificio ha provato ad aprirsi un varco nella zona rossa. Sono seguite cariche e tentativi di arresti. Tre ragazze sono state fermate e poi rilasciate con denunce a piede libero.

Per la giornata di sabato è previsto il corteo unitario. La partenza è stata spostata dal pomeriggio alla mattina, perché i ministri del lavoro hanno preferito non far coincidere le discussioni con la mobilitazione della rete Reset G7.