DIRITTI

Taranto: trasparenza nella gestione dell’hotspot

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Campagna Welcome Taranto sui continui e ripetuti abusi dell’hotspot presente in città.
L’hotspot di Taranto: fabbrica di clandestinità e differenza

Hotspot e gare d’appalto piene di ombre. Cosa sta succedendo a Taranto?

Relativamente al sistema Hotspot riteniamo si debba aggiungere un’ulteriore violazione delle regole del gioco democratico che si aggiunge alle violazioni continue della convenzione europea sui diritti umani ed elle limitazioni delle garanzie previste dalla nostra Costituzione: il mancato rispetto della libertà di stampa, del diritto di cronaca per giornalisti e fotografi; in generale, dei principi di trasparenza e controllo degli atti prodotti dalle pubbliche amministrazioni, che riguarda tutti i cittadini.

Fino ad ora, sia le diverse prefetture siciliane che lo stesso Ministero dell’Interno hanno negato sistematicamente l’accesso ai centri agli organi di stampa che ne avevano fatto richiesta, motivando i dinieghi con motivazioni che appaiono pretestuose: esigenze organizzative o il rispetto della privacy dei migranti “ospitati” al loro interno. Sul punto, in queste ore, sono giunte prese di posizioni importanti – da parte di Assostampa Sicilia, dell’Ordine dei Giornalisti nazionale e di Usigrai ed Fnsi, sindacati dei giornalisti – affinchè le autorizzazioni all’accesso non vengano concesse in modo discrezionale.

Mancanza di trasparenza e discrezionalità nell’accesso le abbiamo riscontrato nei giorni scorsi anche all’hotspot di Taranto, dove addirittura stavano per essere lesi i diritti di una europarlamentare, Elly Schleyn, come si evince dal materiale video allegato. In sostanza, sabato scorso, all’ingresso del centro di identificazione tarantino, da parte della direzione della struttura, in un primo momento, sarebbe stato impedito in maniera categorica ai collaboratori della deputata di accompagnarla nella visita, come invece prevede la normativa che disciplina l’accesso nelle strutture chiuse quali carceri, Cara, Cie, etc. Soltanto dopo le insistenze della Schleyn, che -normativa alla mano – ha preteso di essere accompagnata, è stato “concessa” dal direttore del centro l’entrata di una sola persona.

Tutto ciò è gravissimo. Ancora una volta come Campagna Welcome prendiamo parola per denunciare pubblicamente il metodo di governo autoritario dell’accoglienza messo in campo con il sistema hotspot, a livello europeo. Contestiamo le numerose violazioni dei diritti fondamentali, che tale approccio politico ai flussi migratori produce. E la mancata trasparenza nella gestione del centro di Taranto, sia per quanto riguarda l’accesso alla stampa, che agli operatori sociali e mediatori linguistici e culturali interessati.

Anche per questo e su questo tema invitiamo tutti i sinceri democratici a prendere parola durante l’assemblea pubblica che si terrà oggi venerdì 20 maggio presso la sala studio di Officine Tarantine perché riteniamo che non sia più il tempo di esprimere genericamente indignazione e sdegno. Nella convinzione che occorre costruire una rete di forze politiche, associative, sindacali e di movimento che prendano parola, contestando la pericolosità del sistema Hotspot. Perché Taranto non vuole più essere la città dei diritti negati ma diventare un luogo in cui si rivendicano diritti e dignità per tutte e tutti, nessuno escluso.