ROMA

Roma, respinto lo sgombero del centro sociale Auro e Marco ‪

Dopo il successo della manifestazione del 19 Marzo, il commissario Tronca tenta il blitz a Spinaceto ma centinaia di persone hanno fatto fare retromarcia ai blindati. Sgombero respinto, aula studio riaperta. La cronaca multimediale.
Avete capito male, il comunicato di Roma Comune.

Evidentemente il commissario Tronca non è molto attento a quello che accade nella città che governa. Oltre 20mila persone lo avevano detto con chiarezza sabato scorso, fin sotto le finestre del Campidoglio: “Non accetteremo passivamente l’ondata di sgomberi previsti. Resisteremo quartiere per quartiere perché il patrimonio recuperato in tanti anni di autogestione e mutualismo non è in vendita. Roma non è in vendita”.

Così, o per eccesso di arroganza o per testare la tenuta della città solidale, questa mattina intorno alle ore 10 si sono presentati a Spinaceto squadre di vigili urbani su ordine di Clemente (capo della polizia di Roma Capitale). L’ordine a quanto pare è partito direttamente da Tronca, scavalcando in pratica, il presidente del Municipio IX e la stessa questura, che è stata allertata solo in un secondo momento. Sigilli e saldature agli spazi dell’aula studio e della scuola popolare, importante luogo di ritrovo per molti studenti e non solo, considerando anche la situazione di malfunzionamento in cui versano le biblioteche comunali.

Quartiere della periferia sud-ovest, tra il Torrino e Castel Porziano, trasformato in dormitorio, all’interno del quale svetta una vasta spina, complesso edilizio fantasma all’interno della quale dal nulla ha preso vita oltre vent’anni fa il centro sociale, punto di aggregazione ed esempio di mutualismo. E con tutta quella spina vuota e abbandonata ci vuole davvero parecchia arroganza nel voler chiudere gli unici spazi che funzionano.

Fin dalla mattina si sono radunate decine e poi centinaia di persone dal quartiere e da tutta la città per difendere Auro e Marco. Intorno alle 13 sono arrivati blindati e idranti a sostegno dell’azione della polizia municipale, minacciando lo sgombero dell’intero centro sociale. Il tutto, bypassando completamente il tavolo previsto con il subcommissario Spadoni la prossima settimana, ottenuto a seguito dell’occupazione del dipartimento “Patrimonio, sviluppo e valorizzazione”, lo scorso febbraio, in cui una delegazione degli spazi sociali di Roma andrà a discutere la situazione degli spazi sotto sgombero. Poi, intorno alle 16 la retromarcia. Difronte al presidio che cresceva di minuto in minuto, i blindati con gli idranti sono andati prima indietro e poi via.

Auro e Marco: si resiste allo sgombero

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Il prossimo 9 aprile ci sarà una nuova giornata di mobilitazione in diversi municipi dopo il 19 marzo. Tante gente oggi è venuta a difendere Auro e Marco, rispondendo immediatamente al tam tam comunicativo e impedendo lo sgombero. Intanto, dopo aver riaperto l’aula studio durante un concerto per frullino e orchestra, a Spinaceto il presidio continua.

È chiaro che l’attacco di oggi è una provocazione, in risposta al risultato straordinario del corteo del 19 marzo scorso, in cui in migliaia sono scesi in piazza per ribadire che la città non è uno spazio vuoto da gestire con l’uso muscolare della forza poliziesca, amministrativa e burocratica, ma un organismo vivo. In tanti/e sono venuti/e oggi a difendere un’articolazione importante di questa città e la resistenza messa in campo ha respinto l’attacco. Tutta la città commissariata sta attraversando un periodo difficile, che non riguarda solo gli spazi sociali, ma tutti gli abitanti che rischiano di essere “sfrattati” dalla decisione su Roma, dalla possibilità di godere di servizi di welfare, diritti sul lavoro, accesso ai beni comuni. Oggi, però, si apre una nuova fase, che dice che organizzarsi e resistere è possibile.

#RomaNonSiVende‬, #DecideLaCittà

Il comunicato di Roma Comune

La cronaca della giornata di oggi

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Parla uno degli attivisti del centro sociale Auro e Marco di Spinaceto