MONDO

Speculazioni Mondiali

In molti mi hanno chiesto più volte come fosse vivere all’estero proprio durante l’anno in cui i Mondiali di calcio si giocano nel tuo paese. Proverò a raccontare qui alcune cose che stanno avvenendo, molte di queste per nulla legate al calcio. Iniziamo dal 2007 quando è stato annunciato che il Brasile avrebbe ospitato i mondiali del 2014. [ENGLISH VERSION]

Due anni più tardi il Comitato Olimpico Internationale ha annunciato che Rio De Janeiro sarebbe stata la sede dei Giochi Olimpici del 2016. Non ho festeggiato, come molte altre persone hanno fatto, ma una cosa era sicura, sapevamo già che ci sarebbe stata tanta corruzione. Invece, scopriamo oggi come un progetto molto più diabolico si celasse dietro la corruzione.

Il primo passo è stato l’individuazione delle città che avrebbero ospitato le partite dei mondiali di calcio. Cominciò una battaglia interna, e si scelsero città senza squadre di calcio o senza alcuna tradizione calcistica. Città con problemi sociali, specie riguardo il sistema scolastico e sanitario. L’unica ragione che spiega questa scelta, secondo me, è politica.

Non ho molte altre informazioni a riguardo, ma è evidente che ogni città sede dei mondiali ha dato il via ad una politica volta all’attrazione di capitali stranieri, mettendosi di fatto in vendita sul mercato globale. Approfondirò qui il discorso su Rio de Janeiro, la città dove sono nato e cresciuto, e dove ho potuto vedere coi miei occhi cosa stava succedendo. Credo che dietro le falsità del ritornello sulla valorizzazione commerciale del brand delle città si nasconda un crudele processo di pulizia sociale. A Rio è stato creato un nuovo apparato di polizia che si chiama UPP, che sta per Unità di Polizia di Pacificazione. L’idea principale è quella di sottrarre le favelas al controllo dei trafficanti di droga. Un processo truculento, nel quale la polizia entra nelle favelas alla caccia di trafficanti di droga (se conoscete il film brasiliano “Tropa d’elite” avete un’idea di cosa parlo).

Una volta che la favela è liberata dalla polizia, ci si potrebbe aspettare un intervento nelle favelas basato sull’istruzione pubblica, la sanità o l’introduzione del sistema fognario. Non è così. In pratica le favelas sono rimaste invece occupate dalla polizia per tener lontano gli spacciatori, e in questa maniera imporre la Pace. Ci si potrebbe chiedere il perchè di tutto ciò. Se si guarda alla mappa della città, si nota che le UPP in pratica sono distribuite vicino alle spiagge, agli hotels, ai dintorni del Maracanà e lungo la strada che collega l’aereoporto al centro, mentre le aree più pericolose rimangono “non pacificate”.

Così ora le favelas sono controllate dalla polizia, rinomata per la sua violenza tanto che le Nazioni Unite hanno già raccomandato di porre fine a queste occupazioni che garantiscono semplicemente ai turisti di potersi godere tranquillamente la loro permanenza a Rio De Janeiro.

Ma questo progetto non finisce qui. La sicurezza non è abbastanza, anche l’occhio vuole la sua parte. In Brasile in molti lavorano o vivono per strada. Dal momento che siamo stati scelti per ospitare le Olimpiadi, molti di questi lavoratori hanno cominciato ad avere problemi con la polizia, che gli dice che non possono più vendere per strada, e in alcuni casi usano la violenza per imporre questa “norma”. Un fenomeno analogo è avvenuto con i senza tetto. Molti di loro hanno problemi di dipendenze, è vero; ma in nome di una procedura di cura, lo Stato li ha presi dalle strade con la forza e messi in centri di cura, anche se non tossicodipendenti.

Infine, gli sgomberi che sono avvenuti a Rio de Janeiro. L’idea di base degli sgomberi è che ci sono alcune opere che vanno realizzate per le Olimpiadi (strade, strutture sportive, etc), anche se di fatto tutte le aree di maggiore interesse sono già occupate. Allora, invece di usare le Olimpiadi per intervenire in favore delle aree più marginali, lo stato sta provando a spostare le favelas che si trovano in zone ad alto interesse speculativo verso quelle a basso interesse.

Le Nazioni Unite sostengono che questo operazione può avvenire solo in presenza di una compensazione economica o di una casa alle stesse condizioni se non migliori; in questo caso il cittadino è costretto ad accettare l’offerta. Per quanto queste aree di basso interesse siano carenti per servizi di istruzione, salute, sicurezza e sistema fognario, le persone interessate dal processo comunque non intendevano accettare l’accordo. Perciò, invee di rimanere là, sono stati brutalmente sgomberai, mentre le loro case sono state demolite dalle ruspe. Segnalo infine che si stima che le persone sgomberate sianofino ad adesso oltre 250mila.

Questi sono stati i preparativi in Brasile per la Coppa del Mondo, e per questa via si continuerà verso le Olimpiadi. Anche se ci sono stati giornalisti che hanno raccontato questa crudele politica, i grandi media hanno nascosto ed ignorato tutto ciò. La pressione dei media internazionali ci ha aiutato molto nel denunciare questi fatti, e spero proprio che queste mie parole arrivino a destinazione. Mentre in tanti sorridono negli stadi, tanti altri si mobilitano gridando in cerca d’aiuto.