Spagna. Non c’è maggio senza piazza

Dal 9 maggio un fitto calendario di mobilitazioni. Domenica 12 maggio in strada in tutto il paese.


9M-12M. Torniamo nelle strade e nelle piazze. Ne va della nostra vita.

di Madrilonia*

Questa è un messaggio di Madrilonia per le reti, le strade, le piazze.
Come stanno le cose già lo sapete. Non dobbiamo consapevolizzare nessuno su niente. Non dobbiamo metterci a parlare della disoccupazione, della corruzione, dei tagli, della miseria politica e bancaria. Non c’è niente da dire sugli sfratti, l’indebitamento o l’esilio forzoso di migliaia di persone.
Tutto questo già lo sapete, già lo sappiamo, perché è la materia di cui è fatta la nostra vita. Di cui sono fatte le nostre ore, minuti e secondi. Tutto questo già lo sappiamo. Già lo sapete.
Siamo qui per dirvi un’altra cosa.
Sì Se Puede.
Il governo ci vuole convincere che la situazione è bloccata e che non ci resta che noia, angoscia e disperazione. L’opposizione ci vuole convincere che si tratta di stringere grandi patti di stato con uno stato che attacca sistematicamente chi lo abita.
Non è così. Sappiamo che il governo è in una situazione di debolezza estrema, che la congiura delle piazze lo spaventa più di qualsiasi elezione. Che ogni movimento connesso e distribuito tra le migliaia di persone che da due anni hanno deciso di costruire una democrazia degna di questo nome è come una nuova zampata di un animale che si muove molto più in fretta e con molta più intelligenza dell’esercito di zombie che cercano di mandarci contro.
Tutte le montagne sembrano solide fino a un attimo prima di sgretolarsi ed è questa la fine che farà il vecchio sistema di rappresentanza. Però mentono. Lo sappiamo bene, come sappiamo dei tagli, degli sfratti e degli ospedali chiusi. Sanno che la loro ora si avvicina lentamente ma inesorabilmente e che a incalzarli alle spalle è una forza aperta e collettiva che è di chiunque, mia, tua, nostra, che li cancellerà dalla mappa.
Non possiamo permetterci il lusso del pessimismo, del cinismo, della disperazione e della tristezza.
Siamo qui per dirvi quello che già sapete: che quando siamo uniti possiamo tutto. Che gioia e potenza si coniugano al plurale e che non abbiamo paura.
Siamo qui per dirvi che è maggio. E che maggio è del 99%.

*Tratto da Madrilonia.org, 03-05-2013, traduzione Dinamopress. Vai al testo originale.

Le mobilitazioni a Madrid in sintesi:
9 maggio Toque a Bankia
10 maggio permanenze ed ‘eventi’ notturni: cultura e comunicazione / sanità e formazione / democrazia
12M manifestazione globale II anniversario 15M.

Leggi anche: 12M-15M a Barcellona. Inglese | Catalano | Castigliano


Rotta per tornare nelle piazze. Le assemblee del 15M coordinano le mobilitazioni intorno alla data del 12 maggio

di Marta G. Franco*

Anche quest’anno, le reti nate dalle acampadas del maggio 2011 preparano manifestazioni e azioni di disobbedienza civile in occasione di questa ricorrenza.

Ávila, Barcellona, Cartagena, León, Madrid, Malaga, Ourense, Siviglia, Valladolid e Saragozza sono alcune delle tante città in cui ci saranno manifestazioni domenica 12. Anche se molti dettagli sono ancora da definire, probabilmente saranno simili alle altre manifestazioni organizzate dal movimento 15M: spezzoni che confluiranno per concludersi con assemblee nelle piazze emblematiche. Intorno a quella giornata, le assemblee provano a rinnovare il repertorio di azioni per dare visibilità ai dibattiti che stanno avendo luogo nelle piazze da due anni.

Un quadro più articolato

“Quest’anno la mobilitazione sarà meno generica ed è stata organizzata su assi tematici che hanno in comune il rifiuto dell’austerità e della truffa bancaria”, raccontano vari partecipanti all’assemblea trasversale del 12M a Barcellona che si autodefiniscono “Comitato Sparso” (Comité Disperso). In quella città, la manifestazione solleverà il tema “Fermiamo il genocidio finanziario, insieme possiamo!”. Le rivendicazioni si riassumono in sei punti: non pagare il debito illegittimo, riforma fiscale, reddito di cittadinanza e difesa dei diritti civili e sociali.

Anche a Saragozza si nota una maggiore confluenza rispetto alla dispersione dei giorni delle acampadas: da maggio 2012, un’assemblea generale coordina tutti i collettivi del movimento (maree, Stop Sfratti, Revisione Cittadina del Debito, quartieri, ecc.). Grazie all’unione, “ci sono state mobilitazioni molto forti e dense di valore, per esempio le assemblee anti-sfratto sono sempre più numerose”, racconta Pilar Imaz, una coordinatrice di queste assemblee. “In questo senso, la Marea Cittadina del 23F è stato un passo in avanti”, continua. Di fatto, la struttura organizzativa di questa manifestazione ha riattivato il coordinamento statale del 15M.

Rispetto a maggio, il dibattito riguarda le modalità di superamento della pratica dei cortei, che sembrano avere sempre meno impatto, nonostante siano moltitudinari. “Ci saranno più azioni, non concentrate in un unico evento, utile ma insufficiente”, racconta Maria Velazquez, del Gruppo di Comunicazione 15M Valladolid. In questa città, si preparano azioni per contestare la banca, in sostegno al “Toque a Bankia” che sarà giovedì 9 e che ha annunciato il blocco delle filiali di Bankia in tutto il paese attraverso interventi pacifici e creativi.

Un altro obiettivo è quello di unire il Plan de Rescate Ciudadano (PRC, piano di salvataggio cittadino) che a livello statale riunisce collettivi come DRY, Iaioflautas, PAH, Juventud Sin Futuro, etc. A Malaga il PRC segue più percorsi e si sta rivelando utile per unire il movimento, come afferma Pituskaya che partecipa al Gruppo Legale e all’assemblea del quartiere di El Palo. Con il motto “Salvare le persone, non le banche”, progettano azioni che riguardano i punti del Piano: visite a banche, a uffici dell’INEM, a centri educativi, blocchi stradali, ecc. Oltre a difendere il pubblico, il PRC sottolinea la rivendicazione di un processo costituente.

Questa idea è presa in considerazione anche a Madrid, dove la preparazione tocca nuovamente all’assemblea trasversale del Maggio Globale, che si riunisce da febbraio. Il titolo per tutto il calendario del mese è “Dall’indignazione alla ribellione, escrache al sistema” e inizia l’1 o il 2 con dibattiti nelle piazze sulle questioni lavorative. Dal 5 al 10, diverse piattaforme della Marea Blanca realizzeranno una consultazione cittadina sulla privatizzazione della sanità. Venerdì 10 ci saranno encierros in luoghi significativi rispetto a cinque assi tematici: democrazia, lavoro, cultura, sanità e casa. Dopo il 12M, la programmazione continuerà fino alla fine del mese con San Isidro Indignado (mercoledì 15, giorno festivo locale) e assemblee nelle piazze. “Non si tratta soltanto di esprimere la nostra incompatibilità, ma anche di proporre modelli differenti, completamente realizzabili e legittimi” sottolinea Arantxa Flores, di Legal Sol.

Agende straripanti

Pilar Imaz segnala un altro appuntamento da tenere in conto, anche se non parte direttamente dal 15M, ma da diversi sindacati, studenti e genitori di studenti: per giovedì 9 è stato indetto uno sciopero generale nazionale a tutti i livelli dell’istruzione pubblica. “Dobbiamo trasformarlo in uno sciopero di tutti, in uno sciopero sociale”, spiega Pilar. Secondo lei, il 15M apporta al panorama sindacale una visione che “oltrepassa la settorialità, e questo è importante perché abbiamo bisogno di una lotta globale, visto che l’attacco che subiamo lo è”.

Il mese di maggio è anche un’opportunità per rilanciare alcuni progetti. Per esempio, a Valladolid un nuovo gruppo legale denuncerà la corruzione politica (ricordando che il sindaco di questa città è imputato per reati urbanistici) e cercherà di giocare un ruolo più attivo dai tribunali nella lotta contro gli sfratti. Sulla stessa linea si muovono il Tribunale Cittadino di Giustizia e la commissione che PAH Madrid (la piattaforma di chi è colpito dalle ipoteche) ha appena creato per perseguire i reati immobiliari. Le PAH sono “il referente indiscutibile del salvataggio delle persone”, secondo l’opinione di Pituskaya, che sottolinea che “sono state estese le azioni di ri-alloggio e gli spazi di cooperazione come la Banca Güeno”, una succursale occupata che funziona come mensa sociale e centro di appoggio popolare nel quartiere La Palmilla, a Malaga.

Il successo delle PAH ha favorito una nuova spinta per le assemblee popolari che si sentono partecipi di esse. Arantxa va oltre e definisce questo maggio come “una sfida”: “stiamo facendo politica nelle strade da due anni, dimostrando che, oltre alle manifestazioni, siamo capaci di costruire contenuti. È qui la scommessa: esigiamo che questa organizzazione trascenda e modifichi le sue stesse istituzioni, che siano il motore di un cambio profondo del modello attuale”.

Una festa di compleanno per “quindiciemmini”?
Nel 12M “ci sono sicuramente elementi legati alla ricorrenza, perché quella data rappresenta l’occupazione dello spazio pubblico in modo visibile e il risveglio della gente oltre i partiti e i sindacati. Ma non si tratta soltanto di fare una celebrazione, continuiamo a pretendere delle rivendicazioni”, raccontano dall’organizzazione di Barcellona. Pituskaya, di Malaga, spiega che “la differenza rispetto a momenti precedenti è che è stata superata la fase di consapevolizzazione, delle lotte come reazione alle azioni e alle misure del governo, e che ora abbiamo un’agenda e dei metodi nostri”. Da parte sua, Artantxa, a Madrid, dice che “questo anniversario trascende già lo stesso 15M. È il momento di superare le etichette e lavorare in comune per tutte quelle alternative che progettiamo”. Maria, del 15M di Valladolid, afferma anche che lavorano “per provare a superare la nostra stessa identità”, ma rivendica: “Mi piace molto ascoltare persone che partecipano soltanto alle manifestazioni o che ci visitano in piazza dicendo che appartengono al 15M, perché quella strana sensazione di appartenenza è una delle cose più potenti del movimento”.

*Tratto da El Diagonal, 24-04-2013, traduzione Dinamopress. Vai al testo originale.