ROMA

Sgomberata l’Ex Penicellina

Come annunciato, la fabbrica Ex Penicellina è stata sgomberata questa mattina a Roma, mentre il Ministro Salvini, intervenuto sul luogo, ha annunciato altri sgomberi nei prossimi giorni. A colpi di ruspa, la politica della paura continua ad alimentare se stessa

Portato a termine l’ennesimo sgombero show, rimangono inevase ancora le richieste di diritti e sicurezza sociale. Questa mattina, come ampiamente annunciato, le forze dell’ordine sono arrivate all’ex fabbrica di Penicillina per sgomberare il ghetto dove, fino a pochi giorni fa, si trovavano almeno 500 persone. Allontanate dalla pressione esercitata nell’ultima settimana, la maggior parte di loro è andata a creare nuovi ghetti ai margini della città.

Esulta il ministro Matteo Salvini, che ha fatto la sua passerella di 10 minuti all’interno dello dello stabile: «Nelle prossime settimane sono già previsti altri sgomberi a Roma e in tante altre città italiane. Dalle parole ai fatti». Nel frattempo Roma Capitale propaganda come un successo la presa in carico di 32 persone da parte della Sala Operativa Sociale. E tutti gli altri? Da mesi associazioni e attivisti chiedevano l’evacuazione dello stabile, con la messa in sicurezza delle persone che si trovavano all’interno, costrette a vivere tra amianto e rifiuti tossici.

Nelle parole di uno degli extracomunitari sgomberati: «Salvini è andato via e non ha parlato con noi. Non sa come viviamo e dove andremo a dormire», «ora non so dove andare, è un posto che non andava bene neanche per gli animali, ma non avevamo altre soluzioni».

Roma continua a essere una città dove essere povero è una colpa per cui vieni perseguitato, e con l’applicazione del Decreto Salvini le cose non potranno che peggiorare: almeno 1000 persone saranno infatti espulse dal circuito dell’accoglienza andranno ad alimentare i ghetti urbani. La politica della paura che cresce sul senso di insicurezza non fa altro che alimentare se stessa.