ITALIA

Sogin, sciopero riuscito. Adesso i precari vogliono la stabilizzazione

Sciopero riuscito nell’azienda pubblica che si occupa di smantellamento delle centrali nucleari e di smaltimento dei rifiuti radioattivi. Fondamentale e forte la partecipazione dei somministrati che, dopo anni, pretendono la stabilizzazione. Al loro fianco, le Camere del Lavoro Autonomo e Precario

Dopo aver acceso i riflettori sulla loro condizione di precarietà, le lavoratrici e i lavoratori in somministrazione di Sogin, sostenuti dalle Camere del Lavoro Autonomo e Precario, questa mattina hanno partecipato allo sciopero indetto dai sindacati confederali, unendosi al presidio che si è svolto sotto il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Una mobilitazione determinata e creativa, quella dei precari, che risponde alle mosse ultime dell’Amministratore Delegato Luca Desiata. Lo scorso 16 ottobre, infatti, prima con una lettera al personale e poi con un comunicato stampa Sogin ha dichiarato di voler rinnovare di un anno i contratti di somministrazione (37) e di prorogare quelli in staff leasing (6), ciò per favorire le nuove procedure concorsuali relative a 30 posizioni – una già avviata, l’altra solo promessa. Una inversione di marcia importante, considerando che solo poche settimane fa l’AD aveva dato indicazioni completamente opposte, generando la giusta indignazione dei precari.

 

 

Successo solo parziale e insufficiente, però, hanno subito ribadito i somministrati. Innanzi tutto perché bandi o concorsi non equivalgono alla necessaria stabilizzazione di chi, in questi anni, pur in condizioni di precarietà ha contribuito in modo decisivo all’attività di Sogin, occupando, per qualifica e competenze, postazioni chiave. Regolarizzazione contrattuale che – sottolineano i precari – nessuna norma ostacola. Di più, ciascuno di loro ha già superato selezioni pubbliche, quanto basta per garantire assunzioni immediate con contratti a tempo indeterminato.

Con l’attenzione mediatica conquistata dall’iniziativa dei precari, che si è combinata all’agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti, già il 17 ottobre il Ministero dello Sviluppo Economico ha incontrato una delegazione dei sindacati confederali, prendendo impegno per un incontro più ampio nei prossimi giorni. Stamattina, invece, è stata la volta del MEF. Indossando la tuta bianca, simbolo tanto della precarietà contrattuale quanto delle battaglie per il superamento del nucleare, i somministrati e le CLAP si sono uniti al presidio indetto dalla FILCTEM – CGIL e, con una delegazione, hanno partecipato al confronto col Sottosegretario Alessio Mattia Villarosa. Il presidio mattutino, tra l’altro, è stata occasione di convergenza dei lavoratori delle diverse sedi Sogin – da Casaccia, Latina, Trino e Saluggia – e di quelli – molti precari – di Nucleco, società del gruppo Sogin.

C’è soddisfazione per quanto fin qui fatto, e sicuramente è stato importante e utile il confronto al MEF, ma ovviamente la mobilitazione non si ferma. In attesa del tavolo col MiSE al quale i precari chiedono fortemente di partecipare. Con un obbiettivo chiarissimo: «stabilizzazione subito, stabilizzazione per tutti».