EUROPA

Sciopero continuo

La protesta dei precari francesi non rallenta dopo l’approvazione dell’accordo, e si prepara a una contestazione di lunga durata dell’impoverimento generalizzato.

Il 26 giugno, esattamente 11 anni dopo la contestatissima riforma del sussidio di disoccupazione, il governo ha approvato il nuovo accordo UNEDIC. Il primo ministro Valls ha preso in mano la situazione rivendicando la linea dell’accordo. Oltre al danno, la beffa: Valls ha dichiarato che l’allungamento delle “differite”, cioè il ritardo tra richiesta dei sussidi ed effettiva erogazione, sarà coperto mettendo mano alle casse dello stato. Quello che potrebbe apparire come un “contentino”, maschera in realtà la rottura del principio secondo cui sono i contributi all’UNEDIC a finanziare i sussidi per il lavoro discontinuo: da oggi i finanziamenti possono arrivare anche attraverso le imposte, ricadendo due volte sulle tasche dei lavoratori.

Nonostante l’approvazione, la protesta ormai generalizzata del mondo precario non accenna a rallentare: la lista degli scioperi continua ad essere aggiornata e l’importante festival di Avignone vede annullati tutti gli spettacoli nella giornata d’apertura del 4 luglio, quando un corteo silenzioso di centinaia di lavoratori del festival attraversa la città. Dove scioperare è più difficile per le minacce padronali, ecco arrivare in aiuto la strategia dei blocchi. È il caso, ad esempio, dell’occupazione della trasmissione “The Voice” (il format è quello di X-Factor, per intenderci) avvenuta a Rennes da parte di intermittenti e interinali che fanno funzionare il settore audiovisivo. Oppure del blocco del Theatre de la Ville di Parigi (http://www.cip-idf.org/article.php3?id_article=7224), dove lo sfruttamento degli intermittenti è accompagnato dalle intimidazioni della direzione.

Prima dell’apertura del festival d’Avignone, le Confederazioni regionali di intermittenti, precari, interinali e disoccupati, sono tornate a riunirsi in assemblea nazionale. All’ordine del giorno il proseguimento degli scioperi, e l’organizzazione sul lungo periodo di una lotta contro l’impoverimento voluto da governo e MEDEF (il sindacato padronale, l’equivalente francese di confindustria).

Arriveranno altre giornate di sciopero generalizzato al festival Avignonese, le prime previste il 7 ed il 12 luglio. Negli altri giorni i ministri continueranno ad essere “persone non gradite”, e non si fermeranno blocchi ed azioni dimostrative, per diffondere una critica radicale alle linee guida dell’accordo: ad una riduzione dei sussidi per intermittenti, interinali e disoccupati, si aggiunge l’introduzione dei “diritti ricaricabili”, cioè di un sistema di sussidi tanto maggiori quanto più sono le ore di lavoro effettuate, contro il principio della “continuità di reddito” che è da sempre il cavallo di battaglia delle lotte precarie. Il modello di workfare delle leggi Hartz tedesche è chiaro ed evidente.

In una fase difficile, in cui il governo mostra fino in fondo la volontà di attaccare i diritti dei lavoratori, il movimento precario è attraversato da un vivo dibattito: come continuare le lotte? Quali gli obbiettivi sensibili? Come generalizzare la resistenza ad un attacco portato su scala europea? Insieme agli scioperi vediamo quindi la creazione di reti internazionali, la solidarietà attiva con tutte le lotte precarie, l’attacco agli organi di regolazione e controllo del lavoro, come la Direzione Generale del Lavoro occupata in massa a Parigi.

Anche dentro questa lotta, che non è francese, ma immediatamente precaria e quindi europea, si costruisce una risposta alla violenza dei governanti europei.