TERRITORI

San Lorenzo tra continuità e trasformazione, in bilico più che in equilibrio

“All’estero non hanno paura delle trasformazioni!” ha tuonato l’assessore alla trasformazione urbanistica Caudo durante l’incontro del 16 dicembre alla ex Dogana di San Lorenzo, durante un incontro per l’elaborazione del Progetto Urbano San Lorenzo […] per la riqualificazione del quartiere.

Quale trasformazione? Un quartiere la cui prerogativa è il cambiamento, San Lorenzo conosce fin troppo bene l’impatto di trasformazioni imposte dalla speculazione privata, dal taglio dei servizi, dall’espansione dell’Università. Un quartiere “nato come quartiere di speculazione privata, fuori dei tracciati dei piani regolatori del 1873 e 1883. .. Il piano del 1909 non faceva altro che prendere atto dello stato di fatto..” (San Lorenzo 1881-1981, M. Pazzaglini). A distanza di un secolo ed in perfetta continuità con il passato lo stato di fatto attuale è ancora il frutto della mancata programmazione della trasformazione urbanistica, economica e sociale del quartiere, e del suo sfruttamento selvaggio per interessi privati.

Abbiamo provato nell’ultimo anno a non limitarci soltanto alla denuncia di questo stato di fatto e delle responsabilità. Abbiamo provato a proporre e mettere in pratica una alternativa a partire dalla centralità delle nostre relazioni, risorse e competenze.

Abbiamo deciso di puntare su ciò che San Lorenzo ha di buono. Il suo patrimonio storico-culturale. La sua vocazione di quartiere aperto, con una tradizione di solidarietà e di accoglienza, come tratti distintivi di un’identità da valorizzare. Qui Maria Montessori fondò nel 1907 la prima Casa dei Bambini, qui si trovano Neuropsichiatria Infantile, il Grande Cocomero, l’Esercito della Salvezza, e numerose associazioni a scopo sociale, sportelli per i diritti…

Identità che è memoria da tutelare perché determinante del nostro presente, che caratterizza la qualità della nostra vita e il senso di comunità così forte, ancora, a San Lorenzo. Memoria che non è nostalgia del passato ma condizione e occasione per costruire il presente, e un futuro, vivibili. Solo una visione di trasformazione in cui passato e presente si integrano con continuità può generare nuove possibilità di crescita, non soltanto economica, del territorio e della comunità che lo abita. Al modello del valore economico opponiamo quello del valore sociale, agli interessi della proprietà quelli della collettività. Anche se questo, ci viene ripetuto, non è realistico.

Se le trasformazioni e i progetti sono realistici o meno dipende soprattutto dalla volontà politica di realizzarli e di governare la trasformazione urbana -non di assecondarla prendendo atto di uno stato di fatto, dopo che sono stati approvati progetti e rilasciati permessi. Non è questione di strumenti, gli strumenti ci sono, o si trovano.

Uno degli strumenti per governare le trasformazioni c’è ed è il Progetto Urbano San Lorenzo per la riqualificazione del quartiere. Come questo strumento sarà utilizzato dall’amministrazione, quanto ciò che abbiamo elaborato verrà recepito, resta tutto da verificare.

Con l’incontro del 12 gennaio si è conclusa la fase di consultazione preventiva e di interlocuzione con il territorio avvenuta attraverso una serie di incontri tematici. Il “percorso partecipativo” purtroppo ha disatteso le aspettative dei cittadini che, fin dall’inizio, avevano chiesto che si bloccassero tutti i permessi alle trasformazioni, fino a quando non fosse stato elaborato il Progetto Urbano.

La moratoria non è stata concessa e, di fatto, mentre si susseguivano gli incontri, il quartiere si trasformava sotto i nostri occhi, rendendo impossibile la programmazione di scelte condivise.

Uno scenario cui si aggiunge la notizia del giro di mazzette per il settore edile e delle 11 le misure cautelari nei confronti di dipendenti in servizio al dipartimento di programmazione e attuazione urbanistica preposti a rilascio delle concessioni edilizie.

Adesso siamo alla fase conclusiva, saranno elaborate le linee guida per la redazione del SAP, lo schema di assetto preliminare e c’è tempo fino al 20 febbraio per inviare osservazioni e proposte per la loro elaborazione. Abbiamo già inviato un “contributo”, con una prima sintesi e alcune valutazioni del progetto urbano San Lorenzo entrando del merito della questione ex Dogana e parcheggio De Lollis.

Il SAP sarà portato per l’approvazione alla Giunta Comunale e poi dovrà essere approvato dal Consiglio Comunale. Scelte tutte politiche, che indicheranno esattamente cosa intendano per recupero e valorizzazione di un quartiere come San Lorenzo.

La ex Dogana – Centro commerciale o centro culturale?

In risposta alla nostra campagna e alla petizione contro la demolizione della ex Dogana e la sua riconversione in appartamenti e centro commerciale Caudo ci assicura che “non è stato presentato alcun progetto”. Questo non significa che già non ce ne sia uno in attesa di approvazione per cui poi sarà “impossibile tornare indietro”, come è già successo troppe volte. Altrimenti perché, per la ex Dogana, avremmo trovato un progetto online, committente Fintecna Immobiliare?

Alla precisa domanda: “sarà demolita la Dogana?” postagli da più parti nel corso degli incontri, Caudo ha sempre ostentato un dispotico silenzio.

Ma noi abbiamo altre idee, e guardiamo anche a ciò che avviene in altri paesi, tanto per citare una trasformazione realizzata all’estero, come il Matadero di Madrid, lo spazio potrebbe diventare un polo culturale popolare permanente, un luogo della memoria, della creatività, della condivisione di saperi, nuove forme di abitare e di lavoro.

De Lollis – Parcheggio, o parco archeologico?

Sull’area di Via de Lollis-Via dei Dlmati pende un progetto dell’Università per un parcheggio la cui variante, a seguito della scoperta di importanti reperti archeologici prevede un parcheggio non più sotterraneo ma di ben tre piani, un eco-mostro sopra i ritrovamenti. Quando il parcheggio per i dipendenti della Sapienza esiste e si trova in Largo Passamonti a “ben” 700 metri dalla cittadella universitaria.” A seguito della nostra mobilitazione il II Municipio ha votato una mozione presentata dal consigliere Schettino contro la costruzione del parcheggio, poi arrivata in Senato.

In quest’area vorremmo un parco archeologico attrezzato, il cuore di un museo diffuso a San Lorenzo, una risorsa per il quartiere e per la città. Per questo mercoledì 4 febbraio alle 12.00 saremo a Lettere, Aula 6, per sollecitare una presa di posizione del dipartimento di Archeologia della Sapienza.

Per questo abbiamo lanciato una petizione per chiedere al Rettore di fermare la costruzione del parcheggio.

Continueremo a raccogliere proposte da inviare e da realizzare per il futuro di San Lorenzo, per costruire un quadro d’insieme condiviso, per decidere insieme quali trasformazioni. Per parlare di questo e altro -come abitiamo San Lorenzo? quali strumenti per il commercio? Quale ruolo dell’Università? Quali servizi? Quale idea di cultura?- incontriamoci!

Tutti i lunedì ore 19.00 al Nuovo Cinema Palazzo

Incontri in Via di definizione:

Venerdì 6 febbraio – Libreria Assaggi- Via degli Etruschi 4

Bisogni, progetti, proposte di chi cresce a San Lorenzo.

In occasione della redazione delle proposte per il Progetto Urbano San Lorenzo, le realtà che lo stanno elaborando incontrano Germogli di Rinascita Urbana per ragionare sulle necessità del quartiere a partire da una specifica esperienza, per allargare a quanti vogliano segnalare/proporre bisogni e soluzioni possibili.

Giovedì 12 febbraio – Esercito della Salvezza- Via degli Apuli 41

Come abitiamo San Lorenzo? Incontro con le realtà del quartiere.

Firma la petizione per fermare la costruzione di un mega-parcheggio per docenti sopra i ritrovamenti archeologici di via De Lollis – via dei Dalmati.