ROMA

Roma: ondata di misure restrittive contro attivisti antifascisti. Solidarietà a tutt*!

Questa mattina all’alba, la Polizia di Stato ha svegliato 13 attivisti dei movimenti romani per notificare misure restrittive della libertà personale. Si tratta di 9 obblighi di firma e 4 arresti domiciliari per fatti risalenti al corteo CasaPound Not Welcome , del 21 maggio scorso. Quel giorno, la parte migliore di questa città scese in piazza per protestare contro la mobilitazione nazionale del gruppo fascista. Tra loro c’è anche un nostro compagno di ESC, studente universitario e membro dei collettivi studenteschi.

Mentre le aggressioni di CasaPound si moltiplicano ovunque, mentre il clima di violenza aumenta a causa degli spacciatori di odio razziale, mentre in tutta Europa le destre xenofobe crescono nelle urne e nelle strade, il Tribunale di Roma si preoccupa, a quasi un anno di distanza dai fatti (!), di colpire giovani e studenti che hanno scelto da che parte stare: quella dell’antifascismo e dei valori della Resistenza, costituzionalmente presidiati.

Il 21 maggio scorso nelle strade di Roma c’eravamo tutti. Abbiamo costruito e partecipato tutti insieme a un corteo più volte provocato da esponenti neofascisti. Ricordiamo bene come solo grazie alla prontezza e alla generosità di tanti compagni quelle provocazioni sono state respinte al mittente, evitando che situazioni ben più gravi potessero manifestarsi.

Ricordiamo bene anche i giorni che hanno preceduto quella mobilitazione: l’aggressione neofascista al Pigneto, in dieci contro tre, a un membro della CGIL e due suoi amici; l’autorizzazione a un concerto nazista a Colle Oppio; il divieto iniziale al nostro corteo, costruito da un fronte ampio di associazioni che andava dall’ANPI a Madri per Roma Città Aperta.

Esprimiamo solidarietà e complicità con tutte le persone inquisite. Contro fascismo, razzismo e sessismo non un passo indietro.

Simone libero, tutt* liber*!