ITALIA

A Roma oltre 50mila contro la guerra di Putin, per la pace e il disarmo

A Roma almeno 50mila persone hanno manifestato questo pomeriggio da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni. Bandiere della pace, simboli di sindacati e associazioni, cartelli scritti a mano hanno dimostrato l’opposizione all’invasione dell’Ucraina realizzata da Putin, solidarietà agli ucraini sotto le bombe e ai russi colpiti dalla repressione. Netta, da parte di tutte le realtà partecipanti, è stata la condanna dell’invio di armi italiane ed europee sullo scenario di guerra.

Forse è per questo che la mobilitazione, a differenza di quelle organizzate nei giorni scorsi da chi ha votato Sì agli stanziamenti militari, è stata oscurata dai mezzi di comunicazione. I movimenti hanno sfilato in un grande spezzone sociale dietro lo striscione: «Né con Putin, né con la Nato. Nessun’arma, nessun soldato».

Dal palco sono intervenute rifugiate afghane che hanno condannato ogni guerra, attivisti dei Fridays for future che hanno ribadito l’esigenza di rompere la dipendenza dalle fonti fossili (gas compreso) e virare rapidamente sulle rinnovabili, i promotori della giornata della Rete italiana pace e disarmo.

Maurizio Landini, segretario nazionale Cgil, ha chiesto l’intervento dell’Onu e l’attivazione di tutti i canali diplomatici per arrivare al cessate il fuoco. Ha anche condannato nettamente la decisione del parlamento di inviare armi italiane e criticato le politiche energetiche del governo Draghi.

Dal palco Syria e Pietro, studenti della Lupa, hanno invitato a proseguire e intensificare la mobilitazione chiedendo l’indizione di uno sciopero generale contro la guerra e rilanciando la partecipazione allo sciopero femminista dell’8 marzo.

Tutte le foto sono di Davide Fenuta