ROMA

“Proviamo a fare l’alternativa, non solo a nominarla”

Dall’inaugurazione della sede del Comitato per Sandro Medici Sindaco si fa sul serio verso la scadenza elettorale

Venerdì 16 novembre E’ stato inaugurato il Comitato per Sandro Medici Sindaco, in via Campo Boario 1. Tanta gente, tanto entusiasmo per una sfida per cambiare Roma, energie e percorsi diversi che si sommano per una sfida ancora tutta da costruire.

Finanche Renzi sembra una novità. Giovane, simpatico, rottamatore, ha conquistato pure Jovanotti pare. Invece è una sorta di cavallo di Troia della destra nella pancia della sinistra. Vendola sembrava una novità. Le fabbriche, le primarie, la narrazione. Poi le fabbriche sono scomparse, perché intaccavano la nomenclatura del par>tito, e le primarie sono il suggello del patto di subalternità al PD, visto il vincolo di maggioranza nelle decisioni previsto nel carta d’intenti.

E fa un giro pure Roma nel valzer delle apparenze, o delle speranze tradite. Zingaretti si presentava come un volto aperto alla città oltre i Partiti. Ma è scattato sull’attenti quando il PD lo ha spostato come una pedina nella casella più funzionale alla ragion di partito. Roma viene di nuovo offesa da chi la tratta come un trampolino, una zattera di passaggio, l’isoletta in cui svernare aspettando giorni migliori. Un film già visto, Bettini e la cena con Caltagirone stanno lì a ricordarcelo.

Un po’ di realtà vi prego. Se no meglio Grillo, perché delle simbologie usa quella più forte “se ne vayan todos”. Ma ci si dovrebbe fermare al primo strato, perché poi il personalismo esasperato, i proclami invece dei progetti, certi ammiccamenti alla cultura di destra, l’utilizzo di internet un po’ come faceva Berlusconi con la televisione, pesano eccome.

Cercasi una sfida vera, proviamo a fare l’alternativa, non solo a nominarla. Cacciarli tutti con la forza dei tanti. Provare a creare uno spazio politico, non solo a occupare quello che c’è, o sembra ci sia.

Questo il merito che va a Sandro Medici in questo momento: con la sua candidatura ha segnato la volontà di fermare la riedizione all’infinito della pigrizia mentale della politica a sinistra.

Il surfista prima ancora di sapere cavalcare l’onda, deve riconoscere il mare buono, e buttarsi in mare aperto.

L’onda è arancione, ha tratteggiato una cornice nella primavera dei sindaci, e può dare colore alla passione di chi non vuole morire di austerità, e vuole liberare Roma dalla morsa di un patto di stabilita che la soffoca.

Nel suo ultimo articolo sul Manifesto Sandro dice che una proposta arancione a Roma dovrebbe rivolgersi, tra l’altro, ” a chi è di sinistra e a chi non sa di esserlo”. È questo il nodo, occorre smuovere tutti quelli che non vedono fuga tra la sconfitta e la noia, che non credono in una Roma all’altezza, ma solo in una Roma senza Alemanno.

Inaugurazione Comitato elettorale di Sandro Medici: