ROMA

I precari dello spettacolo sotto la sede dell’INPS: «Senza reddito e sicurezza, nessuna riapertura»

Il Coordinamento Autorganizzati Spettacolo Roma insieme alle Camere del Lavoro Autonomo e Precario (Clap) hanno denunciato il ritardo nei pagamenti dei bonus e rivendicato un “reddito di continuità” per i lavoratori del settore

Questa mattina il Coordinamento Autorganizzati Spettacolo Roma insieme alle Camere del Lavoro Autonomo e Precario (Clap) hanno raggiunto la sede romana dell’INPS per denunciare il ritardo nei pagamenti dei bonus di marzo, aprile e maggio al quale si sommano le innumerevoli domande respinte senza una chiara motivazione: «i 600 euro, già insufficienti per le nostre famiglie, non sono neanche ancora arrivati» dicono i precari dal megafono.

I lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo hanno subito in modo particolarmente drammatico gli effetti del lockdown con la prolungata chiusura dei luoghi della cultura. Quello dello spettacolo è inoltre un settore dove la precarietà è da sempre generalizzata e l’intermittenza lavorativa una condizione comune gli artisti, tecnici e operatori.

 

 

Per questo tra le rivendicazioni portate oggi al presidio c’è il “reddito di continuità”: «se è vero che precarietà e intermittenza sono un tratto distintivo del lavoro dello spettacolo, è anche vero che una volta che questa emergenza finirà i problemi resteranno. Serve una continuità di reddito per garantire anche nei momenti di non-lavoro la possibilità di arrivare a fine mese».

 

 

Il presidio, ha ottenuto un incontro con l’Istituto previdenziale dove una delegazione è stata ricevuta. Nell’incontro i precari hanno denunciato i ritardi nell’erogazione dei sussidi e la confusione che regna sulle informazioni.

Inoltre, la delegazione ha ribadito la necessità di superare lo stato di frammentazione dei sussidi e il loro carattere temporaneo spingendo l’INPS a rappresentare nelle sedi istituzionali l’istanza di reddito di continuità.