ROMA

#Occupysfitto: i movimenti invadono il Campidoglio

Grande assemblea dei movimenti per il diritto all’abitare questa sera sotto le finestre di Alemanno.

Dopo una riprese dell’iniziativa in grande stile con otto occupazioni coordinate lo scorso sei dicembre in tutta Roma, i movimenti per il diritto all’abitare sono tornati oggi in piazza tutti assieme per una grande assemblea in Piazza del Campidoglio. Una manifestazione non per chiedere incontri ad un sindaco e ad una giunta arrivati al capolinea, ma per mettere in chiaro con l’amministrazione alcune cose: le occupazione, anche di palazzi privati, non si toccano e le delibere sull’urbanistica (Qui la mappa delle delibere costruita da DinamoPress) con i loro 20 milioni di metri cubi di cemento e le regalie ai costruttori vanno ritirate. I movimenti sono pronti a dare battaglia fino all’ultimo minuto così com’è stato sul tentativo di privatizzare il 21% di Acea.

Ancora una volta i movimenti per il diritto all’abitare si caricano sulle spalle l’onere d’immaginare, a partire dal terreno della lotta per la casa, una città e un governo dei territori diverso, in cui a prevalere siano i bisogni di servizi, la vivibilità, il soddisfacimento pieno dei diritti, e non la logica del profitto e della rendita. Una città di carta e da quotare in borsa quella con cui giocano e speculano amministratori e imprenditori del mattone, a cui si oppone tenacemente chi tramite l’occupazione e l’autorganizzazione prova a soddisfare non solo il proprio impellente, e a volte tragico, bisogno materiale, quello di avere un tetto sopra la testa, ma anche a conquistare una città migliore per tutti. Un problema quello della casa che riguarda settori sempre più ampi della popolazione, giovani e studenti, migranti, famiglie monoreddito, fino a investire anche i ceti medi sempre più impoveriti.

Le domande poste dai movimenti oggi non riguardano solo l’amministrazione Alemanno, ma anche e soprattutto chi si candida a governare la città, a cominciare dal centrosinitra guidato dal Partito democratico che nelle scorse legislature è stato artefice di un pessimo piano regolatore e che ha disegnato la città dagli interessi dei grandi costruttori, anche se senza la corruzione e l’improvvisazione e approssimazione nell’opera di governo che hanno caratterizzato gli anni del centrodestra di Alemanno. Parlare di “beni comuni” e di “consumo suolo zero”, così come le timide autocritiche, non bastano più di fronte ad un’iziativa di lotta così forte che esige risposte.

Sandro Medici presidente del X municipio:

Andrea Alzetta di Roma in Action: