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Nuova offensiva a Kobane. I curdi accusano: “E’ arrivata dal confine turco”

Nella notte l’attacco dell’Isis a Kobane, 3 autobombe e una moto imbottita di esplosivo sono state fatte saltare in aria nella città curda. Proseguono gli scontri a fuoco mentre i curdi accusano la Turchia di aver aiutato i miliziani dell’ISIS

Stamani verso le quattro ora locale i miliziani dello Stato Islamico hanno sferrato un nuovo attacco contro la città di Kobane, liberata a Gennaio dalle forze di autodifesa dello YPJ/YPG. Fonti curde hanno dichiarato che l’attacco sarebbe arrivato attraverso il confine che divide la Turchia dalla Siria, ad una manciata di chilometri dalla città di Kobane.

All’alba l’esplosione di tre autobombe è risuonata nell’aria di Kobane e successivamente anche una moto è stata fatta esplodere dai miliziani di Daesh. Contrariamente da quanto dichiarato stamattina dalla BBC Kobane non è affatto sul procinto di cadere anche se, ci raccontano da Dyarbakir “gli scontri proseguono in alcune zone della città, anche se meno forti che stamani. I miliziani dell’IS sono divisi in tre gruppi. Il primo si trova nei pressi di una scuola ormai abbandonata, che nei mesi passati Medici Senza Frontiere aveva utilizzato come ospedale d’emergenza. All’interno dell’edificio sarebbero asserragliati una mezza dozzina di uomini. Un altro gruppo si è diretto verso il vicino villaggio di Barxbotan, a circa 30 km da Kobane uccidendo più di venti civili. Un terzo gruppo di miliziani è stato respinto dalle forze di autodifesa curde verso il confine con la Turchia, nei pressi di Suruç.”

L’attacco dei miliziani dell’IS ha incontrato la ferma resistenza delle forze curde che hanno ucciso 30 jiadhisti. Dalla parte curda durante gli scontri in città sono state registrate 42 vittime e oltre 55 feriti, per la maggior parte donne o bambini.

L’offensiva lanciata stamattina è una risposta all’avanzata delle forze curde verso Raqqa, la capitale dello Stato Islamico in Siria. “Negli ultimi mesi molti miliziani di Daesh sono entrati in Turchia per riorganizzarsi e stanotte ci hanno attaccato alle spalle partendo dal confine turco. Quest’attacco ha lo scopo di bloccare la nostra avanzata” ci raccontano sempre da Dyarbakir.

Kobane negli ultimi mesi si stava lentamente ripopolando ma ora gran parte degli abitanti della città si sono diretti verso il confine turco con l’obiettivo di sfuggire ai combattimenti, ma la Turchia ha immediatamente chiuso i valichi di frontiera impedendo il passaggio dei profughi.