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Nuovo carico umanitario in Rojava!

È arrivato ieri alla frontiera turco-irachena di Ibrahim Khali/Zako un nuovo carico umanitario di attrezzature sanitarie, medicinali, tende invernali e coperte destinate alla popolazione del Rojava, l’area a maggioranza curda della Siria che da oltre un anno resiste all’avanzata di Daesh (Stato Islamico) nella regione.

La spedizione, disposta dalla Cooperazione Italiana del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), è partita dal deposito delle Nazioni Unite (UNHRD) di Brindisi diretta a Dohuk, nella Regione autonoma del Kurdistan iracheno (KRG), dove è stata presa in consegna per la distribuzione da “Un ponte per…”.

Il carico, del valore complessivo di 80.000 euro, è composto da attrezzature sanitarie, farmaci, 70 tende invernali e 450 coperte, che andranno a soddisfare le necessità di oltre 20.000 persone per i prossimi 3 mesi.

I medicinali saranno destinati agli ospedali del Rojava, in particolare quello della città di Qamishlo, e ai 15 Centri sanitari della Mezzaluna Rossa Curda, ed arriveranno fino a Kobane, la città simbolo della resistenza contro Daesh. Tende invernali e coperte saranno invece distribuite nei due campi profughi di Newroz e Roj, che hanno accolto migliaia di sfollati ezidi fuggiti dal Sinjar, ancora oggi costretti a vivere in condizioni precarie.

Si tratta della terza spedizione destinata alla popolazione del Rojava, dopo quelle già effettuate il 3 maggio e il 3 giugno 2015, nate dalla collaborazione tra MAECI, Ufficio Otto per mille della Tavola Valdese e “Un ponte per…”.

Considerando la difficoltà di accesso al territorio siriano, l’arrivo di questi aiuti è estremamente importante per l’inverno. Le tende e le coperte in particolare saranno di estremo aiuto per le centinaia di migliaia di sfollati che vivono all’interno del territorio siriano.

“Il Rojava è un’esperienza unica di costruzione di convivenza, attraverso la partecipazione e l’autogoverno: è necessario sostenere il suo popolo che vive sotto assedio e combatte Daesh, con aiuti materiali e facendogli sentire la nostra presenza. Questi aiuti sono importantissimi per dare un concreto segnale di solidarietà da parte italiana e per costruire ulteriori ponti di pace”, ha detto Domenico Chirico, direttore di “Un ponte per…”, esprimendo soddisfazione per la buona riuscita di questa operazione umanitaria.

Maggiori informazioni sul lavoro in Siria e Rojava a questo link.

Fonte: unponteper